TRAPANI (ITALPRESS) - Il direttore editoriale di Italpress, Italo Cucci, si sofferma sulla sconfitta patita dagli azzurri a Milano per mano dei tedeschi nel match di andata dei quarti di Nations League.
ic/mc/gtr
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NovitàTrascrizione
00:00Quando io parlo di calcio sono convinto che si capisce che vengo da un altro mondo, da
00:20un altro calcio diciamo e ne ho avuto la riprova ieri sera quando ho visto l'Italia prima baldanzosa,
00:33brillante contro la Germania, poi nel secondo tempo ridotta di fantasia, di forza, di immaginazione
00:44anche e mentre sono arrivato ai commenti più disparati, è un'Italia viva sì forse ma perché
00:53è mancato questo, perché è mancato quell'altro, in realtà noi della vecchia scuola avremmo subito
01:02visto che cos'è che non funzionava. Io diciamo che dalla mezz'ora del primo tempo mi sono accorto
01:10che c'era in campo un grande giocatore, più grande di tutti quelli che erano lì presenti almeno
01:16secondo me, questo Leon Goretzka di lontana origine polacca che teneva il campo da padrone, andava
01:28dove voleva, faceva quello che voleva ed era talmente visibile il suo potere sulla partita
01:37che quando è stato il momento al 75 esimo ha segnato il gol della vittoria. Allora ai miei
01:45tempi quell'uomo sarebbe stato subito identificato, addirittura sarebbe stato identificato anche il
01:56giorno prima se uno fosse andato a leggere la scheda di questo personaggio che ha vinto tutto
02:02quanto ha voluto, mi pare 14-15 trofei e gli avrebbe messo addosso due uomini come minimo,
02:13due terzinacci che lo tenesse a rodare mentre il resto della compagnia azzurra ballava brillantemente
02:22e combinava quello che doveva combinare. Ecco dove è cambiato il calcio, la marcatura a uomo,
02:30il calcio all'italiana, chiamatelo catenaggio, io sono un noto catenaggiano,
02:37non me ne vergogno ma ieri quella partita l'avrei vinta.