REGIONE PUGLIA | Riorganizzazione consultori nella polemica

  • 14 anni fa
REGIONE PUGLIA | Riorganizzazione consultori nella polemica Non esiste alcun bando di concorso discriminante per i medici obiettori, esiste solo una delibera della giunta regionale pugliese approvata nello scorso marzo, prima delle ultime elezioni, «che si occupa della riorganizzazione dei consultori e dice che deve essere garantita al loro interno la presenza di medici non obiettori per consentire la corretta applicazione della legge 194». Così l'assessore alla salute della Regione Puglia, Tommaso Fiore, risponde alle polemiche sollevate negli ultimi giorni da medici cattolici e rilanciate dagli Ordini dei medici pugliesi, contro il provvedimento della giunta sui consultori ritenuto discriminante dai medici obiettori di coscienza. «Il provvedimento - spiega Fiore - nasce dalla constatazione del ruolo del tutto insoddisfacente in Puglia dei consultori nella pratica delle interruzioni di gravidanza. Una situazione che ha dato luogo ad un largo fenomeno di privatizzazione». I dati. In Puglia, riferisce, ci sono 10.000 interruzioni di gravidanza l'anno e solo l'11% avviene tramite struttura pubblica. Il problema, per l'assessore, è pratico: «se una donna si rivolge ad un consultorio per una interruzione di gravidanza e trova un medico obiettore, finisce per rivolgersi ad un medico e ad una struttura privata dove l'interruzione viene fatta ma non si avvia un percorso che porti ad evitare che si ripeta l'aborto». Viceversa, spiega l'assessore, «la struttura pubblica prende in carico la donna e la accompagna in un percorso di crescita vero l'uso della contraccezione e ad evitare la ripetizione della interruzione di gravidanza». La delibera. «L'intervento della giunta - ha detto - è volto proprio a porre una barriera all'uso della interruzione di gravidanza come contraccettivo, e a interrompere il fenomeno della privatizzazione». Perchè, dice, proprio «la marginalizzazione dei consultori è la causa indiretta della mancata diminuzione del fenomeno delle interruzione di gravidanza». L'assessore definisce quindi una protesta «da sepolcri imbiancati» quella sollevata in questi giorni, «perchè fa solo chiasso ma non affronta il processo». Peraltro, si tratta, dice, di una protesta fatta da chi non legge le carte e tardiva perchè la delibera di riorganizzazione è stata approvata prima delle elezioni, quindi dalla precedente giunta. Nei giorni scorsi alcuni medici cattolici hanno presentato ricorso al Tar contro la delibera mentre i presidenti degli Ordini dei medici pugliesi ne hanno chiesto il ritiro. Intervento di Sergio Silvestris - Parlamentare PdL 

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