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CortometraggiTrascrizione
00:00Sanremo chiaramente era per un ragazzino di paese, io sono cresciuto in un paese di
00:10400 abitanti, quindi era un evento, un evento collettivo, in quel periodo lì, in quell'epoca
00:17quando ero piccolo io, uno degli eventi collettivi, oggi mi sembra che sia rimasto uno dei pochissimi
00:22eventi nazionalpopolari, se non i mondiali forse, quindi chiaramente c'è quel fascino
00:28lì, cioè di essere in un mondo così frammentato uno dei pochi eventi che mette insieme tutti
00:33quelli che gli piace, quelli che lo criticano, quelli che lo sbeffeggiano e i miei ricordi
00:39sono i ricordi di un ragazzino che chiaramente come tutti stava lì con i testi a guardare
00:45le canzoni, a mettere i voti, con mio padre e mia madre criticavano perché uno diceva
00:51che l'altro imbrogliava, che aveva azzeccato il vincitore di Sanremo e quindi sono ricordi
00:57molto dolci in realtà , poi chiaramente si dipende dalle fasi della vita, c'è la fase
01:02in cui poi lo snobbi e poi c'è la fase in cui ci vai a cantare perché forse hai fatto
01:06pace con tutte quelle fasi precedenti. Il Breno Sanremese parla di una nascita e di
01:13una rinascita ma non solo della gioia naturale, della rivoluzione che una nascita porta con
01:21sé ma anche dello spavento, dell'inquietudine, forse anche del senso di inadeguatezza di
01:26fronte ad un evento così importante nella vita di una persona e poi un pretesto perché
01:33certo racconto di mia figlia, canto di mia figlia ma canto in realtà , non mi sono accontentato
01:40di cantare solo di questo, mi sarebbe sembrato forse troppo personale, troppo intimo o forse
01:45anche troppo retorico e quindi diventa il pretesto per cantare qualcosa di più largo
01:50che ha a che fare con le stagioni della vita e appunto visto che c'è un albero di mezzo,
01:55di quelle foglie che nascono ma anche di quelle che cadono.