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Ci sono anch'io - Puntala all'Istituto San Tommaso
Trascrizione
00:00Ci sono anch'io, è tutta per te, non smettere adesso di ridere e chiamere bene,
00:17che avvera di me, che avvera, che avvera.
00:28Ci sono anch'io.
00:33Ci sono storie di bene che cominciano da un sogno.
00:37E ci sono sogni costruiti da giovani che profumano di bellezza, di speranza, di condivisione,
00:44come il sogno realizzato da San Giovanni Bosco.
00:48Ci troviamo oggi qui nella sede dell'Istituto Teologico San Tommaso,
00:53in questa collina dove il sogno di Don Bosco per Messina, tanti anni fa, ha preso realtà.
00:59Qui con me il direttore della comunità, Don Giuseppe Cassaro.
01:03Don Giuseppe, grazie di averci accolti.
01:05Siamo in una realtà importante, una realtà accademica, di formazione,
01:10una realtà che profuma di bellezza, proprio come Don Bosco.
01:13Sì, il San Tommaso è una realtà diversificata.
01:17Abbiamo sì l'università, ma anche la comunità salesiana,
01:21che è appunto la comunità che anima il San Tommaso da più di 50 anni.
01:27Una realtà salesiana atipica.
01:30Ordinariamente noi lavoriamo negli oratori, nelle parrocchie, nelle scuole.
01:35Questa è una formazione a livello accademico che serve per i futuri ministri,
01:40ma anche per i laici che saranno impegnati nelle realtà pastorali delle chiese,
01:45non solamente di Messina, ma di tutta la Sicilia.
01:48Come istituto teologico la storia Messina inizia nel 1932.
01:53L'istituto nasce proprio con questo obiettivo,
01:56di formare i giovani salesiani per il percorso religioso e sacerdotale.
02:01Poi però accade qualcosa, ci sono stati dei cambiamenti dal 1966-1967 in poi.
02:07In realtà prima di questa data il San Tommaso ha pellegrinato.
02:12Negli anni della guerra si è spostato Catania, San Gregorio, Modica.
02:16Era per le necessità, per rendere più sicuro il cammino dei giovani confratelli.
02:22Poi negli anni 50 rientra a Messina e viene collocato nella comunità,
02:27nell'opera del San Luigi, che ricorderete fino a qualche anno fa era ancora aperto.
02:33Nel 67 i confratelli salgono e arrivano qui,
02:38in questa nuova struttura che viene aperta per iniziativa di Monsignor Fasola.
02:46La costruzione fu fatta dai salesiani.
02:48Monsignor Fasola, oggi servo di Dio, che noi consideriamo come il secondo padre del San Tommaso,
02:55ebbe una intuizione straordinaria.
02:58Lui tornava dall'esperienza del Concilio Vaticano II,
03:02quindi con i fervori di una chiesa che voleva essere significativa per il territorio.
03:09In tempi non sospetti immagina, sogna un centro unificato per la formazione,
03:18perché fino a quel momento salesiani da una parte, francescani dall'altra parte,
03:23gesuiti e diocesani avevano ciascuno la propria casa di formazione.
03:28Sogna una casa che possa accoglierli tutti per mettere insieme anche le forze,
03:34forse che significa i docenti e anche gli studenti,
03:39e propone ai salesiani di far da capofila.
03:42Nel 1967 si iniziò con una piccola sperimentazione.
03:46Alcuni studenti arrivarono qui al San Tommaso.
03:50Uno di questi studenti fu Franco Montenegro,
03:52uno dei primi ad arrivare da seminarista e far lui l'esperienza qui al San Tommaso.
03:58L'attuale cardinale.
03:59L'attuale cardinale, ex arcivescovo emerito di Agrigento.
04:04Il 1968 si inizia ufficialmente con il nuovo istituto teologico.
04:11Nel 1932 fu fondato come Istituto Teologico Salesiano San Tommaso.
04:17In quell'anno noi rinunciamo a quell'aggettivo salesiano
04:20per dar vita a quella che oggi è ancora oggi,
04:23Istituto Teologico San Tommaso, una realtà di chiesa,
04:26dove noi salesiani siamo una parte,
04:30mi piace immaginare, importante,
04:33perché assicuriamo la base formativa,
04:39ma noi non siamo il San Tommaso,
04:41non è semplicemente i salesiani,
04:43è veramente una realtà di chiesa.
04:46Da quel 1968 il San Tommaso è cresciuto.
04:51All'inizio c'era semplicemente
04:53l'offerta di un primo ciclo di studi teologici.
04:56Negli anni Ottanta si iniziò l'esperienza del secondo ciclo.
05:01In termini comprensibili,
05:04primo e secondo ciclo corrispondono a laurea breve e laurea magistrale.
05:08San Tommaso oggi offre sì la formazione
05:11per i giovani che si avviano al sacerdozio
05:15e dunque terminano gli studi con il baccalaureato in teologia
05:18che sarebbe la laurea breve
05:20e un secondo ciclo di specializzazione in catechetica.
05:23Perché proprio la catechetica?
05:25Perché per noi salesiani
05:27Annuncio del Vangelo, catechesi,
05:29sono il centro della nostra missione salesiana,
05:32il modo per essere presenti nella chiesa in maniera propositiva.
05:37I nostri giovani salesiani in questo modo
05:40si incamminano verso la missione
05:43che non è semplicemente quella di offrire ai ragazzi e ai giovani
05:47uno spazio di divertimento.
05:49Quella è la base.
05:51Don Bosco ha avuto questa grande intuizione.
05:54Per la formazione e la crescita completa,
05:59umana, spirituale e soprannaturale dei giovani
06:02è necessario offrire una esperienza completa.
06:05E dunque, sì, noi partiamo dalla realtà
06:08del gioco, del divertimento,
06:11ma arriviamo a indicare ai giovani
06:14una vocazione altissima che ciascuno di noi ha.
06:17E noi adesso andiamo a scoprire i tanti volti
06:20di questa bellissima realtà.
06:44Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
07:15Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
07:29Ci troviamo al piano superiore dell'Istituto Teologico
07:33dove si svolgono quotidianamente le lezioni accademiche
07:37perché, dicevamo, qua c'è una realtà accademica,
07:39c'è una facoltà,
07:41e a guidare, a dirigerla,
07:43è Don Gianni Russo.
07:45Don Gianni, una realtà accademica importante.
07:48San Don Maso non è soltanto una facoltà teologica,
07:51l'offerta formativa è nel settore teologico,
07:53quindi la facoltà teologica è la parte più consistente,
07:57ma la vita accademica del San Don Maso
07:59costituisce un vero e proprio polo universitario,
08:02le cui entità, diciamo, giuridiche
08:05sono la facoltà teologica,
08:07che è stata la prima in Sicilia
08:10perché, ancora prima che nascesse Palermo
08:12e che nascesse Catania,
08:14come affiliata, come legata a Palermo,
08:17nel 1968-69, nell'anno accademico,
08:21questo centro di formazione
08:24che già vedeva, a partire dal 68,
08:26l'Arcidiocese di Messina,
08:28i Salesiani e i Capuccini insieme,
08:31a lavorare insieme nella formazione,
08:33venne aggregata all'Università Pontificia Salesiana.
08:36Quindi noi siamo, già a partire dal 1968-69,
08:41facoltà teologica unita
08:43all'Università Pontificia Salesiana di Roma,
08:45successivamente poi è nata la scuola di Biblioteca,
08:47questa è l'altra entità giuridica
08:50che è una scuola, come si dice,
08:51scuola superiore di specializzazione
08:53in Biblioteca e Sessuologia,
08:54quindi è una realtà di specializzazione,
08:58quindi un corso post-laureum
09:00che coinvolge, evidentemente,
09:02professionisti che sono già laureati
09:04in qualche settore,
09:06parliamo di Biblioteca, parliamo di Sessuologia,
09:08quindi sono i medici, sono psicologi,
09:12sono giuristi, quindi avvocati,
09:14sono veterinari, sono filosofi, insegnanti,
09:17questa è la parte più consistente,
09:19come numero consistente,
09:21sono proprio gli insegnanti.
09:22Don Gianni, questa provenienza variegata
09:25da tante parti del mondo.
09:27Sì, la nostra comunità accademica
09:30vede la presenza di diversi continenti,
09:33oltre noi italiani, europei,
09:36un numero più consistente viene
09:38dal continente africano,
09:40poi ci sono Timoreste, quindi l'Asia,
09:44poi abbiamo anche l'America Latina,
09:47l'Ecuador, abbiamo avuto il Giappone.
09:49Loro hanno la possibilità di vivere qua,
09:51di vivere?
09:52Allora, i salisiani vivono qui,
09:53gli altri non salisiani
09:55che vengono per la specialistica,
09:57che anche loro sono internazionali,
09:59quindi vengono da vari paesi africani
10:02o asiatici, vengono dall'India per esempio,
10:05abbiamo lo zoccolo duro
10:07della comunità internazionale salisiana
10:10e vivono qua,
10:11mentre poi c'è il gruppo di sacerdoti o laici
10:15non salisiani,
10:17che vengono per la specialistica
10:18il mercoledì e il giovedì
10:19e che vivono anche loro,
10:21in quei due giorni sono qua,
10:22durante gli studi.
10:33I salisiani vivono qui
10:35per la specialistica
10:37della comunità internazionale salisiana
10:39e vengono da vari paesi africani
10:41o asiatici,
10:42vengono dall'India per esempio,
10:44vengono dall'America Latina
10:46per la specialistica
10:47della comunità internazionale salisiana
10:49e vengono da vari paesi africani
10:51e vengono dall'India per la specialistica
10:53della comunità internazionale salisiana
10:55e vengono dall'America Latina
10:57per la specialistica
10:59della comunità internazionale salisiana
11:02Ci troviamo nell'aula Magna
11:04intitolata Don Calogero Conti
11:06è stato un salesiano illustre
11:08e qua si svolgono tanti eventi
11:11importanti legati alla vita salesiano
11:13uno di questi è
11:14l'inaugurazione dell'anno accademico
11:16Questa bellissima immagine
11:18sintetizza l'essenza
11:20del carisma salesiano
11:21Sì, è una delle ultime opere
11:24di Ennio Tesei,
11:25uno scultore romano
11:27probabilmente proprio
11:28l'ultima opera perché
11:30pochi mesi dopo aver installato
11:32questo alto rilievo
11:34è venuto meno
11:35un grande artista
11:36che ha voluto sintetizzare
11:38il carisma salesiano
11:40rappresentando in modo singolare
11:42il sogno dei nove anni
11:43proprio l'anno scorso
11:44abbiamo festeggiato
11:45il bicentenario
11:46del sogno dei nove anni
11:47di Don Bosco
11:48in pratica
11:49in questo sogno
11:50Don Bosco ha visto la sua missione
11:52la Madonna gli mostra
11:54i lupi
11:56trasformati in agnelli
11:58è un pochettino questo
11:59il compito che gli affida
12:03in questo alto rilievo
12:05da una parte vediamo Don Bosco
12:08che abbraccia un giovane
12:11la caratteristica è che
12:12questo giovane
12:13tiene sotto il braccio
12:14un libro
12:15è un po' la missione tipica
12:16sì, quella salesiana
12:17ma tipica del nostro istituto
12:18è lo studio e la formazione
12:20qui in basso ci sono
12:22i lupi
12:23che si trasformano in agnelli
12:25e dall'altra parte
12:26questa è un po' la novità
12:28che lui ha voluto interpretare
12:30attraverso questa immagine
12:32il carisma salesiano
12:33un angelo
12:34che si toglie l'aureola
12:36per far fare ai ragazzi canestro
12:39e con la destra
12:41indica il cielo
12:42è un po' questo
12:43il carisma salesiano
12:44questa unione
12:45tra cielo e terra
12:46dove le cose ordinarie
12:48le cose belle della vita
12:49come possono essere
12:50il gioco, il divertimento
12:51la fraternità
12:52sono parte integrante
12:53della vocazione
12:55del cristiano
12:56non c'è contraddizione
12:57Don Bosco era
12:58uomo profondamente intriso
13:00delle virtù della sua gente
13:02uomo profondamente di Dio
13:04capace di ascoltare
13:05e leggere la volontà di Dio
13:07nei segni della storia
13:24è un po' la novità
13:25che lui ha voluto interpretare
13:26attraverso questa immagine
13:27il carisma salesiano
13:28un angelo
13:29che si toglie l'aureola
13:30per far fare ai ragazzi canestro
13:31e con la destra
13:32indica il cielo
13:33è un po' questo
13:34il carisma salesiano
13:35questa unione
13:36tra cielo e terra
13:37dove le cose belle della vita
13:38come possono essere
13:39il gioco, il divertimento
13:40la fraternità
13:41don Bosco era
13:42uomo profondamente intriso
13:43delle virtù della sua gente
13:44non c'è contraddizione
13:45Don Bosco era
13:46uomo profondamente di Dio
13:47capace di ascoltare
13:48e leggere la volontà di Dio
13:49nei segni della storia
13:50dove le cose belle della vita
13:51come possono essere
13:55Guarda, guarda
14:19Qui all'Istituto Sant'Omaso
14:21Sant'Omaso si parla di intercultura grazie alla presenza di tante realtà
14:26vocazionali provenienti da diverse parti del mondo e lo state vedendo
14:31siamo qui nel campo di calcio dove si gioca perché di fatto il gioco e
14:36l'aspetto conviviale l'aspetto ricreativo è proprio del carisma
14:40salesiano, vero Simão? Giusto, è vero del carisma salesiano perché il nostro
14:47fondatore Don Bosco teneva questo come una gioia del cortile e tutto il cortile
14:52doveva avere un palone e quindi è tommata già la giornata, la nostra
14:58giornata si svolge con questa attività diciamo ordinaria che due volte a
15:03settimana, a volte tre facciamo sport. Ma sfidate qualche volta anche Don
15:09Giuseppe gli altri oppure niente? Sì, lo invitiamo, ha il formatore sempre
15:14qualcuno che vuole partecipa pure. Tu da quanto tempo sei in Italia?
15:19Da un anno e tre mesi. Parli benissimo l'italiano. Grazie.
15:28Naturalmente parlando di salesiani, fondamentale è l'aspetto, l'ambito
15:33missionario, è vero e tu ne sai qualcosa. Secondo me, perché io sono
15:40missionario? Da dove vieni? Io vengo dal Congo, sono missionario in Albania.
15:49Allora quando parla di essere missionario salesiano, secondo me
15:55soprattutto è una vocazione, ma posso dire anche è una passione per
16:01l'evangelizzazione per noi salesiani soprattutto per i giovani.
16:06Posso aggiungere anche il desiderio di essere in viaggi dove c'è bisogno.
16:14Tu quanto tempo sei stato in missione fuori? Allora in Albania ho fatto due
16:19anni, ma prima ho fatto l'esperienza in Tunisia di due anni anche. La consigli
16:27come esperienza, cioè ritieni che sia fondamentale per i giovani che si formano,
16:30i giovani religiosi e non solo che si formano? Certo, c'è una formazione perché
16:35anche l'esperienza, per esempio quello che ho fatto in Tunisia, come tu conosci
16:41bene che quando parla di musulmani abbiamo paura, tante idee. Anche io prima
16:47di andare ho avuto paura, ma quando sono andato ho fatto una bella esperienza, ho
16:51visto che tutto quello che io avevo come l'idea prima non era così, questo posso
16:57dire che c'è una formazione anche in Albania. Lo stesso cosa perché prima di
17:02andare ho avuto paura di dire ma io sono africano, come sarà? Allora sono
17:08arrivato, ho trovato che c'è l'accoglienza, c'è veramente una gioia e anche i ragazzi
17:13sono vicino a me e questo mi fa veramente bene.
17:17Simao, lui parlava di timori, di accoglienza, probabilmente Don Bosco
17:24l'aveva già capito quale potesse essere la ricetta per abbattere il
17:29pregiudizio, per non avere paura dell'altro, del diverso a livello
17:33culturale, religioso, sociale e politico. È vero perché Don Bosco stesso nel suo
17:40oratorio quando veniva un ragazzo nuovo lui c'era già qualcuno che faceva
17:45l'accoglienza e questa accoglienza era quella di capire cosa ha bisogno, come si
17:51sente e conoscere la propria storia di questo ragazzo che arriva nuovo e noi
17:56come religiosi ora non è diverso, come la congregazione è multiculturale in
18:03tutti i paesi, sappiamo che queste cose di venire da un luogo per l'altro
18:08comportano delle difficoltà. Il primo rimedio per abbattere
18:14questo pregiudizio che uno ha dell'altro è giustamente questa accoglienza
18:20amicizia e partecipare nella vita della comunità con questo carisma, con questa
18:26gioia e dopo piano piano che una persona si sente confiabile nella
18:33comunità tra i confratelli e si sente bene e accogliente, giusto? E questa è
18:39una gioia per ognuno di noi che sperimenta questa accoglienza.
18:51Don Samuele, scusa, io ho interrotto questa partita, ti ho visto veramente focoso in campo, il calcio è una delle tue passioni?
19:09Sì, io amo giocare a calcio, anche di più quando sono insieme con i nostri confratelli giovani,
19:15quindi è la mia gioia, è la mia passione, anche Don Bosco amava giocare con i
19:20giovani, nella catechese, oratorio, anche per noi commissariani, ecco ci mettiamo
19:25insieme per continuare questa gioia di divertirci insieme. Tu da dove vieni Don Samuele?
19:31Io vengo da Ruanda, io sono ruandese e poi sono catechista di questa
19:36comunità di San Tommaso. Da quanto tempo sei qui?
19:39Siete anni, diciamo, perché sono arrivato qui nel 2018 e finora mi trovo bene in questo centro educativo, anche come istituto teologico di San Tommaso, quindi noi siamo qui per formare i futuri sacerdoti masaresiani.
19:57E anche i futuri religiosi, naturalmente.
20:00Tutti noi qui siamo religiosi, ma con i gradi di formazione un po' diversi, ma siamo contenti.
20:07E io adesso proverei ad entrare in campo se non becco una pallonata, scusate, scusate, mi fermo, mi fermo e vado dal primo che è davanti. Tu ti chiami?
20:17Mi chiamo Francesco, vengo da Timor Est, un piccolo paese che si trova vicino all'Australia.
20:23Qui che è l'annunziatura di Monsignor Sprizzi, un messinese, ricordiamolo.
20:27Quanti anni hai tu?
20:29Io ho 32 anni.
20:30E sei qua in Italia da quanto?
20:32Sono arrivato qua nel 2022, adesso sto facendo la teologia nel terzo anno.
20:39In che ruolo giochi qua in campo?
20:41Calcio.
20:42Calcio, però quale ruolo? Attaccante?
20:45Attaccante, sì.
20:46Ovviamente attaccante.
20:47Chi sono quei più forti, più bravi a calcio?
20:50Questo, si chiama Fabien Madagascar, lui è forte, sì.
20:54Fabien Madagascar?
20:56Sì, vengo da Madagascar.
20:58E quanto ti piace giocare a calcio?
21:00Quando ero bambino giocavo sempre a calcio.
21:06Voi siete religiosi, quindi dovreste essere corretti almeno sul campo, ma qualche sgambetto ve lo fate ogni tanto?
21:12No, pensavo che il signore mi ha chiamato dentro questo bello...
21:19Diciamo, perché per Don Bosco il calcio fa parte della nostra vita stadigliana.
21:29Ma scusate, chi è quello che fa più falli in campo di voi, sinceramente?
21:35Ogni tanto capita per noi tutti quanti, ogni tanto capita per tutti.
21:39Ma non è un peccato doppio visto che siete religiosi?
21:42Non è un peccato perché quando si gioca c'è anche questo, questo c'entra, però non lo facciamo per mare, non lo facciamo per divertimento soltanto.
21:50Tu da dove vieni?
21:52Io vengo dal Burundi, Burundi è un paese che sta in Estafrica.
21:57Cioè voi capite quante realtà culturali, quanti luoghi geografici si ritrovano qui in un unico spazio.
22:05Tu da dove vieni?
22:06Io vengo da Rwanda.
22:08E ti chiami?
22:09E sono Eric Njimimana.
22:10Da quanto tempo sei qua?
22:12Sono da cinque anni che sono in Italia e quindi questo è il mio terzo anno del corso teologico.
22:20C'è qualcuno di voi che quando è arrivato in Italia ha sofferto, ha avuto paura del pregiudizio, cioè di sentirsi guardato come diverso?
22:29Ovviamente questo non può mancare, però è difficile di conoscere chi oppure chi perché ognuno quindi fa l'esperienza personale, però comunque questo anche fa parte della vita.
22:43Chi non ho sentito, lui?
22:45Io, io, io.
22:46Ti chiami?
22:47Mi chiamo Barozosiuk.
22:48E arrivi da?
22:49Io vengo dall'Angola.
22:50Dall'Angola? Da quanto tempo qua a Messina?
22:53Questo è il secondo anno che sono qua a Messina.
22:55Ok, parlate tutti molto bene l'italiano?
22:58No, non tutto bene, però facciamo sforzo di parlare per capirci.
23:03Sì, questo sì.
23:05Voi siete consapevoli che giorno dopo giorno costruite, continuate a costruire questo sogno di Don Bosco?
23:13Certo, perché questo sogno, noi siamo una continuità di quello sogno che Don Bosco ha avuto.
23:18Anche noi facciamo questa esperienza di Dio, quello che Don Bosco ha fatto con i giovani più poveri.
23:24Come combattete, come cercate di far fronte alla lontananza dalla famiglia, dagli affetti?
23:30È una sfida davvero, stare lontano dalla famiglia è una sfida, però già siamo abituati così.
23:38Siamo abituati perché anche nel nostro paese noi facciamo questa esperienza di stare lontano dalle nostre famiglie.
23:45Ragazzi scusate, un'ultima domanda ve la devo fare, ma Don Giuseppe ha mai giocato su questo campo?
23:51Gioca sempre.
23:56È bravo, mediamente bravo o scarso?
23:59Don Giuseppe è un grande giocatore di Cariccio, diciamo.
24:04Quindi è un grande direttore e un grande giocatore.
24:07Ci diventiamo insieme come fratelli, caposquadra diciamo, capitano.
24:14Don Giuseppe ma stanno dicendo la verità.
24:16No sono bugiardi ma mi vogliono troppo bene.
24:21Ci troviamo nella biblioteca Don Candido Ravasi, questo è un fondo preziosissimo, ricco di tantissimi libri, codici, incunaboli.
24:32Don Gianni diamo qualche numero.
24:36La biblioteca nella sua interezza ha intorno a 200 mila record, si tratta del tesoro preziosissimo perché siamo un'università.
24:46Quindi un centro accademico vive della ricerca, dello studio, quindi sia per noi docenti che siamo chiamati a preparare le nostre pubblicazioni
24:55e ciò che dobbiamo condividere con i nostri allievi e con la comunità scientifica, quindi abbiamo bisogno di una biblioteca idonea.
25:01Questa biblioteca, oltre ai volumi, ha una quantità di riviste attive, internazionali, quindi in tutte le lingue notevole.
25:08E' bello anche condividere che noi abbiamo due riviste nostre scientifiche, una, quella che è molto più diffusa a livello internazionale,
25:17è Itinerarium, che arriva in circa 180-200 centri accademici di tutto il mondo.
25:24Quindi noi riceviamo le loro riviste e noi offriamo la nostra rivista, che dunque arriva in questi centri accademici, in questa comunità.
25:32I testi più antichi da dove provengono?
25:35I testi più antichi sono i testi che noi abbiamo anche ricevuto dalla nostra eredità salesiana, dalle nostre biblioteche salesiane.
25:42Abbiamo cinquecentine, seicentine, settecentine, quindi sono opere diciamo anche preziose.
25:49Di qualcuna di queste opere mi risulta che c'è soltanto una copia qui da noi, o al massimo oltre la nostra copia, un'altra copia in giro per il mondo.
25:58Quindi si tratta di testi importanti, ma la ricerca ordinaria viene fatta su testi nuovi, su testi moderni.
26:07La ricerca storica si fa sui testi antichi e noi ci teniamo a tenere la nostra biblioteca sui testi moderni molto aggiornata.
26:16Non solo con le riviste, che è la letteratura più fresca, ma anche con manuali e saggi di tutto ciò che esce nel campo della bioetica, delle scienze umane e della teologia, perché questi sono i nostri ambiti peculiari.
26:30A proposito della bioetica, Don Gianni, io con lei devo e d'obbligo aprire una parentesi, perché lei è un grande studioso di bioetica a livello internazionale.
26:40Vogliamo dire cosa ha redatto, cosa ha curato lei esattamente?
26:45Io intanto sono entrato in questo ambito perché i superiori hanno scelto di farmi studiare in questo ambito qui e quindi hanno voluto che mi recassi nel centro accademico più prestigioso,
26:56che allora, come oggi, è nella Georgetown University, che è un centro pioneristico, esattamente il Kennedy Institute.
27:05Subito dopo, quando sono rientrato nel 1992, ho cominciato a dare una sistemazione al campo della bioetica, perché la bioetica sostanzialmente qui in Italia, come in Europa, era una nuova frontiera dell'etica biomedica.
27:20In realtà le frontiere erano molte altre, oltre al mondo biomedico, quindi eutanasia, progressione assistita tra pianti, c'era tutto un altro mondo che non era adeguatamente conosciuto,
27:31la bioetica animale, la bioetica ambientale, la bioetica sociale, la bioetica dell'alimentazione.
27:37I miei primi anni sono stati anni in cui ho contribuito, ma anche allo stesso Kennedy, che era tutto focalizzato sulla bioetica medica, ho contribuito insieme a loro a strutturare una bioetica,
27:50che oggi noi chiamiamo una bioetica globale, dove tutti questi settori sono coinvolti.
28:07Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
28:37Transcritti e revisione a cura di QTSS
29:07Faccio vedere, Rachele, il pezzo più antico che abbiamo, questo è il numero di apertura del Concilio Vaticano II
29:36dell'osservatore romano, qui ci sono le foto delle prime scene, dei primi momenti del concilio, la preparazione e poi la celebrazione del concilio.
29:48Questa biblioteca è un vero gioiello, Don Giuseppe, però vorrei chiederti qualcosa su Don Ravasi, chi era, che cosa ha rappresentato per voi.
29:59La biblioteca è stata intitolata a lui, questa è la sua foto, perché in pratica lui è stato il fondatore, ma anche l'anima di questa biblioteca,
30:08uomo lungimirante, con fratello Salesiano, che veniva dal nord e fu direttore del San Tommaso, quando ancora il San Tommaso non era arrivato in questa sede, quando era a San Luigi.
30:18Dicevo uomo lungimirante, ha avuto un'intuizione straordinaria, lo studentato ha bisogno di una biblioteca, di una biblioteca solida, ricca.
30:27Lui riusciva a raccogliere dei fondi dai benefattori, li metteva nelle mani di un giovane Salesiano, un giovane professore del San Tommaso, Don Ferdinando Aronica, che i più anziani ricorderanno,
30:39e questo giovane Salesiano tutte le stati si faceva il giro delle capitali d'Europa, andava nei negozietti, i rigattieri dove si potevano trovare libri, soprattutto libri antichi,
30:51li comprava, li impacchettava e li spediva a Messina, ed è così che nasce il primo nucleo del fondo antico del San Tommaso.
30:59Poi da lì ovviamente la crescita dell'istituto e anche la crescita della biblioteca si è sviluppata, ma davvero dobbiamo molto a Don Ravassi.
31:08Voi vi state collegando anche al sistema bibliotecario della CEI?
31:12Sì, fino a pochi anni fa noi avevamo un sistema di catalogazione praticamente legato all'interno del San Tommaso.
31:24Abbiamo deciso di entrare nell'Opac nazionale, lo faremo appoggiandoci al sistema CEI Bibb della Conferenza Episcopale Italiana.
31:32Grazie a Dio, questo è un modo anche per rendere visibile e offrire il prodotto formativo del San Tommaso a chiunque, anche a grande distanza.
31:42Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
32:12Questa Don Gianni è l'ultima edizione dell'enciclopedia di bioetica e sessuologia da lei curata?
32:32Sì, la prima edizione è del 2004, poi evidentemente siccome l'opera si era esaurita già da anni e c'era una domanda,
32:39nel frattempo le frontiere della bioetica sono cresciute tantissimo, l'editing genomico, nel settore della sessuologia,
32:45femminicidio, non c'era la voce femminicidio, quindi sono state inserite tante voci nuove, 118 voci nuove.
32:51Questa opera è un'opera che ha, diciamo così, secondo me una bontà sua che consiste nell'aiutare intanto il lettore
33:00a farsi una visione sistematica di tutto il mondo della bioetica e della sessuologia.
33:05Quindi si può leggere sia come singole voci, sia attraverso gli intici per avere un panorama di tutto ciò che tocca la vita,
33:15non solo umana, ambientale, animale e il campo della sessuologia.
33:21Ed è chiaro che nasce anche come servizio diretto alla Scuola Superiore di Bioetica e Sessuologia,
33:26perché è un testo molto usato dai nostri allievi.
33:31Questo Don Gianni, noi stiamo parlando appunto di bioetica e sessuologia, di questo ambito di studio che portate avanti,
33:38e mi dai là per una riflessione, no? Questo istituto teologico, questa facoltà, non è una monade, non è un unicum,
33:48ma è una realtà ormai avviluppata al tessuto socioculturale della città e non solo.
33:54Esattamente, noi abbiamo sempre concepito non solo la teologia, diciamo non solo la bioetica,
33:59che è un ambito più strettamente di interesse pubblico, sociale, politico, internazionale,
34:04perché le tematiche della bioetica ormai sono trasversali e toccano tutti,
34:08ma anche la teologia l'abbiamo sempre concepita non come una realtà interna a chi si prepara a diventare insegnante di religione,
34:15a chi si prepara a diventare sacerdote o religioso, ma come una realtà a servizio della società.
34:20Quindi il Santo Ammaso è stato sempre con i docenti, in modo particolare con i docenti,
34:25sempre a servizio della nostra città.
34:27Voi ricorderete che noi professori siamo stati e siamo spesso coinvolti in dibatti di pubblici
34:34perché la teologia è una realtà che vuole proprio accompagnare le persone,
34:39consapevole che il mondo è anche molto vario, quindi una teologia anche rispettosa, dialogica,
34:45delle diverse prospettive, nello stesso tempo una teologia cristiana,
34:50dove il messaggio di Gesù, dove la verità di Gesù, dove la profezia di Gesù è molto chiara per la società di oggi.
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35:44E qua, ragazzi, ragazzi, qua c'è il cuore del carisma salesiano, c'è il gioco
35:51e con noi ci sono tanti studenti e tante studentesse che sono rappresentativi delle varie realtà che qui si raccolgono.
36:00Luis, Luis è un giovane del nostro seminario archivescovile, San Pio X.
36:04Luis, tu a quale anno sei arrivato, cosa stai studiando per ora?
36:07Sono al secondo teologico e al quarto anno di seminario.
36:12Niente, tra le materie forse che preferisco di più, ecco quelle di liturgia, soprattutto.
36:19Luis, un giovane come te, perché dovrebbe scegliere questo tipo di percorso di studi che va avanti, che cammina, a prescindere poi dal cammino vocazionale, credo?
36:33Beh, credo che approfondire, ecco, quello che è la teologia sia utile principalmente alla vita di ogni cristiano.
36:45Credo fermamente, appunto, che conoscere più che altro anche quello che celebriamo, ecco, sia qualcosa di veramente importante, a maggior ragione per i giovani,
36:59che tante volte non, ecco, non sanno nemmeno, non sappiamo più che altro cosa celebriamo, viviamo magari la fede dall'esterno.
37:09Loro non lo dicono perché sono anche un po' timidi, non è vero, ma animano spesso tanti momenti, Luis, come Melania, sono delle voci incantevoli,
37:21che si dedicano anche a delle performance belle, vero Melania? Voi cantate, state insieme?
37:26Sì, beh, l'ultima è stata per quanto riguarda la prolusione dell'anno accademico.
37:31Tu da dove vieni, Melania?
37:32Io vengo da Forza d'Agro, che è un piccolo paesino in provincia vicino da Ormina, molto grazioso.
37:38Viaggi tutti i giorni?
37:40No, anche perché non sarebbe fattibile, ho preso casa qui a Messina.
37:44Niente, riguardo l'esperienza, ecco, con gli altri per quanto riguarda il coro, ecco, del Santo Maso, è stata una bella esperienza intanto di fraternità in cui ci siamo messi in gioco
37:54e per la prima volta abbiamo fatto qualcosa di nuovo che ha tirato fuori le nostre potenzialità e che penso abbia coinvolto in modo bello anche il pubblico, l'abbia anche travolto, ecco, in quello che abbiamo proposto.
38:08E poi abbiamo un frate minore della comunità di Lourdes, Fra?
38:12Fra Alessandro.
38:14Fra Alessandro, un'altra voce potente.
38:16Sì, è stata comunque una bellissima esperienza.
38:18Ma senti, Fra Alessandro, io mi domando sempre quando vedo questo saio, questo saio, perfetta litizia, la gioia da trasmettere ai giovani, sono degli obiettivi audaci ma non impossibili oggi da raggiungere?
38:35Ma guarda, io dico che il nostro abito è un segno, è il segno della Chiesa, ecco, in mezzo alla gente e soprattutto ecco, in mezzo ai giovani.
38:49Quando, ecco, mi capita di uscire, vado ecco fuori con il saio, quello che posso annunciare ai giovani quando mi fermano è la bellezza, ecco, della nostra vita.
39:10La nostra è una vita bella e quindi è bello ecco poter parlare ecco di tutto ciò ai nostri giovani.
39:20E poi a proposito di speranza abbiamo una suora speranzina, una religiosa speranzina, tu ti chiami?
39:27Sor Maria Roberta.
39:29Sor Maria Roberta, dimmi qualcosa del vostro ordine.
39:31Noi siamo state fondate nel 68 da Monsignor Giuseppe Pullano, è il fondatore stesso del santuario.
39:40Quale santuario diciamolo?
39:42Santuario Maria Santissima del Tindari.
39:44Quindi tu vieni da Tindari?
39:46Sì viaggio tutti i giorni però con piacere diciamo.
39:49Principalmente diciamo il nostro servizio è all'interno del santuario, il fondatore desiderava che ci fossero delle anime consacrate proprio che formassero l'anima del santuario.
40:00Quindi a parte diciamo a prescindere un po' tutte quelle che possono essere le opere esterne, quello che più stava a cuore è che ci fosse quest'anima spirituale che accogliesse spiritualmente i pellegrini,
40:12le anime che in qualche modo cercano rifugio dalla Madonna, quindi questa speranza legata soprattutto al cuore immacolato di Maria, ecco questa fiducia nel suo cuore.
40:23Tu sei giovane, quanti anni hai?
40:25Trenta.
40:27A trent'anni sei già convinta della scelta che hai fatto?
40:28Sì vabbè anche prima diciamo sempre ho avvertito questa vocazione, non ho risposto subito però sì anche perché vengo da una famiglia magari non pienamente cristiana,
40:41mi pare che ci siano tutti i testimoni di Geova quindi però diciamo che da sempre ho avvertito questa voce.
40:47L'anno della Divina Misericordia, sempre un giubileo, è stato l'anno in cui ho sperimentato pienamente che era questa la mia vocazione.
40:54Quindi poi a Fatima ho detto il mio sì alla Madonna che mi chiedeva proprio questo e quindi l'anno del giubileo ho iniziato il discernimento, poi sono entrata a ventidue anni.
41:10Quanto è bello per voi condividere qui l'esperienza di studio e di formazione con i confratelli provenienti da tante parti del mondo?
41:19Penso che sia una grazia immensa specialmente se la consideriamo almeno io nel caso mio del mio carisma in qualche modo questa speranza che però unisce un po' tutti i carismi.
41:31La speranza è Cristo quindi comunque unisce tutti i carismi quindi vedere in un contesto specialmente teologico quindi dove c'è al centro la sapienza, la parola di Dio,
41:40incarnata poi in quella che è la vita di ognuno di noi quindi in tutti i carismi, nella vocazione di ognuno.
41:48Don Giuseppe, tutto il mondo si raduna qui al San Tommaso?
41:53Sì, abbiamo 26 giovani confratelli che provengono da 11 nazioni del mondo, 4 continenti rappresentati, 9 province salesiane.
42:04Insomma qua ne vediamo una bella rappresentanza. Salve ragazzi, buon pomeriggio. Io vado da loro due.
42:13Ciao caro, come ti chiami?
42:16Mi chiamo Giorgio Nioncoru.
42:18Vieni da?
42:20Dal Burondi.
42:22E quanti anni hai?
42:24Solo 32.
42:26Tu sei un professo?
42:28Sì, ho già fatto la professione perpetua.
42:30Mi spieghi un attimino la differenza, sei già arrivato quindi tu al grado più alto di questo percorso religioso?
42:37Allora questo cammino verso la professione perpetua non viene subito, è un percorso, non è come un evento, è un percorso.
42:45Allora iniziamo con la prima professione e dopo sei anni di questo cammino, questo discernimento con la guida dei nostri formatori,
42:54con i nostri signori Gesù Cristo. Allora chiediamo di poter entrare nella congregazione salesiana per sempre.
43:03La celebrazione della professione perpetua è tutta coinvolgente, ma è certo che ci sono dei momenti particolarmente emozionanti.
43:11La prostrazione, mentre sei lì, stai su a terra, chiudi gli occhi e tutti intorno a te iniziano il canto delle litanie.
43:21Questa splendida invocazione del Paradiso intero e tu lì ti accorgi quanto è profonda la realtà, perché cade il velo.
43:33E cielo e terra cantano insieme un inno al Signore per invocare questa discesa della grazia, questa pioggia di benedizioni sui giovani che sono stesi lì a terra,
43:46a contatto del pavimento, questo momento di freddo che si riscalda dell'amore di Dio.
43:54E dopo che cosa facciamo? Facciamo la professione solenne e con questa professione solenne cosa facciamo?
44:00Facciamo i voti dell'obbedienza, della castità e della povertà.
44:07Mi sento contentissimo!
44:16Per vivere per sempre in questa congregazione, basandosi su che cosa? Il nostro modello è Gesù Cristo, però noi lo viviamo basandosi anche su Don Bosco, perché Don Bosco è il nostro modello che ci conduce verso Gesù Cristo, verso Dio.
44:42Bene, una bellissima testimonianza e a proposito di testimonianza ci manca l'America Latina.
44:48Tu vieni dall'America Latina, tu sei?
44:51José Javier.
44:52Quanti anni José?
44:53Ho 28 anni.
44:55Mi dici qualcosa della tua esperienza vocazionale? Cosa spinge un giovane a prendere questa decisione, consapevole che può finire dall'altra parte del mondo, quindi lasciare gli affetti, la famiglia?
45:08Mi sembra che una sintesi della mia testimonianza vocazionale cresce quando ho vissuto l'esperienza con i ragazzi della strada, con i ragazzi in un centro d'accoglienza e con questa esperienza ho sentito, sono consapevole di questa chiamata, che anche la formazione mi ha aiutato a essere consapevole che è Dio chi mi chiama.
45:33Quanto ti manca la famiglia?
45:34Con il tempo uno si va abituando, ma sempre manca la famiglia, sempre c'è bisogno di una chiamata, c'è bisogno della mamma, del papà, però con il tempo uno si abitua e anche non si abitua soltanto alla solitudine perché ha una famiglia, questa è la mia famiglia.
45:52Tu vieni dall'America Latina quindi forse hai avuto qualche difficoltà in meno nell'imparare la lingua, però certo il problema della lingua per voi è importante.
46:00È importante anche ancora un po', sendo che mi costa la lingua, ma l'aiuto dei confraterni, della comunità, mi sento bene, mi sento come dico, è una famiglia.
46:12Quanto senti il peso di essere conterraneo di Papa Francesco?
46:15Diciamo che all'essere anche a qualità, alla chiesa madre dico io, questo si sente, noi il peso perché siamo salesiani, siamo religiosi, anche siamo in questo senso di appartenere alla famiglia della chiesa.
46:33Mi augurio a questi splendidi giovani confratelli, è molto semplice, l'ho riassunto in cinque parole, felici, secondi, fedeli fino alla fine.
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