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CortometraggiTrascrizione
00:00Pablo, lei ha indagato molti aspetti di questo paese, eppure Rigopiano ha qualcosa di diverso
00:05perché è entrato nel cuore e nell'anima degli italiani. Che risposta si dà a questo?
00:10Perché? Perché è diverso?
00:12Rigopiano è una storia diversa dalle altre perché in quell'albergo ci potevamo essere
00:19tutti noi, ci siamo stati tutti noi. Tutti noi ci siamo ritagliati un paio di giorni
00:29di pausa dalla vita, dal lavoro, dallo stress, e ci siamo regalati un momento, una coccola,
00:36un momento di svago. E le persone che si trovavano all'interno di quell'albergo sono state
00:44colpite quando erano più vulnerabili, in un momento di grande vulnerabilità. Da sole,
00:51isolate, lassù, nessuno li stava andando a prendere, c'erano chilometri di neve che
00:58li dividevano dalla città, dal paese più vicino. E quindi credo che tanti di noi si
01:06siano rivisti in tutte queste persone, in queste coppie, in queste famiglie, nelle persone
01:13che magari lavoravano lì dentro. Quindi è una storia di legami spezzati, è una storia
01:21di famiglie travolte, e questo secondo me avvicina moltissimo i protagonisti di questa
01:30vicenda a tutti gli altri. Ed è il motivo per cui ho scelto questa storia. Io questa
01:36storia l'ho scelta perché dopo aver fatto un grosso lavoro sulla storia della Costa
01:41Concordia, tante persone mi hanno scritto Rigopiano, Rigopiano, Rigopiano, per favore
01:47occupati di Rigopiano, per favore racconta Rigopiano, è stata proprio una chiamata dal
01:51pubblico. E io questa volta ho deciso di ascoltare questo consiglio, ho detto evidentemente c'è
01:59qualcosa in quella storia che tocca le corde di tante persone e quindi forse è il caso
02:06di occuparcene. Lei è un giornalista d'inchiesta, con il rispetto che si deve alle sentenze
02:11e tra poco ci sarà la Cassazione, che risposta si dà alla domanda se la strage era prevedibile
02:16o no. La strage era sicuramente prevedibile e sta scritto ovunque, a prescindere da qualsiasi
02:25sentenza. Io le leggo le sentenze, però poi non è che le sentenze ci dicono che cosa
02:36è successo, ce lo dice il mondo intorno a noi, ce lo dice la storia che è più grande
02:41delle sentenze e la storia racconta che nel 1992 è stata fatta una legge chiara che prevedeva
02:48la realizzazione di una mappa per il pericolo Palanghe. Questa mappa avrebbe definito in
02:54quali zone si sarebbe o potuto costruire o sarebbero potuti stare gli ospiti, in quale
03:01periodo dell'anno, in quale stagione. Era una legge molto intelligente che però non
03:07è stata applicata per 25 anni, perché dal 1992 al 2017 ci sono 25 anni e la mappa poi
03:15è stata completata nel 2021, quindi addirittura 29 anni e questo è indicativo, perché se
03:23ci fosse stata probabilmente noi non saremmo seduti qui a parlarne. Quindi era una tragedia
03:29assolutamente prevedibile, lo era 25 anni prima, lo era due settimane prima, quando
03:36si sapeva che c'era un'allerta meteo, quando si sapeva che le strade dell'Abruzzo sono più
03:41strette, sono stradine di montagna che appena c'è un po' di neve si bloccano, era già successo un
03:47anno e mezzo prima, l'albergo era stato bloccato per tre giorni, si poteva prevedere il giorno
03:54prima della tragedia, quando sapendo che non c'era una turbina, che la turbina di Rigopiano
03:59era rotta, si sarebbe dovuto chiudere la strada a salire e lasciando semplicemente andare via
04:05gli ospiti, ma poi l'albergo andava chiuso e la strada andava chiusa, tutte cose che non sono
04:10state fatte, ecco che all'improvviso 40 persone si ritrovano nel punto esatto in cui arriva una
04:16delle valanghe più grandi della storia d'Europa. Quindi sì, era assolutamente prevedibile.
04:21Il suo viaggio è documentale ma anche emotivo, che cosa si porta nel cuore dopo questa lunga
04:27indagine sulla strage? È stato un viaggio emotivo molto difficile, molto molto complesso perché io
04:38a volte mi occupo del dolore di una persona, due protagonisti di una storia che magari hanno subito
04:44un omicidio, una storia di cronaca, le vittime sono sempre poche, tra virgolette, qui ce ne erano
04:53tante e entrare in casa di tutte queste persone avrà a che fare con loro, sentire ognuna che ti
04:59racconta il suo dolore dal principio, sentire il legame che queste persone avevano con le vittime,
05:06entrare nelle stanze, entrare nella cameretta di Valentina Ciccioni che è ancora lì, che i
05:16genitori hanno conservato come un santuario, entrare nella stanza di Marinella dove c'è il
05:23papà che ancora tutti i giorni va lì a pregare, a guardare i lumini sul comodino, incontrare Marco
05:34Foresta che a un certo punto tira fuori questa busta con dentro quello che rimane degli oggetti
05:43che appartenevano ai suoi genitori, è pesante, ogni volta è pesante, ovviamente è imparagonabile
05:51al dolore che queste persone hanno vissuto e ancora vivono, però entrare e uscire da tutte
05:59queste case, da tutti questi incontri emotivamente è devastante, però è importante raccontare
06:05l'emotività delle persone senza fare tv del dolore, l'emotività fa parte della storia,
06:13il dolore fa parte della storia, la paura, l'ansia, la rabbia fanno parte della storia perché noi
06:20raccontiamo storie di esseri umani e quindi sono tutti elementi che vanno raccontati perché sono
06:25quelli che uniscono tutti noi, che eliminano la distanza che c'è tra il palco e la platea e
06:37quindi diventa una storia collettiva, diventa una storia in cui tutti si sentono connessi,
06:42anche chi sta a Trento o chi sta a Messina si sente parte della stessa storia, perché
06:49l'importante è non solo ascoltarla ma sentirla con il corpo, le storie si devono sentire,
06:55tra di di sentire addosso per capire veramente che cosa è successo devi provare anche solo
07:00una frazione di quello che quelle persone hanno provato.