C'è la conclusione indagine nell'inchiesta sul materiale inidoneo utilizzato per la messa in sicurezza del parcheggio di Paradiso sequestrato un anno fa dopo il blitz della squadra ambientale dei vigili urbani. A firmarla la Pm Bonanzinga. Sei gli indagati. L'area resta chiusa da 3 anni.
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NovitàTrascrizione
00:00Ci sono novità nell'inchiesta sul materiale utilizzato per la messa in
00:03sicurezza del parcheggio di Paradiso sequestrato quasi un anno fa dopo il
00:07blitz della squadra ambientale dei vigili urbani guidati da Giovanni Giardina.
00:10Adesso c'è la chiusura delle indagini preliminari dopo il sequestro urgente
00:14del maggio scorso deciso dalla Procura. Secondo l'atto siglato dalla sostituta
00:18procuratrice Francesca Bonanzinga nel corso della prima fase dei lavori poi
00:22stoppati sono stati commessi una serie di reati legati allo smaltimento
00:25illecito di rifiuti non pericolosi e al posizionamento dei massi frangiflutti.
00:30Sono sei, secondo l'atto, le persone indagate nei vari ruoli ricoperti.
00:33Si tratta dei professionisti Maria Gemelli e Giuseppe Messina rispettivamente
00:37direttrice dei lavori Ruppo del cantiere, dell'amministratore della Chiofalo
00:41Costruzione SRL Tindaro Chiofalo e poi di Giuseppe Croce, Massimiliano Croce e
00:46Salvatore Croce amministratori della discarica che si trova in contrada
00:49Vallone del villaggio Larderia nella zona sud della città. In questa fase sono
00:53assistiti dagli avvocati Gaetano Artale, Vittorio Di Pietro e Roberto Materia.
00:58Le ipotesi di reato che ha messo nero su bianco l'appm Bonanzinga sono quattro
01:02tutte da date 10 maggio 2024 il giorno del sequestro del cantiere e sono
01:06diversificate facendo riferimento sostanzialmente a tre normative di
01:10riferimento quella sulla tutela ambientale, quella sui beni culturali e
01:13quella sull'edilizia. Nel primo caso sono coinvolti Gemelli, Messina e Chiofalo
01:17nelle rispettive qualità avrebbero effettuato attività di trasporto di
01:20rifiuti non pericolosi in carenza del formulario di identificazione il
01:25cosiddetto FIR dalla discarica di Larderia dove questi rifiuti sarebbero
01:28stati depositati in maniera incontrollata e sempre gli stessi tre
01:32indagati rispondono di altre due ipotesi di reato avrebbero posizionato i massi
01:36frangiflutti per un verso in assenza di autorizzazione da parte del genio
01:39civile e per altro verso in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico in
01:43assenza di autorizzazione da parte della soprintendenza e beni culturali.
01:47Infine i tre imprenditori Croce e con l'ultima ipotesi di reato avrebbero
01:51gestito senza le necessarie autorizzazioni rifiuti non pericolosi
01:55vendendoli alla ditta Chiofalo costruzioni SRL. L'area resta chiusa da
01:59tre anni.