Hanno partecipato in tantissimi stamattina, in Certosa allo sciopero ribelle organizzato dai lavoratori della cultura del Comune di Bologna, intitolato "Mi rivolto nella tomba". Una visita guidata sui generis, uno sciopero fatto andando al lavoro, al quale hanno partecipato decine e decine di persone, per sensibilizzare la cittadinanza ai tagli che incombono sul settore della cultura e lanciare una petizione ("Per una cultura pubblica, accessibile, gratuita") su change.org. "I numeri del 2024 si legge ci raccontano che nei musei comunali i visitatori sono aumentati del 42%, nelle biblioteche 1,6 milioni di persone hanno usufruito dei servizi, con oltre 700mila prestiti, in netto aumento rispetto all'anno precedente. In compenso la promessa di assumere 150 persone si è concretizzata nella delusione di sole 41 assunzioni". Enrico Tabellini (Cobas) spiega: "Nei prossimi tre anni assisteremo a un azzeramento delle attività didattiche nei musei e a un taglio del 20% nell'acquisto di nuovi libri nelle biblioteche. Questo significa andare verso una privatizzazione della cultura". . .di Caterina Giusberti
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NovitàTrascrizione
00:00Le collaboratrici esterni che lavorano insieme a noi da anni, soprattutto nelle biblioteche,
00:07vivono quotidianamente l'incertezza dell'assegnazione di ore a causa di budget troppo spesso soggetti ad aggiustamenti di bilancio
00:16che scongiurino le conseguenze di un appalto sottodimensionato rispetto al fabbisogno.
00:22Siamo in stato di identitazione e se l'amministrazione continua a non parlarci ci toccherà andare fino allo sciopero,
00:27prima però volevamo spiegarvi il perché e adesso il nostro inno, un'aria dedicata a un altro dei grandi ospiti della Certosa,
00:36Carlo Broschi, detto il Farinelli, e anche lui si è porto qui.
00:39Da qualche parte, e visto che noi siamo sindacati di classe, il nostro inno è un'aria del Settecento intitolata Son qual nave che è agitata.
00:51Siamo stati di agitazione.
00:57Siamo stati di agitazione.
01:27Siamo stati di agitazione.