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CortometraggiTrascrizione
00:00La sensazione è quella di essere in uno spazio che è nuovo, ma anche riconoscibile, un luogo
00:09che potrebbe essere al centro del nostro mondo, ma aperto a molte diverse alternative, un'architettura
00:14possibile dentro un'architettura reale, entambe in costante evoluzione.
00:18L'opera Living Architecture, Gary, dell'artista digitale Refika Nadol, al Google 9 di Bilbao,
00:24è un'esperienza intensa, un lavoro proiettato su quattro pareti, generato dall'intelligenza
00:28artificiale guidata dall'artista, il più rilevante oggi nell'ambito dell'arte generativa.
00:41L'opera, aspirata da Nadol e da Scagnosi, si basa su 35 milioni di informazioni sulla
00:46natura e sull'architettura, dati raccolti in maniera etica e sull'archivio dei disegni
00:50degli schizzi di Frank Gary su questo e su altri suoi progetti.
00:53Quello che abbiamo fatto è stato di permettere all'intelligenza artificiale di apprendere
00:57in modo etico da questi dati, usando il cloud, usando energia sostenibile, per permetterle
01:02di sognare continuamente dei nuovi mondi.
01:04Ho chiamato quest'opera Living Architecture e l'idea è quella di un futuro dell'architettura
01:09nel quale gli edifici possano ricordare e possano sognare.
01:14Il lavoro di Nadol, che inaugura il progetto In-Situ, che porterà diversi artisti a lavorare
01:18all'interno del Museo Basco, è avvolgente, a volte spiazzante, ma accoglie e affascina.
01:23Lontanissimo dai progetti immersivi che capita sempre più spesso di trovare nelle nostre
01:27mostre, perché in realtà è un ragionamento sul mondo, sul presente, oltre che sulla relazione
01:32che possiamo stabilire con l'intelligenza artificiale.
01:40Ho raccolto direttamente i miei dati, ha aggiunto l'artista, ho utilizzato dei modelli di training
01:45sviluppati da me e ho scoperto che era possibile farlo, mi ha richiesto moltissimo lavoro,
01:49moltissima ricerca, da 10 anni lavoro con un team di 20 persone a Los Angeles, veniamo
01:54da 15 diversi paesi e parliamo 10 lingue diverse, ma ciò che abbiamo scoperto di straordinario
01:59è che se ti spingi sempre più avanti con gli strumenti corretti, con i giusti permessi,
02:04si possono generare questi modelli di intelligenza artificiale per l'arte e la cultura, e la
02:08mia speranza è di poter davvero creare un impatto positivo.
02:11L'opera ovviamente pone delle domande su cosa sia l'arte in questo contesto digitale
02:16e sono possibili tante risposte diverse, quello che succede stando dentro la grande
02:21sala Guggenheim comprende però anche la possibilità di sentire in modo diverso sia l'architettura
02:26straordinaria dell'edificio e del museo, sia il senso di alcune delle opere più importanti
02:30che vi sono ospitate.
02:31Le proiezioni di Refikanadol sembrano comprendere e raccontare, per esempio, lo straordinario
02:36mare in tessuto da El Anatsui al terzo piano, oppure le monumentali installazioni d'acciaio
02:41di Richard Serra, che sono uno dei cuori pulsanti del museo, o ancora la Infinity Room
02:46di Hiro Akusama, dove ogni spazio si dilata.
02:49E in questo costante dialogo è possibile che le distanze si riducano e si possa provare
02:54di nuovo la diretta e complessa, certo, vicinanza con l'idea stessa di arte contemporanea, che
03:00per fortuna comprende molte forme diverse.