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CortometraggiTrascrizione
00:00Di fronte al proposito del nuovo regime iugoslavo, di sua vanità sui territori giuliani, l'essere
00:09italiano diveniva un ostacolo, se non una colpa. Ben presto, sotto minaccia, e dopo
00:16una seconda ondata di violenze, i nostri concittadini di Istria, Dalmazia, Fiume, vendono posti
00:23di fronte al drammatico dilemma, assimilarsi, disconoscendo le proprie radici, la lingua,
00:31i costumi, la religione, la cultura, oppure andar via, perdendo beni, casa, lavoro, le
00:38terre in cui erano nati. In grande maggioranza scelsero di non rinunciare alla loro italianità ,
00:47nonché di fatto alla libertà , di pensiero, di culto, di parola. In oltre 300.000 uomini,
00:55donne, anziani, bambini, radunate poche cose presso la triste via dell'Esodo. Come abbiamo
01:03ascoltato dalle intense letture tratte dal libro di Greta Slaunich, spesso l'accoglienza
01:11in Italia non fu quella che sarebbe stato doveroso assicurare. Stenti, sistemazioni
01:18precarie, povertà , ma soprattutto diffusa indifferenza, diffidenza, fino anche ostilitÃ
01:26da parte di forze e partiti che si chiamavano in Italia alla stessa ideologia comunista
01:31di Tito. Non mancarono nelle vicende tristi degli esoli atti di forte solidarietà , di
01:39amicizia e di accoglienza da parte di molti italiani, ma in generale la loro tragedia,
01:45di cui portavano intimamente le cicatrici, fu sottovalutata e talvolta persino disconosciuta.
01:52Il mancato riconoscimento fu per molti una pena inattesa e dolorosa.