Nell'ultima puntata de La Tripletta, Luigi Garlando parte da un aneddoto raccontatogli da Pioli in una recente intervista per spiegare come mai al Milan servisse sin dall'inizio della stagione un allenatore col carattere di Sergio Conceiçao, fresco vincitore della Supercoppa italiana nel derby contro l'Inter.
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SportTrascrizione
00:00Ho intervistato in questi giorni a Riada, a casa di Stefano Pioli,
00:04l'ho intervistato, mi ha fatto una bella intervista e secondo me uno dei pezzi più
00:08interessanti è quando dice mi sono accorto a Roma
00:11al quarto di finale di ritorno dell'Europa League che lì era finito tutto.
00:16Io ho fatto un discorso, il più bello che ho fatto
00:18da allenatore da quando ero al Milan
00:20ed ero convinto di aver caricato la squadra, ero convinto che saremmo entrati in
00:23campo
00:24e avremmo ribaltato l'andata.
00:27Invece non è passato niente, ho capito
00:30non avevo più niente da dare. Doveva capirlo anche il Milan
00:35e ci voleva un Conte,
00:36il Conte che è stato trattato, stestato e poi abbandonato
00:39e invece il Conte è arrivato adesso, ci voleva un altro allenatore.
00:44Io credo che
00:45gli allenatori siano un po'
00:47come anche i papi,
00:49consentemi questo paragono un po' azzardato.
00:52Dal Conclave esce in base al periodo storico, ci vuole un papa politico?
00:58Giovanni Parlò
01:00quando c'era da battere il muro di Berlino, poi è arrivato il papa
01:05teologico perché c'erano problemi nella chiesa e è arrivato Razzini. Adesso c'era
01:09bisogno di un papa pastorale e Conclave ha espresso papa Francesco, è così
01:13ogni momento, anche in una squadra di calcio
01:16c'è il momento dell'allenatore duro, c'è il momento dell'allenatore
01:20educatore e questo era il momento di Condese e Sauri.
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