La Passione di Cristo: Film tra fascino, storia e fanatismo

  • 13 anni fa
http://www.religione10.it/la-passione-di-cristo-film-tra-fascino-storia-e-fanatismo-109.html Mostrare gli eventi religiosi, magari anche quelli maggiormente impressi nella mente nel cuore dei fedeli, non è certo impresa facile, soprattutto se non si vuole in qualche modo ledere la loro sensibilità. E' possibile mostrare un evento tragico come il Supplizio finale di Cristo senza apparire blasfemi o cinici? Probabilmente no, perché un evento che, in effetti, i Vangeli descrivono come atroce e tremendo, se reso in tutta la sua materialità, è sicuramente sottoposto a polemiche. Mel Gibson, il regista del Film La Passione Di Cristo, lo sa bene. Il film è forse più un esercizio stilistico che una riproposizione delle anime e dei sentimenti che quel giorno fatale condivisero con Cristo il dolore ed i drammi della Passione. Di sentimento in quel film ce n'era davvero poco. C'erano però interminabili scene cruente, con primi piani ad hoc, probabilmente tesi proprio a scioccare lo spettatore. Tant'è che c'è chi ha paragonato il film ad un horror movie, proprio per il fatto che nessun dettaglio raccapricciante fu lasciato al caso. La scena della crocefissione era davvero difficile da sostenere moralmente; toglieva il fiato, era estenuante e si faticava a restare inermi di fronte al televisore. Gibson ha affermato di aver voluto evitare le favole e di aver dipinto la realtà della tragica ed ultima salita di Cristo al Golgota. Ma dov'è il confine tra vero ed estremizzato? Tra realtà e banalità del sangue? Perché di ciò si tratta... E' la pura e cruda manifestazione di una tortura, non corredata da un'adeguata caratterizzazione dell'anima dei personaggi. Un cristiano non può restare indifferente a scene così dolorose proprio perché ritraggono Gesù, colui che ha deciso di donare la sua vita per liberare l'umanità dai peccati; per darci la speranza di una salvezza eterna. Forse visionare quelle immagini può scuotere le anime ed avvicinarle alla fede? Crediamo che Gibson abbia fatto ben altri ragionamenti ed abbia sfruttato la popolarità di un evento così importante per la vita di un cattolico a fini puramente economici. Ma chi davvero crede in Dio e nel sacrificio di Gesù non ha certo bisogno di vedere materializzarsi sullo schermo il suo infinito dolore per sapere che è stato reale e senza limiti...