28 giorni. Quelli che precedettero il 4 marzo 2005. Il giorno in cui Nicola Calipari, alto funzionario del SISMI, sacrificò la propria vita per salvare Giuliana Sgrena. La giornalista del manifesto rapita in Iraq da un gruppo di terroristi il 4 febbraio. Il 4 marzo, dopo la liberazione, la macchina su cui la giornalista e alcuni funzionari del SISMI restò vittima del fuoco amico dei soldati USA: Nicola Calipari fu colpito a morte. Omicidio ancora irrisolto.
La storia vera di Nicola Calipari (Reggio Calabria, 1953-Baghdad, 4 marzo 2005) ve la raccontiamo in questo articolo. Qui pubblichiamo una clip in anteprima di Il Nibbio di Alessandro Tonda, il film in uscita il 6 marzo con un mimetico Claudio Santamaria nel ruolo di Calipari. La scena è quella che precede il viaggio del funzionario SISMI a Baghdad, quando riceve il mandato e già dubita, perché conosce benissimo il ginepraio che lo attende. Tra storia vera e spy thriller altrettanto reale e storicamente documentato, Il Nibbio, si legge nelle note produttive, “è stato reso possibile grazie alla famiglia Calipari, che ha autorizzato la sceneggiatura e partecipato attivamente alle riprese, e al Patrocinio della Presidenza del Consiglio, in stretta collaborazione con l’AISE (Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna), con il coinvolgimento del DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), della Polizia di Stato, della Prefettura di Roma, della Questura di Roma e grazie alla Fondazione Med-Or come partner culturale. Le riprese a Roma sono state realizzate grazie a speciali autorizzazioni concesse per accedere a locations di rilevanza strategica, tra cui Forte Braschi, la Presidenza del Consiglio, la Prefettura di Roma e la Questura di Roma. Hanno inoltre sostenuto la realizzazione delle riprese in Marocco il MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), l’Ambasciata Italiana in Marocco e l’Ufficio del Re del Marocco, che hanno consentito l’accesso a location militari e l’utilizzo di mezzi speciali per riambientare fedelmente la Baghdad del 2005. L’importante collaborazione istituzionale ha permesso di sviluppare il progetto nel rispetto dei più alti standard di sicurezza e professionalità, portando sul grande schermo una storia ispirata a eventi realmente accaduti”.
La storia vera di Nicola Calipari (Reggio Calabria, 1953-Baghdad, 4 marzo 2005) ve la raccontiamo in questo articolo. Qui pubblichiamo una clip in anteprima di Il Nibbio di Alessandro Tonda, il film in uscita il 6 marzo con un mimetico Claudio Santamaria nel ruolo di Calipari. La scena è quella che precede il viaggio del funzionario SISMI a Baghdad, quando riceve il mandato e già dubita, perché conosce benissimo il ginepraio che lo attende. Tra storia vera e spy thriller altrettanto reale e storicamente documentato, Il Nibbio, si legge nelle note produttive, “è stato reso possibile grazie alla famiglia Calipari, che ha autorizzato la sceneggiatura e partecipato attivamente alle riprese, e al Patrocinio della Presidenza del Consiglio, in stretta collaborazione con l’AISE (Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna), con il coinvolgimento del DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), della Polizia di Stato, della Prefettura di Roma, della Questura di Roma e grazie alla Fondazione Med-Or come partner culturale. Le riprese a Roma sono state realizzate grazie a speciali autorizzazioni concesse per accedere a locations di rilevanza strategica, tra cui Forte Braschi, la Presidenza del Consiglio, la Prefettura di Roma e la Questura di Roma. Hanno inoltre sostenuto la realizzazione delle riprese in Marocco il MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), l’Ambasciata Italiana in Marocco e l’Ufficio del Re del Marocco, che hanno consentito l’accesso a location militari e l’utilizzo di mezzi speciali per riambientare fedelmente la Baghdad del 2005. L’importante collaborazione istituzionale ha permesso di sviluppare il progetto nel rispetto dei più alti standard di sicurezza e professionalità, portando sul grande schermo una storia ispirata a eventi realmente accaduti”.
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