CN24 | CATANZARO | Sgominata un'organizzazione illecita di rifiuti pericolosi

  • 13 anni fa
Giovedì 07 Gennaio 2010 | In questa edizione di Report24: CATANZARO | Sgominata un'organizzazione illecita di rifiuti pericolosi Salvatore Vitello:"l'illegalità costituisce uno sfregio di natura ambientale" E' stata denominata "Acciaio sporco" l'operazione portata a termine oggi dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro insieme a quelli del comando di Lamezia Terme, sul traffico illecito di rifiuti speciali anche pericolosi. Indagate in tutto 166 persone. Tratto in arresto Francesco Palmieri, che gestiva un'impresa dedita alla commercializzazione all'ingrosso di rottami ferrosi e semplicemente autorizzata alla "raccolta e trasporto di rifiuti speciali non pericolosi prodotti da terzi". Allimpresa Palmieri, secondo quanto emerso dalle indagini, venivano conferiti rifiuti speciali pericolosi e non da 96 aziende, 7 enti pubblici e 21 soggetti privati. Si sarebbe trattato di una rete ramificata a livello regionale. La ditta, nonostante la mancanza delle necessarie autorizzazioni, ha realizzato un vero e proprio impianto adibito al trattamento di rifiuti ed in particolare di veicoli fuori uso, parti di veicoli e rottami ferrosi. Lazienda, poi, provvedeva alla commercializzazione dei rifiuti verso imprese compiacenti individuate in Sicilia, Puglia, Basilicata e Campania. I carabinieri hanno anche sottoposto a sequestro preventivo l'impresa e 39 camion e rimorchi per un valore di 15 milioni di euro. La Procura di Lamezia Terme, ha disposto oltre agli arresti domiciliari nei confronti del titolare firmatario dell'impresa "Palmieri Francesco" e amministratore unico della società "Ecofuturo s.r.l.", l'applicazione della misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di 10 persone e l'applicazione della misura dell'obbligo di dimora nei confronti di 7 dipendenti dell'impresa. Nel corso della conferenza stampa che si è svolta nel Comando Legione carabinieri Calabria, il Procuratore capo di Lamezia Terme, Salvatore Vitello ha sottolineato l'importanza dellinchiesta, ed ha evidenziato i risultati delloperazione. Quattro i milioni di chilogrammi di rifiuti pericolosi trattati, intercettati dai carabinieri del nucleo Tutela ambiente grazie ad unintensa attività di indagine, redditizia, soprattutto per i volumi di traffico accertati e il numero delle persone coinvolte. Lillegalità, secondo Vitello, è anche quella che si produce con la violenza sull'ambiente."Abbiamo operato su un'azienda già sequestrata per i medesimi fatti, dove le illegalità erano innumerevoli. Quella principale il trattamento organizzato e illecito di rifiuti pericolosi, ma anche la violazione della normativa urbanistica e il problema dello scarico sul terreno, una gamma di illegalità che costituiscono uno sfregio di natura ambientale".