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Remo Remotti: un artista poliedrico. Pittore, attore, poeta, cantante, "provocatore professionista", simbolo di romanità, Remo Remotti nasceva esattamente cento anni fa, il 16 novembre del 1924. Per questo dedicheremo alla sua opera e al suo ricordo due puntate della nostra trasmissione.

Lo faremo grazie ai suoi video, alle sue poesie, alle sue canzoni, ma anche grazie a tantissimi ospiti che hanno condiviso con lui un tratto di strada della propria vita: amici, parenti, collaboratori che ci racconteranno chi era davvero Remo Remotti, nella vita pubblica e in quella privata.

Da Piotta a Patrizio Roversi, da Syusy Blady a Pino Pecorelli e Gianluca Marziani, ai contributi video di Michele Serra, oltre alla moglie Luisa Pistoia, alla figlia Francesca Remotti e a tanti altri.

A condurci in questo percorso, ci aiuterà anche un bel documentario sulla vita di questo singolare artista, dal titolo "Ho rubato la marmellata. Vita di un artista politicamente scorretto", che porta la firma dei registi Gioia Magrini e Roberto Meddi, che ci racconterà la sua genesi.


Trascrizione
00:00:00Urbis, storie e volti della città eterna, con Massimiliano Cacciotti.
00:00:21Negli anni 50 io me ne andai, come oggi i ragazzi vanno in India, vanno via.
00:00:26Anch'io me ne andai nauseato, stanco da questa Roma del dopoguerra.
00:00:34Io allora a 20 anni mi trovavo di fronte a questa situazione.
00:00:39Andai via da questa Roma, anni 50.
00:00:43E me ne andavo da quella Roma addormentata, da quella Roma puttanona, borghese, fascistoide.
00:00:51Quella Roma del volemo se bene andiamo avanti, quella Roma delle pizzerie, delle latterie, dei sali e tabacchi, degli erbaggi e frutta.
00:00:59Quella Roma dei mostaccioli e caramelle, dei soufflì, dei lupini, dei maritossi con la panna, senza panna, delle mosciarelle.
00:01:08Me ne andavo da quella Roma dei pizzi caroli, dei portieri, dei casini, dei casini, delle approssimazioni, degli imbrogli,
00:01:18degli appuntamenti ai quali non staviamo mai puntuali, dei pagamenti che non vengono effettuati.
00:01:23Quella Roma dei funzionari, dei ministeri, degli impiegati, dei bancari.
00:01:28Quella Roma dove le domande erano sempre già chiuse, dove ci volevo una raccomandazione.
00:01:34Me ne andavo da quella Roma dei pisciatori, degli espasiani, delle fontanelle, degli ex moto.
00:01:42Quella Roma della circolare destra, della circolare sinistra, delle mille chiese, delle cattedrali fuori le mura, dentro le mura.
00:01:50Quella Roma delle suore, dei frati, dei preti, dei gatti.
00:01:55Me ne andavo da quella Roma con gli attici con la vista.
00:01:58La Roma di piazza a Bologna, di via Veneto, di via Gregoriana, quella da Luziana, quella eterna, quella di giorno, quella di notte, quella turistica.
00:02:09La Roma dell'orchestrina a piazza Eseda, la Roma di propaganda FIDE, la Roma fascista di Piacentini.
00:02:17Me ne andavo da quella Roma che ci invidiano tutti, la Roma caputmundi del Colosseo, dei fori imperiali, di piazza Venezia, dell'altare della patria, dell'università di Roma.
00:02:28Quella Roma sempre con sole, estate, inverno, quella Roma che è meglio di Milano.
00:02:34Me ne andavo da quella Roma dove la gente urinava per le strade, quella Roma affetente, impiegatizia, dei mille prodegai, degli Annetti, di Gucci, di Ventrella, di Bulgari, di Sciosna, di Carmignani, di Aveglia.
00:02:48Quella Roma dove non c'è il lavoro, dove non c'è la lira, quella Roma del cuore di Roma.
00:02:53Me ne andavo da quella Roma della banca commerciale italiana, del Monte di Pietà, di Campo di Fioni, di Piazza Lavona.
00:03:02Quella Roma che c'è una sigaretta, prestami centolire.
00:03:06Quella Roma del fori, del concorso istico, quella Roma del foro che portava il cortatore in nome di Bustolini.
00:03:13Me ne andavo da quella Roma di festa.
00:03:16Mamma Roma.
00:03:17Mamma Roma.
00:03:18Addio.
00:03:19Addio.
00:03:21Dopo qualche anno sono tornato.
00:03:23Benvenuti su Urbis, storie e volti della città eterna.
00:03:28Cento anni di Remo Remotti.
00:03:31Esattamente cento anni fa, il 16 novembre 1923, nasceva a Roma quello che può essere considerato una sorta di artista mito della Romanità, un artista polietrico.
00:03:46Lui è stato un pittore, uno scultore, un poeta, un attore, un cantante.
00:03:52Lui è stato mille cose insieme e oggi racconteremo Remo Remotti sia nel suo aspetto artistico, sia nel suo aspetto più intimo.
00:04:02Lo faremo insieme a tantissimi ospiti che lo hanno conosciuto personalmente, anche ospiti inattesi che racconteranno i diversi aspetti.
00:04:16Lo racconteranno anche grazie a un documentario che è stato realizzato con la produzione di Federica Remotti per Sky Art, che si intitola Ho rubato la marmellata.
00:04:30Un documentario che andremo a vedere insieme, di cui ora vedremo il trailer.
00:04:47Ognuno di voi in questa vita ha un capo, ha un problema da risolvere e da portare avanti.
00:04:53E non basta di fingere o cantare, non basta essere un grandissimo pittore e poi sei un cretino.
00:05:00Sempre stato un uomo di grandissima apertura, oggi si direbbe un anarchico molto aperto a tutte le visioni del nuovo.
00:05:09Ha creato qualcosa di buono intorno a lui e poi con un cuore pazzesco.
00:05:18Capì le due cose fondamentali di Remo, cioè che era un grande artista e che era un caso clinico.
00:05:23Sono ritardatario, poi ve lo spiego.
00:05:26Abbiamo visto tante voci che raccontavano in questo documentario Remo Remotti.
00:05:39Molte di quelle voci saranno qui con noi e ce ne saranno anche altre.
00:05:44A partire da due insospettabili amici di Remo Remotti, a cui do il benvenuto.
00:05:52A Patrizio Roversi e a Suzy Bledi.
00:05:55Ciao Patrizio.
00:05:57Ciao, grazie dell'invito, figurati.
00:06:00Allora, non verrebbe spontaneo abbinare Patrizio Roversi e Remo Remotti.
00:06:09La prima domanda che ti faccio è come vi siete conosciuti e come è nata l'amicizia che poi avete portato avanti negli anni.
00:06:18L'anello di congiunzione tra me, Suzy e Remo è stata ovviamente Luisa Pistoia,
00:06:24che per anni è stata la nostra manager, nel senso che abbiamo mangiato insieme in diverse occasioni
00:06:33e quindi questa conoscenza è sopravvenuta a livello puramente familiare.
00:06:41Dopodiché per me Remo Remotti è stato veramente tante cose, un amico, un fratellone.
00:06:48L'anello di congiunzione tra me e un mondo misterioso che era appunto Roma.
00:06:53Ecco, mondo misterioso che era appunto Roma, che ha conosciuto immagino in quegli anni anche Suzy.
00:07:00Non so se Suzy è collegata qui con noi.
00:07:03Io ci sarei.
00:07:05Eccola, eccola Suzy.
00:07:08Suzy tu sei anche un'amica di Urbis, ormai ti posso considerare così, oltre che diremo Remotti.
00:07:17È vero.
00:07:19Suzy, ti volevo chiedere di parlare di Remo.
00:07:26Come vi siete conosciuti, lo ha raccontato Patrizio,
00:07:31qual è stata la tua impressione nel vedere questo artista che almeno a livello pubblico
00:07:38dava una sensazione di caso clinico, come ha detto Michele Serra prima?
00:07:45Ma no, guarda, allora, io l'ho conosciuto Remo quando Luisa ha conosciuto Remo,
00:07:53quindi sono addirittura...
00:07:55Cupido sei stata, siete voi che l'hai fatta innamorare,
00:07:58perché la Luisa di cui stanno parlando è quella che poi è diventata la moglie di Remo Remotti,
00:08:03nonché la madre di sua figlia Federica, che conosceremo fra pochissimo.
00:08:08E quindi io praticamente ho imparato a conoscere questo personaggio al vivo
00:08:16quando già l'avevo visto nei film di Moretti,
00:08:20l'avevo già visto in altre occasioni, però più di spettacolo.
00:08:26E quindi conoscerlo personalmente è stato fondamentale nella vita aver conosciuto Remo,
00:08:37perché come hanno già detto altri, ma quanto altre cose si potrebbero dire di lui,
00:08:44era un anarchico molto particolare, molto spirituale,
00:08:53vedi lui che dice di sì, molto spirituale al suo modo,
00:08:59che ti dava quando riuscivi a rimanere da sola e non eri nel guazzabuglio del gioco,
00:09:11perché lui giocava molto e si divertiva a essere il burbero, il cassone,
00:09:22non so come dire, a fare questo.
00:09:25Ma nel profondo tutti sappiamo che era una persona anche molto spirituale,
00:09:34con tutto, come dire, nella sua spiritualità ci stava tutta l'assurdità,
00:09:42la volgarità del mondo, gli eventi assurdi che possono essere e capitare,
00:09:49che sono patrimonio di tutti.
00:09:54La sua bellezza era la contraddizione.
00:09:57E tra l'altro questo aspetto spirituale, come dici tu, filosofico,
00:10:03il Remo Remotti lo scopriremo insieme nel corso della puntata.
00:10:07Patrizio, immagino che tu sia d'accordo su questa immagine di Remotti spirituale,
00:10:14io ricordo una tua vecchia intervista parlando proprio di Remotti
00:10:19di fronte a uno dei suoi aspetti più evidenti, più manifesti,
00:10:26una certa voglia di dissacrare tutto, di parlare di sesso a tutto spiano.
00:10:33Hai spesso sottolineato come non ci fosse mai volgarità in quello che faceva.
00:10:41Premesso che sono d'accordo per il contratto con tutto quello che dice Suzy,
00:10:45e in questo caso è anche vero,
00:10:47in effetti Remo Remotti dal mio punto di vista aveva un pregio enorme.
00:10:55In qualche modo ha introdotto il turpiloquio, lo ha sdoganato.
00:11:07A parte che lui era raffinatissimo, un bellissimo signore,
00:11:12quindi riusciva sempre a dire le peggio cose con grande eleganza e grande stile.
00:11:18Ma comunque ha sdoganato il turpiloquio,
00:11:21che a mio avviso è veramente uno strumento espressivo fondamentale.
00:11:27Il problema è che io sono padano, mantovano e quindi greve,
00:11:31quindi in bocca a me le parolacce fanno un po' schifo.
00:11:34In bocca a Remo le parolacce erano arte e anche il suo modo di fare.
00:11:41Io ricordo un episodio sublime, una signora molto fine, molto dolce,
00:11:47Maria Pia, che tra l'altro era anche vagamente una sua parente, consuocera.
00:11:52Un giorno gli chiese «Remo, per favore, mi spieghi il significato di questa tua opera?»
00:11:58E Remo rispose «Sì, vabbè,
00:12:01mo te spieghi in due parole vent'anni de bucio de culo d'arte moderna!»
00:12:06Ma come si poteva dire meglio?
00:12:12E la detta, diciamo, anche con un minimo di grevità,
00:12:16ma la grevità a quel punto diventa leggerezza.
00:12:20Era provocatorio, come quella volta, adesso Federica dirà la sua.
00:12:25Federica, povera, era una ragazzina, andava a ballare, andava con i suoi amici.
00:12:31Patrizio, ti posso interrompere un attimo
00:12:34e racconti questo aneddoto subito dopo qualche secondo di pubblicità?
00:12:39Ritorniamo qui a parlare di Remo Remotti e dei suoi cento anni.
00:13:09Che taglia la testa al topo, che non è bello ciò che è bello,
00:13:14ma che è bello che è bello che è bello.
00:13:35Basta, mi ribello al bello.
00:13:38L'uomo è diventato lo zimbello del bello.
00:13:42Basta con il mito del bello.
00:13:44Basta con l'esteriore.
00:13:47Torniamo alla bellezza interiore.
00:13:50Torniamo all'uomo, alla natura, alle cose vere, al formaggio con le pere.
00:13:55Meglio sporchi, brutti e cattivi, che poveri ma belli.
00:14:02Basta con il mito delle donne belle, dei giovani belli, dei bambini belli.
00:14:07Di gioacchino belli, dei bei sorrisi, dei bei tramonti, di infinità dei morti.
00:14:14Basta con i concorsi di bellezza, le creme di bellezza,
00:14:19gli istituti di bellezza con la bellezza del zomato.
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00:14:52Basta con la bella Otero, il Fred è bello, il Sette è bello, il Re è bello,
00:14:57il bello Antonio, la bella estate.
00:15:01Svegliamo la bella addormentata nel bosco.
00:15:05Dimentichiamo le belle maniere, le belle lavanderine,
00:15:10le belle di giorno e le belle di notte.
00:15:14Non è bello quel che è bello, è bello quel che piace.
00:15:18Abbasso i bronzi di riace.
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00:20:55E chi l'insegna, più buono che il segrete!
00:21:00Nel cervello buona la castità, meglio la frega.
00:21:06Io sono un laiciano.
00:21:08Credo nella funzione dell'orgasmo perché è un amplesso, una unione che non lo da una carezza.
00:21:15é tutto quello che c'è… È fondamentale per vivere bene.
00:21:19É l'ossigeno.
00:21:22Ecco abbiamo visto come…
00:21:24quel turpiloquio di cui parlavamo prima diventa poesia, diventa anzi pensiero filosofico perché
00:21:31secondo me Remotti è stato anche un filosofo, ce lo diceva prima Susy Bledis, è vero è così,
00:21:40è anche un maestro, un maestro di pensiero è stato. È un maestro, è un maestro, mi ricordo
00:21:48che rimanemmo soli una volta e lui proprio mi diede come dire dei consigli di vivere,
00:21:59nel vivere ed erano sempre alti come un santone, ecco un santone laico che però insomma quando
00:22:11c'era lui e io siamo andati tantissime volte da Luisa e Remo al mare o a casa e la loro casa era
00:22:25aperta, aveva un modo di accoglierci e di accogliere le persone che era sempre estremamente
00:22:38personale, noi diciamo eravamo amici, forse perché noi ci sentivamo così e lui ci dava
00:22:47questo senso, ci rimandava questo senso di capirci, guarda che non è facile, aveva anche
00:22:57questa virtù, poi aveva tantissimi difetti suppongo, se lo chiediamo a Luisa non so.
00:23:05Abbiamo fatto la sorpresa con Federica, facciamola anche con Luisa, questa Luisa
00:23:11tanto evocata è Luisa Pistoia, una donna che si è innamorata di Remo Remotti, non è
00:23:18semplicemente stata sua amica ma è stata sua compagna di vita e poi anche la madre di Federica,
00:23:26ciao Luisa benvenuta. Ciao salve buonasera a tutti, ciao Maurizia, ciao Patrizio,
00:23:34ciao Massimiliano grazie di questo invito. Quello che diceva Maurizia è verissimo cioè
00:23:40Remo aveva la capacità di relazionarsi con le persone in un modo assolutamente speciale,
00:23:51unico per cui veramente ti faceva sentire un suo amico e lui devo dire che poi si ricordava
00:24:01sempre di alcuni dettagli, di alcune particolarità di ciascuno di loro, poi con Patrizio e con Siusi
00:24:12era affascinato secondo me dalla loro genialità, dalla loro creatività, poi quello era veramente
00:24:19il periodo in cui si viaggiava tanto, c'era anche insomma una bella energia e a lui questa
00:24:28cosa piaceva moltissimo e chiaramente l'energia era lui per primo a emanarla, cioè non potevi
00:24:38stargli accanto senza rimanere proprio colpita dalla sua gioia, anche dall'allegria, dalla
00:24:52positività, dal sentirsi comunque sempre pronto ad accogliere qualsiasi persona e anche
00:25:03qualsiasi storia. Era affascinato anche dalle vicende umane, amava sempre mettersi dalla parte
00:25:13dei più deboli, dei più fragili, essendo poi in realtà lui insomma una persona come diceva anche
00:25:22Patrizio talmente un bello, un elegante, uno raffinato, che amava vestirsi bene anche in
00:25:34mezzo a tanti colori, a tante cianfrusaglie che si metteva addosso, per cui poteva sembrare uno
00:25:41snob, un bello, un raffinato che poi però nei suoi spettacoli pubblici invece spesso andava
00:25:54vestito in maniera improbabile diciamo così. Di questi aspetti Luisa io vorrei parlare in
00:26:00maniera più approfondita però fra pochissimo, solo pochi secondi e poi ritorneremo qui su
00:26:06Urbis a parlare di Remo Remolti. Urbis, storie e volti della città eterna con Massimiliano Cacciotti.
00:26:17Urbis, storie e volti della città eterna con Massimiliano Cacciotti.
00:26:47Passato, presente. Presente, futuro. Passato, presente. Essere qui adesso.
00:27:02Sto facendo l'amore e penso alla piccola. Mangio e guardo la televisione. Sto facendo un quadro e vorrei invece fare l'amore.
00:27:22Sto scrivendo e vorrei giocare a tennis. Gioco a tennis e mi sembra di perdere tempo.
00:27:28Leggo l'espresso e vorrei tanto invece leggere un libro. Giuro di fare delle vacanze e poi non mi muovo da Roma.
00:27:37Sto a Roma e non vedo l'ora che andarmene via. Leggo un libro e ascolto contemporaneamente la radio.
00:27:58Non finisco un libro e ne inizio contemporaneamente altri due. Oggi vedo Antonella, domani vedo Adriana. Sto con Adriana e vorrei stare con Antonella.
00:28:12Vivo da solo e cerco una compagna. Trovo una compagna e preferisco stare da sola. Mangio e mi preoccupo per la dieta. Fumo sigarette e giuro di passare la pipa.
00:28:25Vivo a Roma ma vorrei vivere a Parigi. Sto con gli amici e non vedo l'ora di stare soli. Dormo male la notte e dormo bene il giorno.
00:28:37Critico Berlino Ovest e vado a Berlino Est. Poi critico Berlino Est e torno a Berlino Ovest. Amo i bambini ma poi li trovo insopportabili.
00:28:54Fumo la pipa e poi torno alle sigarette. Vivo nel presente e ho paura del futuro. Vorrei disfarmi del passato e vivere solo nel presente. Faccio un acquisto e poi me ne penso.
00:29:25Passato, futuro, qui e adesso.
00:29:44Tempo, tempo, tempo.
00:29:54Passato, presente, presente, futuro. Passato, presente.
00:30:09Vi saluto ragazzi perché vado a vedere la televisione con Marcella. Con Marcella sulle ginocchia mentre mangio una mela e penserò di perdere tempo.
00:30:33E allora mi metterò a leggere un manuale sulla concentrazione yoga ascoltando al contempo le previsioni del tempo per le prossime 24 ore.
00:31:04E allora mi metto a leggere un manuale sulla concentrazione yoga ascoltando al contempo le previsioni del tempo per le prossime 24 ore.
00:31:13E allora mi metto a leggere un manuale sulla concentrazione yoga ascoltando al contempo le previsioni del tempo per le prossime 24 ore.
00:31:23E allora mi metto a leggere un manuale sulla concentrazione yoga ascoltando al contempo le previsioni del tempo per le prossime 24 ore.
00:31:33E allora mi metto a leggere un manuale sulla concentrazione yoga ascoltando al contempo le previsioni del tempo per le prossime 24 ore.
00:31:43E allora mi metto a leggere un manuale sulla concentrazione yoga ascoltando al contempo le previsioni del tempo per le prossime 24 ore.
00:31:51Abbiamo detto prima del break pubblicitario che Remotti è anche un maestro di vita, un santone come lo ha definito Suzy.
00:32:01Beh già in questa poesia diventata canzone, ecco alza il dittino, alza il dittino Suzy.
00:32:07Alza il dittino, alza il dittino perché sì a proposito ecco c'è una frase che è fondamentale ed è proprio il massimo secondo me è l'eredità che noi prendiamo da lui ed è questa
00:32:23vogliamoci bene brutti stronzi, vogliamoci bene brutti stronzi.
00:32:31Quella seconda parte da romano non posso non apprezzarla.
00:32:35Ma vedi è proprio, capisci, è perfetta perché la sintesi di tutto, siamo tutti stronzi purtroppo e non capiamo che forse la cosa migliore è quella di essere tutti in armonia e in sintonia.
00:32:51È una grande filosofia, è un grande maestro di vita Remo.
00:32:56Io ho visto il suo funerale, è stato il funerale più in qualche modo divertente al quale io abbia assistito, mi fanno paura i funerali.
00:33:06C'era il momento in cui appunto è stato anche onorato al Campidoglio e quindi abbiamo avuto la camera mortuaria come si dice al Campidoglio.
00:33:21E passavano tutti e tutti avevano delle cose assurde da raccontare su di lui e non solo, poi c'erano anche dei filmati che andavano dove lo vedevamo nelle sue performance.
00:33:35Davvero il ricordo era così bello che veramente mi auguro che sia così per tutti, anche per me.
00:33:46E tutti avevano magari qualcosa da dire, qualcuno magari diceva sì ma mi trattava male, però in modo veramente umano, con tutte le sfumature dell'umano.
00:34:04Vogliamoci bene brutti stronzi.
00:34:07E questo è il messaggio che lanciamo ai nostri telespettatori e all'umanità intera.
00:34:13Comunque io penso che non sei soltanto tu, non è solo Patrizio, non sono soltanto i suoi familiari a ricordarlo con affetto, con simpatia perché in realtà Remo Remotti è stato amato da tutta quanta Roma, da tutta quanta Italia.
00:34:31È così Patrizio?
00:34:34Sì, sicuramente aveva attorno a sé una approvazione generale, non sempre perché era anche provocatorio, aveva dei comportamenti che potevano anche dispiacere ai benpensanti.
00:34:50Ci sono anche degli episodi, poi magari Luisa se li ricorda li può raccontare, sono degli episodi in cui il suo modo di essere non era così approvato.
00:35:02Ma a me veniva in mente una definizione.
00:35:06Gli psichiatri infantili definiscono i bambini polimorfo perversi.
00:35:11Cioè un bambino è aperto a tutto, non ha filtri, non ha remore e Remo era probabilmente un bambino anziano, quindi aveva questo tipo di apertura assoluta che lo rendeva, l'hanno detto in tanti, ma lui ha dato prova assoluta in questo senso, una sorta di artista rinascimentale.
00:35:36Lui usava tutti i linguaggi, era aperto a tutti gli stimoli, in questo senso è stato poeta, è stato cantante, è stato attore, è stato pittore, è stato scultore, ma fondamentalmente l'oggetto della sua arte era poi il suo personaggio, era sé stesso sempre, giorno e notte.
00:36:00Forse per Luisa è stato anche un po' pesante, però per gli amici è sempre stato molto stimolante e interessante.
00:36:07Assolutamente, è molto bella poi questa cosa che hai detto Patrizio, cioè un artista rinascimentale, una sorta di Leonardo Da Vinci, che in qualsiasi campo...
00:36:17Adesso non esageriamo!
00:36:21Un Leonardino!
00:36:25Remetto Da Vinci!
00:36:27Un personaggio eclettico, che è la forma migliore di arte, essere eclettici, essere aperti a tutte le espressioni, a tutte le performance, anche quella della maglietta per Federica, sono performance!
00:36:47Assolutamente, allora Suzy e Patrizio, io intanto vi ringrazio, ci salutiamo qui, avete raccontato degli aspetti di Remo che sicuramente molti dei nostri spettatori non conoscevano,
00:37:03grazie per essere stati qui con noi e per aver raccontato Remo Remotti, che adesso verrà raccontato anche da altri amici, altri conoscenti, altri collaboratori,
00:37:16oltre che dal video, dal documentario realizzato con la produzione Federica Remotti, ho rubato la marmellata in cui andrei a vedere una piccola clip.
00:37:29Ogni tanto ci sentiamo dire che non abbiamo il senso della realtà, ma che cos'è la realtà? Qual è la realtà? La realtà è quella che stiamo vivendo in questo momento, il nostro corpo è la realtà e la nostra mente è aria fritta.
00:37:50La realtà vuol dire il presente, il grande Strindberg diceva che il presente non esiste, e allora? Se non esiste il presente, cosa esiste? I maestri spirituali indiani ci dicono invece che esiste solo il presente e ci esortano a vivere nel presente.
00:38:09La gioia è il presente, il passato e il futuro non esistono, non esistono dicono loro, sono l'inferno, ma noi quasi sempre facciamo esattamente il contrario, ricordiamo costantemente il passato, sperando nel futuro, ci trasciniamo dietro come dentro un sacco tutta la nostra vita passata, è quella la realtà.
00:38:33E torneremo a parlare di Remo Remotti a 100 anni alla sua nascita, ma fra poco, solo pochi istanti di pubblicità e poi torneremo qui su Urbis.
00:39:03Remo Remotti
00:39:33E me ne andavo da quella Roma addormentata, da quella Roma puttanona, borghese, fascistoide, quella Roma del volemo se bene andiamo avanti, quella Roma delle pizzerie, delle latterie, dei sali e tabacchi, degli erbaggi e frutta, quella Roma dei mostaccioli e caramelle, dei suppli, dei cupini, dei mare di tozzi con la panna, senza panna, delle mosciarelle.
00:39:55Me ne andavo da quella Roma dei pizzicaroli, dei portieri, dei casini, dei casini, delle approssimazioni, degli imbrogli, degli appuntamenti ai quali non si arriva mai puntuali, dei vagamenti che non vengono effettuati, quella Roma dei funzionari, dei ministeri, degli impiegati, dei bancari, quella Roma dove le domande erano sempre già chiuse, dove ci volevano raccomandazioni.
00:40:20Me ne andavo da quella Roma dei pisciatori, dei vespasiani, delle fontanelle, degli ex voto, quella Roma della circolare destra e della circolare sinistra, delle mille chiese, delle cattedrali fuori le mura, dentro le mura, quella Roma delle suore, dei frati, dei preti, dei gatti.
00:40:36Me ne andavo da quella Roma con gli attici e con la vista, la Roma di piazza Bologna, di via Merdo, di via Gregoriana, quella d'Annunziana, quella eterna, quella di giorno e quella di notte, quella turistica, la Roma dell'orchestrina a piazza Esetra, la Roma di propaganda FIDE, la Roma fascista di Piacentino.
00:40:54Me ne andavo da quella Roma che ci invidiano tutti, la Roma Capusmondi, del Colosseo, dei fori imperiali, di piazza Venezia, dell'altare della patria, dell'università di Roma, quella Roma sempre corsole, estate inverno, quella Roma che è meglio di Milano.
00:41:11Me ne andavo da quella Roma dove la gente urinava per le strade, quella Roma fetente e impiegatizia, dei mille bottegai, degli Annetti, di Gucci, di Ventrella, di Bulgari, di Sciosta, di Carmignani, di Avenia, quella Roma dove non c'è lavoro, dove non c'è una lira, quella Roma del cuore di Roma.
00:41:27Me ne andavo da quella Roma della banca commerciale italiana, del Monte di Pietà, di Campo dei Fiori, di piazza Navona, quella Roma che c'hai una sigaretta e prestami cento lire, quella Roma del coni, del concorso ippico, quella Roma del foro che portava e porta ancora il nome di Mussolini. Me ne andavo da quella Roma di merda. Mamma Roma, addio.
00:41:50Me ne andavo da quella Roma che ci invidiano tutti, la Roma capos muti, del Colosseo, dei cuori imperiali, di piazza Venezia, di realtàre della patria, dell'università di Roma. Me ne andavo da quella Roma della banca commerciale italiana, del Monte di Pietà, di Campo dei Fiori, di piazza Navona, quella Roma che c'hai una sigaretta e prestami cento lire, quella Roma del coni, del concorso ippico, quella Roma del foro che portava e porta ancora il nome di Mussolini.
00:42:19Me ne andavo da quella Roma di merda. Mamma Roma, addio. E poi sono tornato.
00:42:49Ho parlato in musica a cento anni dalla sua nascita, Remo Remotti, tra l'altro mi devo scusare con i telespettatori, ho parlato della nascita di Remo Remotti dicendo per errore che il giorno della sua nascita è il 16 novembre 1923, ovviamente parlando di cento anni è il 16 novembre del 1924.
00:43:19L'artista che abbiamo visto nel video appena andato in onda, ma l'ho dimenticato appositamente perché lui è anche il direttore artistico di questo progetto musicale, stiamo parlando di Tommaso Zanello in arte piotta che è anche nostro ospite. Ciao Tommaso, benvenuto.
00:43:40Ciao, grazie per l'invito, un abbracciolo.
00:43:45Allora Tommaso, intanto devo farti i complimenti per questo pezzo che tra l'altro è uscito oggi stesso, proprio in occasione dei cento anni dalla nascita di Remo Remotti, un brano veramente molto bello, molto emozionante,
00:44:03il modo in cui sei riuscito a riproporre quella famosissima poesia di Remo, Mamma Roma Dio, in una chiave molto molto toccante e complimenti anche per essere riuscito a mettere insieme tante voci diverse. Come è nato il progetto, come si è sviluppato?
00:44:24Nato perché due persone che devo ringraziare che sono Luisa Pistoi e Federica Remotti mi hanno chiesto, anche complice al fatto che io nell'ultimo album, La Notte Infame, cito un omaggio appunto grande come Remo Remotti, di poter mettere mano, cosa che ho fatto molto volentieri con Francesco Santalucia anche in questa occasione,
00:44:50a questo classico di Remo che ha avuto la fortuna di poter vedere declamato da lui stesso per esempio una vecchia serata al circo degli artisti, lì a Pezzale Lodi e poi anche in altre occasioni e lo faceva in modo straordinario, chiaramente molto personale, autobiografico come questo testo.
00:45:09Però abbiamo osato e perché diciamo avendolo chiesto loro ho detto beh proviamoci almeno a farlo rideclamare da una serie di persone che hanno conosciuto Remo come chiaramente Carlo Verdone o come me ma anche altre molto più giovani come Tito Nellapiaga e Margherita che per sua sfortuna non hanno mai avuto occasione di conoscere Remo.
00:45:33Però per dire che poi Remo è senza tempo perché è un artista tutto tondo perché se dici Remo che faceva, no l'artista nel senso poeta, pittore, attore, filosofo di vita, non so come poterlo definire, è una persona vera e personale quindi sono contento di averlo onorato con questa rivisitazione di un suo superclassico.
00:45:57Assolutamente meravigliosa questa rivisitazione. Luisa e Federica siete state citate, Tommaso ha detto che è grazie a voi che è stato possibile tutto questo. Luisa chi delle due è stata la fiammella che ha fatto scattare questo incontro con Tommaso?
00:46:21Io voglio dire questo che tutto quello che è successo è successo perché Federica ci ha messo un'energia pazzesca quindi è stata lei che ha pensato a Tommaso, ne ha parlato con me ma poi ha contattato lui e insieme a lui hanno contattato tutti quanti.
00:46:45Non è stato mai nessuno che ha titubato, che ha avuto un momento di perplessità eccetera, è lei che ha preso in mano tutto e devo dire Tommaso è stato proprio un grandissimo artista che si è messo a disposizione e lo ringraziamo tantissimo.
00:47:09Tra l'altro questa operazione musicale i fondi andranno anche in beneficenza a Save the Children se non sbaglio quindi un ulteriore motivo di ringraziamento. Federica io ti ho visto con gli occhioni lucidi mentre mamma ti stava facendo i complimenti, è vero ti sei un po' emozionata?
00:47:33Mi scuso infatti per le inquadrature e per l'emozione che è in diretta. Non devi scusarti perché anzi è bellissima questa emozione.
00:47:45Parlare di papà per me è sempre una cosa bella, non è commovente nel senso triste del termine, piango quasi ridendo quindi è una duplice commozione. Per me Tommaso è sempre stato un artista esemplare, sono sempre stata sua fan, l'ho sempre stimato anche in questi ultimi anni con il libro che ha scritto.
00:48:09Tante cose, per me lui veramente si definisce un artista come gentilmente diceva prima di papà e anche per me lui lo è sempre stato e lo dimostra sempre di più in questi anni e quando ho saputo e ho sentito del suo omaggio a papà l'ho scritto subito e ho sentito immediatamente un'energia molto forte di connessione umana e artistica e lui ci ha accolto.
00:48:35Mi sento di definirlo ormai un amico, una persona di famiglia, per noi è un riferimento per tutto questo progetto e ringrazio mia madre che ovviamente mi commuove con le sue parole però chiaramente siamo una squadra e abbiamo solo l'obiettivo di diffondere e tramandare anche alle generazioni future e speriamo l'arte e la voglia di vivere che aveva mio padre come insegnamento un po' per tutti, come obiettivo esempio un po' per tutti.
00:49:03E tra l'altro come ha detto giustamente papà è un personaggio intergenerazionale, lo abbiamo visto anche in questo video dove artisti di una certa età e artisti giovanissimi omaggiano entrambi.
00:49:27Remo Remotti che è veramente rimasto nel cuore di tutti quanti noi.
00:49:57Tu parli e le immagini arrivano a distanza di qualche istante, comunque riusciamo a comunicare lo stesso. Tommaso ti ha emozionato Federica o ti ha emozionato soprattutto Remo Remotti e riuscire a ricordarlo in questo modo così toccante e particolare?
00:50:19Mi emoziona sempre quando si parla di amore con la maiuscola che ha tante declinazioni, non è solo quello sentimentale ma è quello straordinario di un fratello per un altro ma siccome non parlerò di me in questo caso quello di una figlia per suo padre quindi comunque non può non emozionare questa cosa.
00:50:39Rende onore a tutti quanti a partire da loro due perché comunque è una cosa che sconfigge il tempo, non so come dirlo, travalica e rende spero perpetuo il ricordo di un grande artista e nel caso di Federica anche un grande papà.
00:50:55Io ce l'ho messa tutta con gli altri compagni di Viato, Francesco ma poi Carlo che la prima volta che conosciremo fu tramite Carlo Verdone e poi ebbi la fortuna anche di fare una puntata di Re International io e Remo dicendo dovremmo fare un pezzo assieme perché Remo questa cosa del rap romano lo entusiasmava.
00:51:15Io ragionavo un po' da 27enne quanti ne avevo allora quando lo conosco e ebbi dicendo poi lo faremo, chiaramente Remo era già insomma parecchio grande per cui non abbiamo fatto in tempo allora per mia colpa ma in qualche modo poi il destino ha voluto che facessimo metafisicamente a tempo dopo.
00:51:39Bene, bella anche questa cosa Tommaso, io adesso devo interromperti un attimo c'è un momento di pubblicità e poi ritorneremo qui su Urbis per parlare di Remo Remotti.
00:52:09Storie e Volti della Città Eterna con Massimiliano Cacciotti.
00:52:39Storie e Volti della Città Eterna con Massimiliano Cacciotti.
00:53:09Storie e Volti della Città Eterna con Massimiliano Cacciotti.
00:53:39Siamo arrivati in questo Roma dove si parla romano, napoletano, cinese, bengalese, calabrese, rumeno, pugliese, cingalese, marchigiano, indiano, pakistano, polacco, russi ma c'è sempre l'imbarazzo che noi non ci capiamo un cazzo.
00:54:09Storie e Volti della Città Eterna con Massimiliano Cacciotti.
00:54:19Storie e Volti della Città Eterna con Massimiliano Cacciotti.
00:54:49Storie e Volti della Città Eterna con Massimiliano Cacciotti.
00:55:04Storie e Volti della Città Eterna con Massimiliano Cacciotti.
00:55:19Storie e Volti della Città Eterna con Massimiliano Cacciotti.
00:55:29Storie e Volti della Città Eterna con Massimiliano Cacciotti.
00:55:40Ben ritrovati qui su Urbis, Storie e Volti della Città Eterna, in questa puntata dedicata a Remo Remotti in occasione del centenario della sua nascita, avvenuta il 16 novembre 1924.
00:55:59Stiamo ricordando Remo Remotti attraverso le sue poesie, le sue immagini, la sua voce, le sue canzoni, ma anche attraverso le parole e i ricordi di tantissimi ospiti.
00:56:13Sono ancora collegati qui con noi in questa puntata la moglie Luisa Pistoia, la figlia Federica Remotti e poi Tommaso Zanello, alias Piotta, autore di un bellissimo brano che abbiamo ascoltato prima del break pubblicitario,
00:56:35in cui viene omaggiata una delle più famose poesie di Remo Remotti, Mamma Roma, addio un brano intitolato Me ne andavo da quella Roma reloaded.
00:56:47Tommaso, non so se sei ancora fuori sincro o se adesso l'effetto Enrico Chezzi è finito, comunque c'è da dire che purtroppo, come ci raccontavi prima del break, non si è riuscito ad avere una collaborazione effettiva,
00:57:07a incidere insieme a Remotti un brano quando lui era vivo, ma c'è da dire questo aspetto particolare di un Remotti che, lo abbiamo raccontato artista polietrico, pittore, attore, poeta, negli ultimi anni è diventato anche cantante, anzi forse è stato conosciuto dal grande pubblico soprattutto per il suo aspetto poetico, ma anche musicale.
00:57:35C'è una musicalità nella figura stessa di Remotti secondo te Tommaso?
00:57:43In una maniera più assoluta, a parte la musica è sempre un mezzo veloce, è anche una sorta di esperanto che permette di far comunicare tutti quanti, sia per linguaggio che per età, per una grafica, per generazioni come dicevi bene prima.
00:58:14E mi sembrò già potentissima, poi in effetti è diventato un brano cante, non so come chiamarlo, perché è una poesia musicata, insomma in realtà poi è una cosa che vedi, quando poi c'è il Remo come nella canzone di prima con l'orchestra di Piazza Vittorio, è comunque una bomba, perché il Remo pur non essendo definibile un rapper, però c'aveva un flow della madonna,
00:58:38nel senso che aveva un senso del ritmo e della lettura e anche del carisma che possedeva in maniera naturale, questo poi emerge su qualsiasi ritmo.
00:58:50Assolutamente, sono d'accordissimo con te, infatti è proprio questo che intendevo quando parlavo di musicalità che incita il Remo Remotti stesso.
00:59:04Luisa e Federica, se ci siete ancora in collegamento, questo passaggio dai Remotti pittore, attore, poeta a un Remotti addirittura cantante che si è fatto conoscere dal grande pubblico anche attraverso le canzoni,
00:59:29ovviamente non scritte da lui, ma interpretate da lui come nel caso del brano dell'orchestra di Piazza Vittorio che abbiamo ascoltato poco fa, come avete vissuto questo ulteriore cambio di pelle di Remo Remotti avvenuto più o meno negli ultimi 10-15 anni della sua vita?
00:59:51Intanto alzo la mano perché così non ci sovrapponiamo con Federica, quello che penso di poter dire è che lui aveva talmente una disponibilità ad abbracciare anche le novità che potevano arrivare
01:00:15e le sollecitazioni che potevano in qualche modo pararglisi davanti agli occhi perché magari una sua poesia poteva essere musicata da qualcuno e lui si divertiva a giocarci dentro,
01:00:37era aperto in questo e quindi tutto questo consentiva una trasformazione e si ritrovava improvvisamente anche un po' a sua insaputa a diventare altro e nel momento in cui poi capiva che stava facendo dell'altro si divertiva molto,
01:00:56quindi questo secondo me è proprio l'esatto significato del suo modo di essere, accogliente, aperto, non aveva pregiudizi, non pensava mai di dire di no, ma era sempre pronto a verificare, a capire e a provare delle cose e questo dal punto di vista artistico applicato un po' in tutti i campi
01:01:23ti consente poi di essere particolarmente sfaccettato, pieno di continue sorprese.
01:01:33Assolutamente, Federica ma ha detto prima Tommaso Zanello giustamente che il brano, la versione musicata poi di Mamma Roma Di è diventato una sorta di cult, non soltanto a Roma ma penso in tutta quanta Italia,
01:01:52ecco la domanda forse un po' intima che ti faccio, come hai vissuto questo fatto di essere la figlia di un cult, di una sorta di icona riconoscibile, riconosciuta ovunque?
01:02:09Grazie, ogni volta che mi chiedono se sono parente, quando sento il cognome poi non è che capita sempre, però spesso e di questo sono sempre grata perché poi non si rendeva conto che arrivava veramente a tante generazioni.
01:02:27Per riprendere l'aneddoto che diceva prima Patrizio e anche quello che diceva Tommaso, lui negli ultimi anni e parliamo di una persona che aveva tra gli 80 e i 90 anni alla fine, quindi negli ultimi 10 anni di vita
01:02:42ha frequentato locali di ragazzi andando a San Lorenzo, a Roma come quartiere San Lorenzo che appunto ha tanti locali, andando da questi ragazzi e recitando poesie, ma non solo le sue, il Trirussa, Belli, avvicinandoli alla poesia, all'arte anche con un linguaggio molto diretto e molto vicino a loro.
01:03:06Il fatto che i Re Saico l'hanno aiutato per la prima versione di Mamma Roma della nostra attuale Me ne andavo da Roma speriamo ancora di più perché è una poesia molto attuale, all'epoca lo era, purtroppo per fortuna ancora oggi, è un linguaggio vicino ai giovani ma con un significato profondo che accoglie un po' tutti.
01:03:30In questo appunto come aneddoto ero io, al contrario per me era come un fratello più piccolo perché io lo andavo a prendere la sera poi in questi locali e dicevo papà è tardi andiamo a casa alle 3 di notte.
01:03:42Quindi quello che diceva all'inizio Patrizio era il contrario della realtà, non era lui che veniva in discoteca ma tu che l'andavi a raccattare alle 2 di notte.
01:03:51Al club per esempio pure, un altro locale dove lo andavo a prendere spesso, però erano live, c'era la musica, c'era l'arte, c'era la recitazione, era un qualcosa di speciale di cui io comunque ero molto fiera anche se a lui dicevo che a volte doveva fare un po' meno perché mi vergognavo però sotto sotto ero molto fiera.
01:04:14E a proposito di questo un po' meno c'è anche quell'aspetto di cui abbiamo accennato inizialmente con Patrizio Roversi del turpilogo, del parlare spesso di sesso ma di questo parleremo fra poco e scopriremo alcune cose insieme fra pochi secondi, pochi istanti di pubblicità e poi ritorneremo qui su Urbis.
01:04:45Con Massimiliano Cacciotti
01:04:49Urbis
01:04:51Storie e volti della città eterna
01:04:54Con Massimiliano Cacciotti
01:04:57Una sega, una sega, unità di misura, secondo me quattro sega equivalgono a una scopata, talvolta però ci sono scopate meno riuscite che allora valgono se no due sega, a essere sinceri in Marcella non volevo una sega.
01:05:24Siccome le sega sono una gran cosa per noi maschietti e ne sa qualcosa questo qua, si potrebbe dire che una sega ben riuscita valga addirittura una scopata così così e pertanto due sega ben riuscite equivalgono a una scopata buona.
01:05:47Secondo le mie statistiche personali una sega e mezza ben riuscita equivale a una smeltina, vi assicuro comunque che una scopata con Nora equivoleva a sei sega, una scopata con Stefania valeva per Dio tre scopate fatte con Nora.
01:06:14E pertanto se la matematica non è un'opinione valeva 18 sega, visto che siamo in argomento di compenso che Donatella non sapeva scopare ma in compenso sapeva fare delle sega meravigliose.
01:06:36Diciamo pure che una sega fatta da Donatella equivoleva a due scopate fatte con Nora, ossia a dodici sega fatte da solo.
01:06:52La donna bomba della mia vita è stata Rossana, una scopata fatta con Rossana valeva a dodici scopate fatte con Nora, ossia a settantadue sega fatte da solo.
01:07:10Se dividete settantadue per dodici saprete a quante sega fatte da Donatella corrispondeva una scopata fatta con Rossana, ma la divisione fatela voi perché io di matematica non ne so una sega.
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