• mese scorso
La cosca di 'Ndrangheta dei Mazzaferro di Marina di Gioiosa Jonica (RC) si era infiltrata anche nel business dei carburanti a Roma. Il clan attraverso prestanomi, acquistava infatti con i proventi derivanti dall’evasione fiscale dei distributori di benzina dove praticare prezzi più bassi del mercato e alterando anche in maniera sleale la concorrenza.

Tra le 25 persone raggiunte da ordinanza cautelare, nell'operazione della Guardia di Finanza di Roma, sette sono in carcere, fra loro tre sono legate da vincolo familiare proprio al boss della cosca. Un vincolo che veniva fatto pesare, negli affari più complicati, come una pesante e grave minaccia.

Il lavoro dei finanzieri, su delega della Procura capitolina e della Direzione Distrettuale Antimafia, ha permesso di scoprire un sistema di frode fiscale e autoriciclaggio praticato da società definite cartiere, quelle imprese che emettono fatture per operazioni inesistenti, società di carta, appunto, che acquistano, vendono, e dopo qualche anno spariscono sperando di non lasciare tracce, ma tenendo in pancia l'IVA mai versata allo Stato.

Secondo l'accusa le cinque società individuate nell'indagine erano riuscite a incamerare 7 milioni di euro in due anni, un patrimonio ora sequestrato e ottenuto commercializzando carburante.

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00:00La cosca d'indrangheta dei Mazzaferro di Marina di Joiosa Ionica a Reggio Calabria
00:06si era infiltrata anche nel business dei carburanti a Roma.
00:09Il clan, attraverso prestanomi, acquistava infatti con i proventi derivanti dall'evasione fiscale
00:14dei distributori di benzina dove praticare prezzi più bassi del mercato,
00:18alterando anche in maniera sleale la concorrenza.
00:21Tra le 25 persone raggiunte da ordinanza cautelare nell'operazione della Guardia di Finanza di Roma,
00:277 sono in carcere, fra loro 3 sono legate da vincolo familiare proprio al boss di questa cosca,
00:33un vincolo che veniva fatto pesare negli affari più complicati come una grave minaccia.
00:38Il lavoro dei finanzieri, su delega della Procura Capitolina e della direzione distrettuale antimafia,
00:43ha permesso di scoprire un sistema di frode fiscale e autoriciclaggio praticato da società definite cartiere,
00:49quelle imprese che mettono fatture per operazioni inesistenti, società di carta appunto,
00:55e dopo qualche anno spariscono, sperando di non lasciare tracce, ma tenendo in pancia l'iva mai versata allo Stato.
01:01Secondo l'accusa, le 5 società individuate nell'indagine erano riuscite a incamerare 7 milioni di euro in due anni,
01:08un patrimonio ora sequestrato e ottenuto commercializzando carburante.

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