Ruoppolo Teleacras - "Petrotto da archiviare"

  • 12 anni fa
Il servizio di Angelo Ruoppolo ( http://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538?ref=search ) Teleacras Agrigento del 21 settembre 2011. La Procura di Palermo deposita richiesta di archiviazione del procedimento per concorso esterno alla mafia a favore dell' ex sindaco di Racalmuto. Il commento di Toto' Petrotto.
Ecco il testo :
Quando lui, Salvatore Petrotto, il sindaco di Racalmuto, lo scorso 23 giugno si e' dimesso dalla carica, al nostro telefono ha commentato cosi' : '' i Di Gati ieri comandavano a Racalmuto con le pistole e oggi comandano ancora, ma in altro modo. Le mie dimissioni sono un atto responsabile che intende restituire serenita' al paese ''. Adesso, un provvedimento della Direzione distrettuale antimafia di Palermo viaggia e, a meno di intoppi, restituira' serenita' a lui, l' ex sindaco del paese della Ragione. Si' perche' la Procura di Palermo, tramite Vittorio Teresi e Fernando Asaro, ha depositato sul tavolo del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale la richiesta, sono 13 pagine, di archiviazione del procedimento penale a carico di Petrotto. Il professore prestato alla politica e' indagato per concorso esterno all' associazione mafiosa perche' accusato dai racalmutesi suoi concittadini, mafiosi e poi pentiti, Maurizio Di Gati, Beniamino Di Gati e Ignazio Gagliardo. Petrotto, come sindaco di Racalmuto, dal giugno 1993 al maggio 2002, e dal maggio 2007 al giugno 2011, avrebbe intrattenuto rapporti con esponenti della Cosa nostra di Racalmuto, attraverso favori, ripagati poi alle elezioni comunali. Lui, Petrotto, si e' sempre difeso, carte alla mano, sostenuto dai suoi difensori, gli avvocati Giovanni Castronovo ed Ignazio Valenza. E cosi' Teresi e Asaro, nella richiesta di archiviazione scrivono, in estrema sintesi, che la condotta del sindaco Petrotto non e' collegabile ad alcuna ipotesi di reato. Infatti, nel codice penale italiano non vi e' un articolo che sanziona il comportamento di colui che, con il proprio comportamento, anche omissivo, rafforza in altri la convinzione che lui sia a disposizione degli stessi altri. Ecco il convincimento che si e' formato all' interno della famiglia mafiosa di Racalmuto verso il sindaco Petrotto, '' che lui fosse a disposizione '', e lo conferma Maurizio Di Gati. Pero', mancano riscontri penalmente rilevanti, ossia impegni seri e concreti che Petrotto avrebbe assunto verso i mafiosi del paese. Salvatore Petrotto commenta: " ho sempre avuto fiducia nelle istituzioni ed in particolare nella magistratura, ed ho atteso con pazienza che i Pubblici ministeri svolgessero le doverose indagini, sereno, cosciente di aver sempre combattuto la mafia e di non averla mai assecondata. Mi auguro che anche il Gip voglia seguire la tesi della pubblica accusa, di modo che si ponga fine a questa incredibile vicenda giudiziaria che mi ha profondamente segnato, inducendomi, altresi', a dimettermi dalla carica di primo cittadino di Racalmuto, per rispetto nei confronti di coloro i quali hanno riposto in me la loro fiducia".

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