• 12 anni fa
Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento ( http://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538?ref=search ) del 13 luglio 2009. Operazione della Dda e della Squadra mobile di Caltanissetta. 8 arresti per 3 tentati omicidio. In carcere anche il presunto reggente di Niscemi. (per il video in Alta qualità clicca su HQ in basso a destra dello schermo).
Ecco il testo:
Sarebbe stato, ed invece non lo è stato, sangue versato della faida tra il clan di Cosa nostra dei Madonia e la "Stidda" di Gela. Un conflitto a fuoco tra i più infuocati della storia criminale siciliana. Quasi 100 morti ammazzati solo nel 1991. Adesso, 3 tentati omicidio dell' epoca sanguinaria sono stati svelati dalla Squadra mobile di Caltanissetta, agli ordini di Giovanni Giudice, e dalla Direzione distrettuale antimafia nissena, capeggiata da Sergio Lari. 8 arresti 20 anni dopo il fallito agguato mortale contro Salvatore Bacarella, Salvatore La Russa e Marcello Sultano che, dal 2006, collabora con la Giustizia. Bacarella, La Russa e Sultano sono stati aggrediti da una pioggia di proiettili il pomeriggio del 18 marzo del 1989 a Gela, in via Crispi. I killer hanno sparato colpi di pistola calibro 7 e 65, calibro 38 e di fucile calibro 12. Le tre vittime designate sono scampate alla morte, miracolosamente, nonostante Sultano e Bacarella fossero stati feriti gravemente. Infatti, il blitz di oggi è stato intitolato " Imago mortis " , che tradotto dal latino significa " L' immagine della morte ", come se i tre, bersaglio della sparatoria, avessero visto la morte in faccia. Adesso, le indagini, sostenute anche dai Commissariati di Gela e Niscemi, e che si sono avvalse delle dichiarazioni di alcuni pentiti, hanno ricostruito, un tassello dopo l' altro, il mosaico della triplice imboscata armata. Su richiesta del Procuratore Lari, e dei sostituti Domenico Gozzo ed Antonino Patti, il Gip del Tribunale di Caltanissetta, Alessandra Giunta, ha firmato il mandato di cattura per gli 8 presunti responsabili, che sarebbero affiliati alle famiglie di Cosa nostra dei Madonia di Gela e Niscemi. Ecco gli arrestati: Antonino Pitrolo, 52 anni, presunto capomafia di Niscemi. Poi i gelesi Giovanni Di Noto, 54 anni, Salvatore Burgio 43 anni, Marco Ferrigno 38 anni, Emanuele Argenti 53 anni, Emanuele Iozza 48 anni, Carmelo Tasca 44 anni, e Vincenzo Minardi 51 anni.

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