Roma, 11 novembre 2024
"Regalerò alla premier il libro 'L'uomo in rivolta'. Di fronte alle ingiustizie e alle disuguaglianze, c'è bisogno che le persone non accettino più e che non si girino da un'altra parte. Serve un cambiamento radicale per combattere le ingiustizie: non può essere che chi lavora sia povero né può essere che 100mila giovani debbano andarsene dall'Italia per realizzarsi. Mi auguro che scatti perché così non si può andare avanti" così il segretario della Cgil Maurizio Landini, prima di entrare a Palazzo Chigi per incontrare il Governo sulla manovra insieme agli altri sindacati.
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"Regalerò alla premier il libro 'L'uomo in rivolta'. Di fronte alle ingiustizie e alle disuguaglianze, c'è bisogno che le persone non accettino più e che non si girino da un'altra parte. Serve un cambiamento radicale per combattere le ingiustizie: non può essere che chi lavora sia povero né può essere che 100mila giovani debbano andarsene dall'Italia per realizzarsi. Mi auguro che scatti perché così non si può andare avanti" così il segretario della Cgil Maurizio Landini, prima di entrare a Palazzo Chigi per incontrare il Governo sulla manovra insieme agli altri sindacati.
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NovitàTrascrizione
00:00Si, regalerò al Presidente del Consiglio il libro di Albert Camus, Gli uomini rivolti.
00:08Perché se hanno paura delle parole, viene che colgano un tema.
00:13Cioè di fronte a un livello di ingiustizie e di diseguaglianze come quello che si sta determinando,
00:18io credo che ci sia bisogno proprio che le persone non accettino più,
00:23che non si girino da un'altra parte, che non guardino da un'altra parte.
00:26C'è proprio bisogno di un cambiamento radicale che parte sia dall'azione politica, se volete,
00:31ma anche dall'azione personale.
00:33Sono le persone che si devono mettere insieme, anche in termini di solidarietà,
00:38per combattere questo livello di ingiustizie e di redistribuzione di ricchezza d'anno di chi lavora.
00:43Non può essere che chi lavora è povero e non può essere che i nostri giovani,
00:48ormai lo dicono tutti, più di 100.000 all'anno se ne devono andare all'estero per realizzarsi.
00:54Quando noi siamo un paese che invecchia e quando noi siamo un paese che ha bisogno,
00:58invece, di utilizzare l'intelligenza delle persone perché siamo indietro rispetto ad altri.
01:03Quindi io penso che sia assolutamente necessario.
01:05La proclamazione dello sciopero, naturalmente, è quello che un'organizzazione può fare.
01:09Vi richiamo la necessità che le persone non si girino da un'altra parte,
01:13ma che si determini una vera rivolta sociale che cambi queste ingiustizie,
01:18io credo e mi auguro che sia quello che scazza nel nostro paese perché avanti così non si può più andare.