• l’altro ieri
(Video dalla diretta Facebook di Massimiliano Zinno, seguono video del CorrMezz e dalle pagine Vesuviana Trasporti Srl e Ghetto Soffittaman \ Testi e cronaca di Carmine Aymone)  Doveva essere il grande tributo a Pino Daniele nel giorno del suo 70esimo compleanno, nel giorno del suo onomastico e della Festa del Papà, visto anche il nutrito cast presente in scena, invece il concerto in piazza del Gesù sarà ricordato come il concerto della discordia. Già era sembrato assurdo un doppio tributo live alla stessa ora con il titolo simile (l’altro si è tenuto al Palapartenope) dedicato al lazzaro felice la cui musica è stata sempre tutt’altro che divisiva anzi all’insegna della contaminazione e del concetto di jam session, ma ieri sera il copione tragicomico ha raggiunto il suo zenith come dimostra anche il popolo del web che continua a scrivere da ore tutto il suo disappunto chiamandolo «il concerto della vergogna». Ovunque si legge: «Una piazza pubblica sequestrata dal salotto buono della città, da una elìte di prescelti e non si sa da chi».Il concerto dal titolo «Puorteme a casa mia – Je sto vicino a te forever», voluto da Nello Daniele nella piazza che si trova a poche centinaia di metri da dove è nato Pino e organizzato con la Regione Campania, Scabec, con il patrocinio del Comune di Napoli, è iniziato già con il piede sbagliato quando la conduttrice Serena Autieri ha confuso piazza del Gesù con piazza San Domenico Maggiore, scatenando una valanga di fischi dei presenti. La piazza ha così fatto da involontaria cornice ad un evento divisivo con due Napoli, quella dei 400 invitati (con quale criterio?) comodamente seduta in un’area protetta e recintata che ha occupato la maggior parte di un luogo già di per sé non idoneo ad ospitare eventi con grande affluenza di pubblico, e l’altra costretta ad immaginare il tutto da lontano, incastrata tra bagni chimici, transenne e auto delle forze dell’ordine, dietro la Guglia dell’Immacolata.A tutto questo si sono aggiunte esigenze televisive (il live è stato ripreso dalla Rai e andrà in onda il 20 aprile) che hanno finito di stravolgere la piazza rendendola ancora di più televisiva, “allontanandola” dai non vip che non hanno potuto beneficiare neanche di un maxischermo e di un impianto audio più vicino a loro. C’è stato a questo punto un problema di comunicazione, che ha presentato da tempo l’evento come “concerto aperto alla città”: sulla pagina del Comune di Napoli, c’era scritto “l’accesso è libero”. Forse era più giusto dire: trasformeremo piazza del Gesù in un grande studio tv a cielo aperto con 400 comparse sedute comodamente in fila, per registrare un evento da trasmettere poi.Invece ieri sera si è assistito al triste spettacolo di due Napoli divise in piazza del Gesù da un muro (di transenne), lo stesso muro metaforico (fino a un certo punto) che continua a dividere Posillipo da Forcella, il Vomero dalla Sanità, Chiaia da Scampia, i Quartieri Spagnoli da Santa Lucia, e tutto questo proprio nel giorno del compleanno di Pino.Eppure quando Napoli seppe della morte del lazzaro felice in piazza del Plebiscito ci fu un flash mob spontaneo e a salutarlo tutti insieme c’era una sola città che si teneva per mano condividendo ricordi, sospiri e lacrime. Sicuramente il bluesman ieri in piazza del Gesù avrebbe fermato tutto, sarebbe sceso dal palco, avrebbe superato le fila delle sedie vip e avrebbe cantato ‘A me me piace o blues solo chitarra e voce con gli altri.Non dimentichiamo che Pino Daniele (così come tanti della sua generazione come Enzo Avitabile, Enzo Gragnaniello, Edoardo ed Eugenio Bennato…) è stato un musicante, un nomade senza frontiere, barriere, muri, proprio come la sua musica; un eroe romantico di una generazione di anonimi eroi che non voleva più essere perdente, quella che lottava per un futuro migliore, non più solo nei Quartieri Spagnoli napoletani, ma anche in quelli di altre città come Palermo, Bari, Roma, Milano, Genova… in tutte le dark side d’Italia. Napoli da sempre è ‘na meravigliosa canzone, grazie anche all’opera del mascalzone latino, ma una canzone che deve essere per tutti.

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Trascrizione
00:00La protesta è in corso perchè giustamente hanno fatto popolo di sedi
00:04c'è un masaniello
00:09e poi hanno messo le transenne qui praticamente
00:15e non si capisce il barco a cortacielo, c'è le ziune giustamente
00:19non fanno entrare
00:23e qui poi c'è la gente che invece si trova sotto al palco
00:30ma non riesco a capire qual è il criterio di selezione
00:34forse c'era una prenotazione preventiva
00:40è stata una grande manifestazione di protesta
00:43lì hanno creato un popolo di terza classe
00:47che non può entrare, ci sono le balaustretta come vedete
00:52qui è l'entrata e qui è l'uscita di emergenza
00:57credo un uscita futur
01:00e qui c'è stata gente che si è lamentata fino a poco tempo fa
01:04perchè dicevano il concerto è per il popolo, giustamente un concerto di terza classe
01:08adesso non si capisce poi la selezione tra la prima classe e la seconda classe
01:13su che cosa è stata fatta
01:15qualcuno esce da qua e ha il braccialettino
01:20e poi sotto ci sono praticamente i posti dei hit da prima classe
01:25non si capisce in base a quale è il criterio di selezione
01:30è stato un disastro ovviamente
01:33un disastro
01:36un disaster
01:38possiamo ancora fare prima, seconda, terza classe
01:42sono tutti o nessuno
01:44ma a me queste differenze
01:46proprio questa seconda classe
01:48a me sembra così delitto
01:52da sotto continuano ad avere i pubblici
01:55e qui c'è il pomerino
02:01tutto spallato
02:03continuano a vendere gente di più in mente che non è entrata mai
02:09la saniera è tutto ciò che ci ha abbandonato
02:12giustamente si chiude l'orologio
02:16non può fare
02:18vabbè, una delle prime criterie di selezione che ci sono state
02:24allora ragazzi vi trasmetto in diretta
02:27quello che sta succedendo a Piazza del Gesù
02:30dove c'è un piccolo masaniello che giustamente
02:33si sta alterando perché hanno fatto un concerto
02:38per il popolo
02:40però poi hanno diviso il popolo
02:43in due parti
02:45vedete qui c'è una balaustra
02:50vedete in pratica qui
02:52c'è una balaustra
02:54quindi le persone non possono entrare
02:57oppure è un concerto per il popolo
03:00e qui c'è il popolo di serie A e poi davanti ci sono i posti seduti
03:04e c'è qualche persona che esce da qua con il bracciale
03:08ma non si capisce qual è stato il criterio di selezione
03:11per questa classe
03:13terza classe
03:15seconda classe
03:17con la balaustra
03:19e prima classe con le sedute sotto al palco
03:22onestamente è un po' tutto una vergogna
03:26ma come tutte le cose che vengono organizzate a Napoli
03:29cioè se volevate fare una cosa per l'élite
03:32o su prenotazione
03:34lo facevate al Teatro Abbellini
03:37al Politea
03:39ma c'è che senso a farlo in piazza
03:41c'è veramente una vergogna
03:43ma ovviamente che vi devo di
03:45un disastro
04:07quando mi guardi così
04:09non riesco mai a finire
04:12un discorso senza errori
04:14perché mi farai impazzire
04:17quando mi guardi così
04:19mi sembra di capire
04:22che voglio solo te
04:24in questo mondo
04:27voglio solo te
04:31se mi cerchi con gli occhi dell'amore
04:35tra le parole semplici e di sapore
04:39di un mattino di primavera
04:45e cambierò il mondo
04:47ogni volta che vuoi
04:50e cambierò il mondo
04:52ogni volta che vuoi
04:54questo è quello che avete dato alla gente
04:57come tributo a Fino Daniele
05:01Borghesucci e i vostri ospiti
05:03stanno seduti in una piazza
05:05annunciati che è un casino
05:07lo scesso
05:09di Don Scuolno e Napoli
05:12Fino Daniele vuoi scuotare salvaggi
05:15vergogna
05:17vergogna, non ti chiedo niente
05:19questo non è Fino Daniele
05:22sono incambonato da un ragazzo di Napoli

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