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CortometraggiTrascrizione
00:00Al via il dibattito pubblico per mettere in sicurezza il fiume Paglia, principale affluente
00:09del Tevere, che attraversa Toscana, Lazio e Umbria. Si vogliono ridurre le portate di
00:14piena e i danni economici connessi agli eventi estremi ed anche incrementare la disponibilità
00:19di acqua nei periodi di siccità, contribuendo così anche alla resilienza delle colture
00:24agricole e alla tutela dell'ecosistema fluviale. Motore dell'iniziativa, che è di salvaguardia
00:30e non solo, è l'autorità di bacino distrettuale dell'Apennino Centrale.
00:35Le alternative progettuali sono diverse, ci sono sette vasche di laminazione ed una diga
00:41e il dibattito pubblico servirà proprio a capire quale sia la soluzione migliore da portare
00:46avanti. In relazione a questo, deriveranno anche i tempi, quindi più opere dovranno essere
00:51realizzate e più lunghi saranno i tempi, certamente la parte delle autorizzazioni,
00:56dei finanziamenti avrà la sua importanza e il suo peso. Noi per febbraio 2026 concluderemo
01:02la prima fase della progettazione, a valle della quale potremo iniziare quella di livello
01:07successivo che porterà poi alla realizzazione delle opere realizzate a lotti dalla più immediata
01:14fino all'ultima.
01:15Prevenire il rischio idraulico e gestire in modo integrato le risorse idriche, ma come fare?
01:20E quanto sarà importante per il territorio?
01:24Importante perché prima di tutto per la nostra capitale, per Roma, perché la messa in sicurezza
01:30del fiume di Paglia e quindi questo sistema di invaso, di invasi che sono stati progettati
01:36dall'autorità di Bacino con una serie di proposte progettuali che entrano all'interno
01:42del dibattito pubblico, sono necessarie per salvaguardare tutta la parte nord del territorio
01:48nella provincia di Viterbo fino ad arrivare al fiume Tevere, perché il Paglia è uno
01:52dei fiumi che ha carattere torrentizio che porta più acqua nel Tevere.
01:59Le esondazioni del fiume Paglia sono sempre più frequenti, ci sono state nel 2010 e nel
02:042012. L'erosione delle sponde, le poche aree naturali di laminazione, la scarsa perneabilità
02:10del suolo ed un regime fluviale tipicamente torrentizio fanno il resto.