• 5 giorni fa
Trascrizione
00:00Il prossimo Consiglio europeo celebra anche un anniversario simbolico molto importante.
00:10Sono trascorsi, infatti, 50 anni dal primo Consiglio europeo della storia. Era il 1974
00:18quando i capi di Stato e di Governo dell'allora Comunità europea decisero, nel corso del
00:22vertice di Parigi, di formalizzare la prassi di riunirsi periodicamente per confrontarsi
00:27sulle priorità comuni e delineare insieme l'indirizzo politico dell'Unione.
00:32Da allora il mondo è profondamente cambiato, l'Europa è profondamente cambiata, l'Italia
00:37è profondamente cambiata. Quello che non può e non deve cambiare, invece, è il bisogno
00:42di un'Europa che sia consapevole del ruolo che ha nella storia. Non sempre il continente
00:48ha dimostrato di saper coltivare questa consapevolezza, offuscato come è stato a volte da dannosi
00:55schemi ideologici e dalle troppe regole imposte, forse proprio per sopperire alla debolezza
01:03di visione e di strategia. In fondo, se tornassimo indietro a quel 1974, troveremmo un'idea
01:11d'Europa molto diversa da quella che spesso abbiamo visto realizzare. Disse Aldo Moro,
01:18che partecipava in rappresentanza dell'Italia in quel Consesso, che l'Europa è il luogo
01:25in cui le nazioni diventano più grandi senza perdere la loro anima. È una casa comune
01:32per le differenze. È una lettura che condivido. È una lettura che condivido molto più di
01:38letture che ho sentito dare decisamente più di recente. Allora, forse, per andare avanti
01:43dobbiamo soprattutto tornare all'origine del progetto. Credo che questa legislatura europea
01:49ci dia l'occasione storica per farlo, perché le crisi, come sempre, nascondono anche delle
01:56opportunità. Sta a noi saper cogliere quelle opportunità e l'Italia, ovviamente, intende
02:02fare la sua parte fino in fondo.

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