Bellagio - Villa Melzi - Lago di Como

  • 13 anni fa
Villa Melzi d'Eril si trova nella cittadina di Bellagio sul Lago di Como, fu costruita fra il 1808 ed il 1810 su progetto di Giocondo Albertolli per Francesco Melzi d'Eril, duca di Lodi e vicepresidente della Repubblica cisalpina, è oggi di proprietà della famiglia Gallarati Scotti ed è stata dichiarata monumento nazionale assieme alla proprietà circostante. La villa fu la casa estiva del duca Melzi e nel tempo venne arredata con le opere dei più grandi artisti dell'epoca come lo stesso Albertolli, il bronzista Luigi Manfredini, gli scultori Antonio Canova, Pompeo Marchesi e Gian Battista Comolli, e i pittori Giuseppe Bossi e Andrea Appiani. Oggi all'interno dell'edificio, purtroppo non visitabile, restano molti dei preziosi arredi sia sulla volta della Sala d'Onore al primo piano, che nella Biblioteca, nella Sala da Pranzo e in quella del Biliardo. La facciata di Villa Melzi è semplice ma impreziosita dalla bella scalinata delle Azalee a doppia rampa, e dalla grande terrazza semicircolare ornata dalle statue di Meleagro e di Apollo, opera di Guglielmo della Porta. Da non perdere sono i bellissimi giardini della villa che furono progettati dal botanico Luigi Villoresi, in collaborazione con l'architetto Luigi Canonica, e sono stati creati con la costruzione di grandi muri di sostegno che li dividono in diverse parti, ognuna dotata di proprie caratteristiche e decorata da antiche statue. Notevoli il laghetto di ninfee del "giardino orientale", l'urna cineraria etrusca del III secolo a.C., le due sculture egizie della XVIII e XIX dinastia, il chiosco in stile moresco, con di fronte il monumento a Dante e Beatrice e all'interno i busti degli imperatori d'Austria Ferdinando I e Marianna di Savoia e del duca Lodovico Malzi con la consorte, e poi le bellissime piante esotiche e rare, gli alberi secolari, i boschi di azalee, le siepi di camelie ed i rododendri giganti. Visitate poi il museo, un tempo orangerie della villa, cioè la serra dove venivano protette le piante di aranci durante l'inverno, dove si trovano reperti archeologici e alcuni affreschi, e la Cappella, disegnata sempre dall'Albertolli, dove si trovano i monumenti funebri di Francesco Melzi e Ludovico Melzi, e vicino all'altare la Statua del Redentore di G.B. Comolli.