• anno scorso
La prima parte della videoconversazione tra Oderso Rubini e Franco Zanetti

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Musica
Trascrizione
00:00Questo signore si chiama Rubini, per chi non lo conosce, ed è, visto anche il colore
00:13dei capelli, l'eminenza grigia del rock a Bologna, è stato ideatore, fondatore di etichette
00:24come l'Italian Records e prima ancora l'Harper's Bazaar, è stato produttore di dischi, citiamo
00:34solo Schianto, Segas Nevada, ma sono decine i gruppi che ha prodotto, e adesso essendo
00:40diventato grigio, oltre che un po' più anziano, continua a ideare iniziative continuando
00:51la tradizione iniziata col trino di John Cage un sacco di anni fa. Le sue iniziative
00:58parla anche ogni tanto, volendo a voce, buongiorno, sembravi un cartonato. Continua a inventare
01:13cose solitamente ambientate nella sua regione o addirittura nella sua città, e oggi parliamo
01:21di tre o quattro iniziative di Oderso, partendo da quella che ci siamo persi, nel senso che
01:26ormai è finita, che riguarda le chitarre di uno sconosciuto ma straordinario liutaio
01:34che si chiamava Vandré. Esatto, sì, questo liutaio, vissuto a Cavriago per tutta la sua
01:47vita in pratica, a un certo punto, avendo il padre in qualche maniera liutaio, ha cominciato
01:56a seguirne un pochino le tracce, però presto staccandosi dalla tradizione familiare e andando
02:03a cercare nuovi territori. In quel momento, stiamo parlando degli anni 50-60, l'elemento
02:13più interessante su cui si poteva lavorare erano le chitarre elettriche, che avevano
02:20il mercato dominato dai marchi più solidi e tradizionali come Fender o Gibson, che però
02:31lui vedeva in maniera un po' critica per vari motivi. Uno, perché erano chitarre molto
02:37pesanti e per un musicista che deve suonare, come succedeva allora spesso e volentieri nelle
02:46ballere per parecchie ore, cominciava a diventare faticoso. E due, perché comunque aveva questo
02:52spirito sull'innovazione, per cui, giusto per fare un esempio, i manici delle sue chitarre
02:59erano già allora di alluminio e questo rendeva le chitarre comunque rigide nel manico, quindi
03:09con poche variazioni di flessibilità e leggeri. In più usava molti elementi di plastica, che era
03:18l'elemento più caratteristico di quegli anni lì, che si stava imponendo per tante altre
03:26cose. In tutto questo lui era anche in qualche modo un artista, è stato un partigiano, è stato
03:37un seguace del movimento Fluxus e aveva tutte le sue idee molto particolari su come
03:50portare avanti questa vicenda, cercando di inserire nel mondo delle chitarre anche
03:57una parte più artistica. Infatti tutte le sue chitarre, molti dei modelli delle sue chitarre
04:02hanno anche una valenza artistica, perché nella fabbrica che lui aveva costruito a
04:10Cavriago, che era la fabbrica Rotonda, tutti gli operai avevano in qualche modo libertà d'azione
04:19su come concludere o completare una chitarra, per cui le chitarre uscivano praticamente tutte
04:27diverse, una diversa dall'altra. Tutti pezzi unici. Inventandosi anche delle tecniche, grazie ai suoi
04:33collaboratori particolari, tipo usare il fumo di una candela per dare un effetto diverso alla
04:42vernice appena messa sulle chitarre e poi ovviamente cercando di seguire un pochino
04:50quello che era il mainstream culturale di ogni periodo, però cercando di dargli una dignità,
04:58per cui ha fatto le chitarre jeans, ha fatto una chitarra dedicata a Brigitte Bardot, ne ha fatta
05:04una dedicata ai Beatles che si chiamava, ovviamente non la poteva chiamare Scarafaggio, si chiamava
05:10la chiamata Scarabeo, una chitarra che anche John Lennon ha avuto per le mani. Il manico di questa
05:17Scarabeo in pratica è il profilo della faccia di John Lennon con i capelli lunghi, che ancora
05:22non era così noto. Era un tipo talmente particolare che ovviamente avendo questa
05:34singolarità di non produrre per grandi numeri, ovviamente le difficoltà economiche a portare
05:42avanti l'azienda non erano semplici, anche perché poi c'era il problema della distribuzione delle
05:47chitarre, però insomma ne ha fatte un certo numero, in alcuni anni non hanno mai avuto
05:55problemi e poi ovviamente qualche problema economico c'è stato e a un certo punto lui
06:01poi questa fabbrica l'ha dovuta chiudere e chiudendola ovviamente ha lasciato molte
06:10chitarre in giro per l'Italia che per qualche anno non sono state molto considerate. Adesso
06:16sono diventato un oggetto da collezione perché peraltro suonano benissimo ancora oggi.
06:23Come avete fatto a organizzare la vostra? L'avete chiesto in prestito?
06:27No, il tutto è partito dai partigiani di Vandrè. Chi sono i partigiani di Vandrè?
06:37I partigiani di Vandrè sono un gruppo di persone che o hanno lavorato per Vandrè in
06:44questa fabbrica rotonda oppure si sono appassionate da liutaio, in qualche maniera da persone che si
06:50occupavano di liuteria, si sono interessati alla vicenda e alla storia di questo Vandrè.
06:57I partigiani hanno tutti dei nomi ovviamente da arte, c'è uno che si chiama Pletro,
07:11un altro che si chiama Bongo, un altro che si chiama Compasso, poi c'è Bisturi che si
07:20occupa ovviamente nella vita reale di medicine eccetera. L'ultimo aggiunto sono io che mi chiamo
07:29Disco con la K ovviamente, avendo dato una bella mano a mettere insieme tutta la mostra.
07:36E quindi come avete trovato le chitarre?
07:39Le chitarre appartengono a diversi collezionisti che le prestano in occasione di eventi tipo le
07:47mostre, le prestano molto volentieri ovviamente e quindi per tutta la durata della mostra sono
07:55state tenute allestite nello spazio del museo della musica di Bologna e quindi non è stato
08:04un grande problema. In realtà adesso la mia idea sarebbe di trovare il modo di fare una
08:12mostra analoga all'estero da qualche parte o a Londra o negli Stati Uniti perché comunque la
08:19cosa più singolare che viene fuori tra l'altro dal documentario che è stato fatto per occasione
08:25è che lui a un certo punto smette di fare chitarre e solamente collabora, in certi momenti collabora
08:35anche con Davoli che era sempre della zona di Reggio Emilia per gli amplificatori eccetera
08:40e a un certo punto ci sono le chitarre, le riviste specializzate negli Stati Uniti che
08:46indicano ogni anno dei concorsi su quella che è la miglior chitarra che hanno stata prodotta
08:51eccetera eccetera eccetera e lui viene segnalato come, in un anno viene segnalato come miglior
09:01chitarra del mondo ma lui lo scopre dieci anni dopo. Anche questo fa parte ovviamente della
09:10storia del personaggio, un personaggio molto pop diciamo così, molto ruspante, parlava in dialetto
09:18praticamente insomma quindi però insomma la storia era talmente bizzarra che è appena di provare a
09:26raccontarla. Hai parlato di un documentario, è visibile il documentario? Si, il documentario è visibile
09:33sul canale di La Sette on demand e ovviamente è stato fatto in parte per metterlo nella mostra
09:48però poi è stato trasmesso anche su questo programma della Sette che si chiama Artbox
09:55e dovrebbe essere visibile sul canale televisivo tradizionale perché adesso in realtà
10:06adesso i partigiani ufficiali hanno avuto dei contatti addirittura con il regista Dallarai
10:14che vorrebbe fare una serie per cui qui mi fermo e vediamo se la cosa poi accoglierà.
10:22Ti dico una cosa e poi vado a togliermi l'aureola dal capo mentre tu rispondi. Se riesci a trovare il
10:30link io lo inserisco nella notizia della tua intervista, facilitiamo la ricerca.
10:37Va bene volentieri, per cui insomma tutto è nato perché appunto uno dei partigiani di
10:48Vandré mi è arrivato tramite questo catalogo che loro avevano fatto dieci anni fa, Vandré è
10:55morto da vent'anni tra l'altro, mi ha partito questo catalogo mi ha detto ma guarda ci piacerebbe
11:02fare una mostra Bologna perché ne era stata fatta una a Cabriago appunto dieci anni fa,
11:06piacerebbe fare questa mostra Bologna allora io ovviamente ho guardato la roba mi sembrava
11:13interessante e allora ho cercato di trovare il luogo dove farlo insomma diciamo quindi non ho
11:21faticato molto in realtà perché a chiunque l'ho proposto hanno trovato che questo rapporto musica
11:28arte artigianato chitarra elettrica insomma funzionava a tutti quindi alla fine è stato il
11:36museo della musica che si è prestato a organizzare la mostra ma l'avremmo potuta fare anche in altri
11:43posti senza particolari problemi e quindi c'è stato una grande affluenza di pubblico peraltro
11:52la mostra era gratuita ovviamente non era a pagamento c'è stata una grande affluenza di
11:57pubblico insomma e quindi ci sono poi ovviamente nel video chi avrà l'occasione di vederlo ci sono
12:06anche ospiti importanti tipo Francesco Guccini oppure Federico adesso mi viene in mente il cognome
12:20poi mi viene in mente comunque un altro chitarrista abbastanza noto che si è prestato a ci sono
12:24diversi musicisti che hanno queste chitarre le usano con molta discrezione e l'episodio di
12:32Guccini è divertente perché gli viene donata questa chitarra di Vandré quando è molto giovane
12:38suona ancora in un gruppo in un gruppo dei gruppo beat dei tempi però dopo un po' di tempo smette
12:45di usarla perché le corde della chitarra erano un po' troppo lontane dal manico e lui faceva
12:50fatica ovviamente era più era dura da suonare almeno una decina d'anni dopo ha scoperto che
12:56sarebbe bastato girare una vite per poter mettere le corde in una condizione meno onerosa quindi
13:05il chitarrista che la usa spesso è Federico Poggiopolini ovviamente il cognome però nel
13:13video c'è anche lui ci sono altri musicisti anche molti musicisti stranieri si sono prestati a fare
13:20degli interventi per il documentario però diciamo che è stata una bella esperienza una bella avventura
13:27sono ben contento di averla favorita in qualche modo e poi appunto adesso sono diventato un
13:34partigiano anch'io quindi sono contento

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