• 2 settimane fa
In Procura, a Roma, si è svolta una commemorazione del magistrato Mario Amato, ucciso da appartenenti ai Nar il 23 giugno del 1980 nella Capitale mentre era alla fermata del bus per raggiungere il suo ufficio a piazzale Clodio.

Alla cerimonia era presente il procuratore capo, Francesco Lo Voi, il figlio di Amato, Sergio, e molti pm dell'ufficio giudiziario capitolino. "Amato è caduto per il lavoro che faceva qui – ha ricordato Lo Voi -. E' importante ricordare la sua figura, nell'anniversario della sua vigliacca uccisione, in un momento in cui sembrano tornare episodi di violenza anche matrice politica. Questo rende ancora più importante questo momento di ricordo".

Quella mattina Amato uscì di casa e arrivò alla fermata del bus 391 che lo avrebbe condotto da casa alla procura. Non aveva nessuno che gli guardava le spalle, ma Amato era il diventato il bersaglio principale dei Nuclei armati rivoluzionari che hanno fatto esplodere bombe, minacciato e seminato la paura negli anni Ottanta. Un periodo cupo per l’Italia e per il mondo della magistratura. Sotto i proiettili del terrorismo caddero Guido Galli, Nicola Giacumbi, Girolamo Minervini e il sostituto procurato Amato, 43 anni, sposato, con due figli: gli spararono una sola pallottola, alla nuca, a pochissimi metri da un grande platano in viale Jonio e sotto gli occhi terrorizzati di due donne anche loro in attesa del bus. A mezzogiorno, arrivò il messaggio telefonico alla redazione di Paese Sera, a firma dei Nar, che rivendicarono l’omicidio.

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00:00In procura Roma si è svolta una commemorazione del magistrato Mario Amato, ucciso da appartenenti
00:05Ainari il 23 giugno 1980 nella capitale, mentre era alla fermata del bus per raggiungere il
00:12suo ufficio a Piazzale Clodio.
00:13Alla cerimonia era presente il procuratore capo, Francesco Lovoi, il figlio di Amato,
00:18Sergio e molti PM dell'ufficio giudiziario Capitolino.
00:21Amato è caduto per il lavoro che faceva qui, ha ricordato Lovoi.
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00:30in cui sembrano tornare episodi di violenza anche a matrice politica, questo rende ancora
00:35più importante questo momento di ricordo.
00:37Quella mattina Amato uscì di casa e arrivò alla fermata del bus 391 che l'avrebbe condotto
00:42da casa alla procura.
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01:09Gli spararono una sola pallottola alla nuca, a pochissimi metri da un grande platano in
01:14Viale Ionio e sotto gli occhi terrorizzati di due donne, anche loro in attesa del bus.
01:20A mezzogiorno arrivò il messaggio telefonico alla redazione di Paese Sera, a firma del
01:25NAR, che rivendicarono l'omicidio.

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