Ruoppolo Teleacras - Quando morì la speranza...

  • 12 anni fa
Il servizio di Angelo Ruoppolo ( https://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538 ) Teleacras Agrigento del 3 settembre 2012.
3 settembre 2012, 30 anni dopo la strage Dalla Chiesa a Palermo. L' intreccio di poteri e di interessi che decretarono la morte sentenziato dai giudici.
Ecco il testo :
A Palermo la sera del 3 settembre al carcere Ucciardone si e' brindato. E in via Isidoro Carini una mano anonima ha scritto su un cartello : "Qui e' morta la speranza dei palermitani onesti". E la stessa sera alcuni sono stati nella residenza del generale Dalla Chiesa, per cercare lenzuoli, per coprire i cadaveri. E avrebbero approfittato per svuotare la cassaforte, dove Dalla Chiesa ha custodito documenti scottanti, anche il dossier sul caso Aldo Moro. Infatti, poi i magistrati nella cassaforte non hanno scoperto piu' nulla. E' un mistero, quasi come la mancata perquisizione nel covo di Toto' Riina dopo il suo arresto. E che solleva lo spettro che a sentenziare la morte di Carlo Alberto Dalla Chiesa sia stato un intreccio di poteri. Dopo 30 anni i processi hanno scritto una verita' parziale. Sono stati condannati i vertici e i sicari della Cupola : carcere a vita a Toto' Riina, Bernardo Provenzano e Pippo Calo', e poi ergastolo ai killer Raffaele Ganci, Giuseppe Lucchese, Vincenzo Galatolo e Nino Madonia, e 14 anni ciascuno ai pentiti Francesco Paolo Anzelmo e Calogero Ganci. E nella motivazione della sentenza, i giudici hanno scritto : " si puo' senz'altro convenire con chi sostiene che persistano ampie zone d'ombra sulle modalita' con cui Dalla Chiesa e' stato mandato in Sicilia e su interessi, anche nelle Istituzioni, all' eliminazione del pericolo rappresentato dalla determinazione e dalla capacita' del generale ''. Dalla Chiesa nella sua ultima intervista affermo' : " un uomo e' colpito quando e' lasciato solo". E si tratto' del suo epitaffio sulla tomba, dopo i 100 giorni a Palermo, la sua sfida alla mafia, iniziata il 30 aprile precedente, il giorno della morte di Pio La Torre, e conclusa il 3 settembre, in via Carini, sotto i colpi dei kalashnikov, insieme alla moglie Emmanuela Setti Carraro e all'agente Domenico Russo. Ai funerali, il cardinale Salvatore Pappalardo, contro l'indifferenza di Roma verso Palermo stritolata dalla mafia e la solitudine mortale di Dalla Chiesa, denuncio' : "mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata".

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