44° mostra micologica e festa del fungo di San Sisto

  • 13 anni fa
Si svolgerà dal 24 settembre al 2 ottobre prossimo la Festa del Fungo di San Sisto: un'iniziativa organizzata con le Comunità Montane del Montefeltro e dell'Alta Valmarecchia, del Comune di Piandimeleto, l'Ente Parco Sasso Simone e Simoncello.e le province di Rimini e Pesaro -- urbino. La novità più sorprendente quest'anno sarà la possibilità di assaggiare in anteprima i Legumi del Montefeltro, in particolare i ceci e le lenticchie che da secoli vengono coltivati nel territorio feltresco e che possiedono caratteristiche organolettiche del tutto straordinarie, ma che fino ad oggi non sono mai arrivati sulle tavole del grande pubblico. Attori non secondari di questa 44° edizione della Festa del Fungo saranno poi i dolci. In particolare l'antica ricetta della Nocciolata di San Sisto che gli organizzatori sono stati in grado, dopo un lungo lavoro di ricerca e documentazione, di ricostruire. Consegnata nelle mani di un grande pasticcere essa diventa, quest'anno, uno dei simboli della Festa del Fungo andando a valorizzare ulteriormente un'offerta gastronomica di per sé già ricca. Il parterre di novità si arricchisce inoltre di un appuntamento importante per gli appassionati di micologia: La sfida del Porcino, una serata durante la quale esperti micologi, in collaborazione con gli chef che partecipano alla manifestazione, spiegheranno le differenze tra fungo italiano e fungo d'importazione accompagnando la teoria con una degustazione ad hoc. "Quella del fungo" spiega Risiero Severi, dell'Associazione Mostra Micologica San Sisto "è per il territorio del Montefeltro e della Valmarecchia una tradizione gastronomica di enorme importanza. Non soltanto, infatti, con la Mostra Micologica e la Festa del Fungo si tenta da anni di salvaguardare una tipicità feltresca, ma le iniziative che coinvolgono il fungo sono anche un importante veicolo di marketing territoriale". "E' proprio su questo concetto", aggiunge Juri Magrini, Assessore alle attività produttive della Provincia di Rimini," che si innesta il ruolo congiunto delle istituzioni riminesi e di quelle marchigiane per la salvaguardia e lo sviluppo della qualità turistica e produttiva di questo magnifico territorio di confine". 

Consigliato