Romagna, quanto pesa quel trattino che la unisce all'Emilia

  • 12 anni fa
Presentato questa mattina l'ultimo libro di Bonfiglio Mariotti dal titolo "Dossier Romagna - Dove finiscono i soldi della Regione". Il testo nasce dall'esigenza dell'autore di rispondere ad una domanda chiave: è vero che i territori della Romagna soffrono della dipendenza, o per meglio dire sono ostacolati nel loro sviluppo, in tutti i campi, dall'attuale assetto regionale? Al termine di un accurato studio, è emersa l'esistenza di numerosi punti di sofferenza da parte della Romagna. Il Dossier è una rassegna sintetica di uno squilibrio storico, che si è confermato anche nel decennio tra la fine degli anni Novanta e i nostri anni, periodo che Mariotti ha preso in esame più attentamente. In Romagna c'è il 25% degli abitanti e il 33% delle province della Regione. Per le 3 province romagnole arriva meno del 20% dei trasferimenti attesi in termini di denaro regionale, nazionale ed europeo. Un libro che riporta all'attenzione il tema della Romagna, della sua indipendenza o di una maggiore autonomia decisionale dalla Regione. Il Presidente della Provincia Stefano Vitali definisce Bonfiglio Mariotti, nella prefazione del libro, come una persona che ha avuto coraggio nel riportare alla luce il "falso storico" dell'Emilia trattino Romagna. Un tema che ha la necessità di rimanere sotto i riflettori. Il Dossier non va "contro" qualcuno, ma punta piuttosto a fornire un contributo di costruzione di un giudizio e di riflessione per tutti, dai politici agli imprenditori. La Romagna, per tanti versi diversa dall'Emilia, potrebbe essere un unico grande cluster, ovvero un modello di sviluppo economico che si caratterizza per la "concentrazione geografica" di istituzioni interconnesse, imprese, enti ed università, che operano in un campo specifico. Secondo l'autore però queste connessioni, al momento, sono assenti. Nonostante questi squilibri istituzionali, amministrativi e dell'organizzazione pubblica, nel decennio considerato all'interno del testo, emerge comunque un segnale positivo per la Romagna: le tre province romagnole hanno fatto segnare un trend di crescita economica migliore delle sei emiliane.

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