La seconda parte della videoconversazione tra Corrado Rustici e Franco Zanetti
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MusicaTrascrizione
00:00Nella tua ricca e lunga esperienza, i risultati più interessanti sono arrivati quando eri
00:16in contrasto con l'artista o quando eri in sintonia con l'artista?
00:23Sì, perché è sempre un contrasto, nel senso io non sono un produttore. Allora, vengo anche da una
00:35scuola tipo quella di Narada, che viene dalla scuola di Quincy Jones, dove si fa così e questo
00:40è quello che si fa e perché si fa così. Io sono sempre stato più vicino al personaggio di George
00:51Martin come produzione, cioè di un musicista che può aprire degli orizzonti a un artista e che abbia
01:00la capacità di risolvere musicalmente i nodi che vengono pettinè, quando si creano delle
01:06composizioni, quando si fa una produzione. In questo c'è, da parte mia è sempre stato un rispetto per
01:15le persone con cui ho lavorato, però c'è anche una verità che ho sempre voluto rispettare, nel
01:22senso quando io sapevo dentro di me che era la cosa giusta da fare, mi sono anche imposto e ci
01:29sono sempre stati degli scazzi, anche in particolar modo con Zuccaro all'inizio, perché come dicevo
01:35prima non era il sound che volevano, che avevano in mente, non ci credevano. Poi non so perché lui
01:42ha cambiato idea e ha cominciato a darmi, credo che rispetto abbia e abbia cambiato l'idea, perché
01:49fino al rispetto insomma è stata una battaglia continua, ma anche durante Blues e Oricenza e
01:56Birra su brani che poi sono andati alla storia come Rubin Meek dove lui non condivideva per
02:00niente la direzione, l'arrangiamento fra l'elettronica e il soul, sai, non riusciva a
02:07vederlo, ma perché non è un produttore. Il mio lavoro era quello lì, di dargli, guarda che c'è
02:12un orizzonte un po' più avanti, secondo me ci stai bene lì. Ovviamente non tutte le idee, tutte
02:20le soluzioni hanno la stessa importanza, per cui alcune battaglie le ho lasciate andare, perché
02:27poi si vince la guerra. Invece su alcune cose mi sono posto e con gli artisti ogni artista è
02:35diverso. Quello che ho notato è che all'inizio, ovviamente, chi specialmente è sconosciuto e non
02:41ha nulla da perdere accetta più volentieri una direzione. Nel momento in cui arriva al successo,
02:47e questa, sai, la grande illusione di io sono perché ho fatto, l'artista sono io, tutti ti
02:53dicono quanto sei bravo così, comincia a esserci un ego che viene fuori e si manifesta in modo
02:59diverso dall'artista e dall'artista, però alla fine è sempre quello là, cioè faccio tutto io,
03:03so fare io perché ho capito io. Ed è quella la cosa che per esempio i Beatles con George Martin
03:11hanno sempre salvaguardato fino a un certo punto, nel senso che sapevano qual era l'input di George
03:18Martin. Lo è stato anche con Zucker, abbiamo fatto 8 o 9 album insieme, fino a che poi c'è
03:24la stanca e ci sta, cioè dopo 11 anni, 12 anni, il lavoro insieme ci sta, che ognuno va per la
03:30sua strada. Mentre con gli altri è durato più, è stato più corto il periodo, più breve, perché
03:40rispecchia anche secondo me quello che succede, è successo sempre di più, nel senso che all'inizio,
03:46tipo 35-40 anni fa, c'era una strategia da parte dell'industria di dare tre album a un artista per
03:54verificare il suo percorso, poi alla fine non ci sei, non ci sei, mentre è diventato sempre più
04:00corto, è sempre risultato adesso, quindi per avere dei risultati immediati, ovviamente non puoi, poi
04:06nel contesto come oggi, dove nei primi 15 secondi è quello, il brano, non c'è, non c'è modo di fare
04:17né un lavoro artistico, né dare la possibilità a un artista di svilupparsi se ci fosse, perché
04:24non ce n'è bisogno, cioè per assurdo è un paradosso che dà più fastidio a un'industria avere
04:31uno che vende 3 milioni di dischi per dirti, io ho di 4.000 faccine e 70.000 miliardi di likes,
04:39visualizzazioni che hanno, vabbè tu lo saprai meglio di me, il significato che hanno, il
04:45corrispettivo economico anche tra l'altro, che è più vantaggioso avere invece 3 milioni di
04:53pseudo artisti che vendono uno stream o una copia al giorno che è uno che ne vende 3, perché sono
05:00tutti rimpiazzabili, non c'è bisogno di nessuno che abbia una voce unica, perché non ce n'è bisogno,
05:06perché ormai la musica, per quello che riguarda la musica popolare, è vista solo come parte di un
05:13intrattenimento per farci stare bene, sottolineare delle emozioni, per fare i reel, per, sai, i memi
05:20che si vedono sui social, non c'è un discorso di... magari nei live c'è ancora questa dove vai lì
05:31e partecipi insieme a altre persone e anche con il tuo artista, anche se anche lì sta diventando un
05:36macello perché sono tutti coi telefonini e farsi i selfie per far vedere che sono al concerto,
05:42piuttosto che godersi il concerto, no? C'è veramente dei livelli che è tutto un narcisismo
05:48al massimo, ormai è così. Quindi ritorno alla domanda che mi hai fatto, il contrasto è sempre
05:56importante perché se no fai tutto da solo ed è il risultato di quello che abbiamo in molti esempi.
06:03Da un contrasto salutare vengono fuori delle idee che sono la somma, più della somma, delle persone
06:14coinvolte. C'è qualcuno, se puoi fare il nome oppure anche semplicemente raccontandolo senza
06:21far nomi, che dopo aver lavorato con te non ha più lavorato con te e poi è tornato cospargendosi
06:28il capo di cenere dicendo scusa torniamo a lavorare insieme? Mi fai delle domande, fratello!
06:34Il mio compito è fare domande, il tuo è inventarti... non occorre che tu mi dica il nome, basta che tu
06:43mi racconti. Sì, ma sono stato il primo a dire guarda non c'è bisogno perché non credo che...
07:01tutte le cose che sono successe, se io ci guardo, ci rifletto, sono successe perché in quel momento
07:11lì le persone coinvolte avevano una predisposizione e una volontà di gettarsi nel vuoto, che una volta
07:20che hai qualcosa da proteggere è molto difficile da riconquistare. Parlo di uno spazio emotivo,
07:28uno spazio che dà anche la possibilità di creare il materiale prima di tutto, che è la cosa più
07:33importante, le canzoni, no? Nel momento in cui c'è un successo, nonostante la persona coinvolta
07:41continui a dire sì perché ma non è più la stessa cosa, non c'è quell'immediato... quell'immediata
07:56paura di gettarsi nel vuoto che si ha all'inizio, no? Che però è quella che è la forza, è quella
08:02che ti rende unico, che ti dice ah beh lo faccio perché ho voglia di fare... Dopo c'è sempre un
08:06qualcosa, sì voglio gettarmi nel vuoto però hai messo la rete sotto perché sì mi piacerebbe ritornare,
08:11facciamo come abbiamo fatto ed è quella che è la cosa che cambia. Per cui in alcune volte sono
08:18stato io a dire no, perché non serve. Meglio di no. Meglio di no, non serve perché non serve,
08:24facciamo solo delle cose per vendere, che non è stata mai la mia intenzione tra l'altro. Io non
08:30riesco a tradire quella che è stata la mia, nonostante sia stato molto fortunato, ma non ho
08:37mai fatto musica per guadagnare soldi o per vendere, ho sempre fatto il meglio che potevo
08:43in quel momento a servizi della musica perché non la tradirò mai. Senti a questo proposito ovviamente
08:53nel tuo palmarès ci sono dischi che hanno avuto grandi risultati sia di vendite, quando ancora si
09:01vendevano i dischi, sia di apprezzamento critico, ma c'è un disco che secondo te, fra quelli che hai
09:09prodotto, non è stato compreso, avrebbe meritato di più, peccato che non sia stato capito? Eh sì,
09:18ce ne sono diversi, perché poi alla fine io ho sempre fatto il meglio, non è che ho fatto,
09:24come dicevo prima, un disco, questo lo faccio, una marchetta, sai, non l'ho mai fatto quella roba
09:28là, per cui sì, delle volte... per esempio c'era un gruppo pugliese che portai all'assugero subito
09:40dopo il primo album di Negra Maro che si chiamavano Yameba 4, dove all'inizio c'era Erma Almeta,
09:47che era il chitarrista, aveva 19 anni, non so quanti, e Fabio Properzi era il leader, che aveva
09:57secondo me delle idee molto molto interessanti, un po' troppo vicino ai Radiohead forse, però era
10:04quello che voleva e si parte dalla parte, insomma, per poi sviluppare... quello secondo me fu un
10:11album, come anche quello di Renga che produssi, forse, sai, cercare di portare delle persone da
10:24un contesto all'altro, perché nella mia visione è quello che dovrebbero fare artisticamente,
10:32delle volte non ha funzionato, perché non è che non abbia funzionato, non è stato ricevuto,
10:37perché il pubblico, magari che avevano prima o che non avevano, non erano pronti ad accettare un
10:44cambiamento così repentino. Ho avuto invece una grande soddisfazione con Ligabue quando abbiamo
10:51fatto arrivare Cimosto, perché quella è stata un'operazione molto difficile, perché lui aveva
10:57già un pubblico molto esteso, una carriera importante, e il rinnovarsi all'interno di una
11:02carriera, devo dire, gli devo dare molto... gli do credito, perché è stato molto bravo a lasciarmi
11:10fare, ovviamente mettendo tutti i suoi commenti e cose, però ha voluto cambiare e l'ha cambiato,
11:19e siamo stati premiati, credo che sia uno dei due album più importanti della sua carriera, quello
11:25lì. Però, come ho fatto con lui, ho fatto anche con altri, per cui, sai, io sono tutti figli miei,
11:32alla fine. C'è invece qualcuno con cui avresti voluto lavorare e non ti sei mai riuscito,
11:41non ti è mai capitato? Sì, ce ne sono due, veramente, sono tutte e due donne. Una è Kate Bush,
11:47l'altra è Joni Mitchell. Hai scelto basso! Eh, va beh, per me è sempre stato così. Per me Joni
11:57Mitchell è stata... è fra una delle cinque, forse, autori più importanti della storia della
12:02musica popolare, moderna. Per me ci sono andato vicino nel senso che conoscevo le persone,
12:09ma anche lì, vedi, le cose succedono come devono succedere. Con Kate Bush... ho lavorato con una
12:16pseudo-Kate Bush all'inizio, che era Tori Amos, quando aveva 17 anni, e facemmo il primo provino
12:22quando lei venne a San Francisco. Però poi, va beh, non successe nulla, però almeno, sai,
12:26ci sono arrivato vicino anche là. Sì, quelle due artiste lì sarebbe stato veramente un grande
12:33onore per me, un piacere, imparare da loro a fare della musica vera.