Dimenticato ormai il grave incidente in bicicletta che l'ha tenuto bloccato per mesi e lanciato il nuovo album Il corpo umano - Volume I, Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti si è presentato in un nuovo ruolo. Il cantante è infatti tra i protagonisti della mostra En route, realizzata dalla Biblioteca Apostolica Vaticana in occasione del Giubileo 2025 e visitabile fino al 20 dicembre. Il tema dell'esposizione a cui partecipano diversi artisti è i "giri del mondo". Ma per il popolare cantante questa occasione ha un sapore particolare. «Il Vaticano è casa per me: mio padre ha lavorato qui per 55 anni, sono nato a Porta Cavalleggeri, ho vissuto questi luoghi da bambino, ero un esploratore di questi luoghi». Jovanotti apre il percorso espositivo, accogliendo il visitatore nel caleidoscopio della sua anima di cantautore e di globe-trotter. Ha esposto la sua bicicletta da viaggio, una chitarra decorata da un'artista argentina, una palla da discoteca trasformata in mappamondo e i propri disegni. «Sono un artista di spettacolo e la mia produzione è legata all'idea del viaggio e dell'esplorazione. Perché tutto questo? Non per celebrare il mio ego, il mio intento non è stato autocelebrativo, ma quello di fare da "cavallo di Troia": portare qualcuno che non sarebbe mai entrato in Vaticano a scoprire questo luogo straordinario». Sul suo rapporto con la fede, Jovanotti dice così. «Si entra in una zona di pudore estremo, preferirei fare uno spogliarello che spogliare l'anima. Rimango nella nuvola di una fede molto debole e altalenante continuamente alla ricerca di conferme che arrivano e poi sfuggono: è un viaggio».
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00:00Giovanotti tra i protagonisti della mostra En Route realizzata dalla Biblioteca Apostolica Vaticana in occasione del Giubileo 2025.
00:09Il tema dell'esposizione a cui partecipano diversi artisti è i giri del mondo, ma per il popolare cantante questa occasione ha un sapore particolare.
00:19Soprattutto la parola Vaticano che per me è casa, nel senso che io sono nato qui, mio papà ha lavorato in Vaticano per tutta la vita, per 55 anni, noi quattro figli siamo tutti nati in Porta Cavalleggeri.
00:34La mia vita è intrecciata profondamente col Vaticano, con questo posto, io da bambino ero proprio un esploratore di questi luoghi.
00:44Giovanotti apre il percorso espositivo accogliendo il visitatore nel kaleidoscopio della sua anima di cantautore e di globetrotter.
00:52Ha esposto la sua bicicletta da viaggio, una chitarra decorata da un artista argentina, una palla da discoteca trasformata in mappamondo e i propri disegni.
01:02Sono un artista di spettacolo, faccio spettacolo soprattutto e la mia produzione è molto legata all'idea del viaggio, all'idea dell'esplorazione.
01:17Perché tutto questo? Non per nutrire il mio ego o per esporlo o per realizzare un'opera autoriferita, ma con l'intento di interpretare un ruolo che mi è piuttosto congeniale,
01:36il ruolo del cavallo di Troia, ovvero di far venire a qualcuno che non sarebbe mai venuto in Vaticano, in una biblioteca apostolica, magari far venire la voglia di visitare questo posto.
01:51Sul suo rapporto con la fede, Giovanotti dice così.
01:54Si entra in una zona di pudore estremo, sarei più a mio agio fare uno spogliarello che spogliare l'anima, diciamo così.
02:04Rimango nella nuvola di una fede molto debole, molto altalenante, continuamente alla ricerca di segni, di conferme che arrivano e poi sfuggono, è un viaggio.