• mese scorso
Riflettere sulla libertà di stampa e ancor di più sul ruolo fondamentale che l’informazione ha in situazioni di guerra, oggi è più che doveroso. È stato vandalizzato il murale in ricordo Shireen Abu Akleh a Roma inaugurato solo qualche mese fa a via di Valco San Paolo, in onore della giornalista palestinese uccisa nel campo profughi di Jenin perché stava raccontando quello che i palestinesi ogni giorno vivono proprio in quel luogo.
"Avevamo inaugurato questo murale insieme alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e al Municipio VIII di Roma e ancora insieme ad organizzazioni come Join The Resistance e Giovanni palestinesi di Roma. Noi di Radio Roma in qualità anche di giornalisti credevamo nella libertà di espressione, nella libertà di stampa che portava avanti Shireen Abu Akleh. Oggi (ieri, ndr) questo murales è stato vandalizzato probabilmente alla luce di quello che sta succedendo tra Israele e Palestina in questi giorni” ha detto il giornalista Andrea Candelaresi.
Sul muro appare una scritta messa nero su bianco: assassini, accanto ad una figura di una donna, una giornalista che ha perso la vita solo perché stava facendo il suo lavoro.
“Shireen Abu Akleh non c’entrava assolutamente nulla con quello che è accaduto in Israele – continua Candelaresi - anche perché ovviamente è morta prima, ma non solo. Lei era semplicemente una giornalista. Forse sta pagando il fatto di essere palestinese. Bisogna studiare bene cos’è la Palestina, quali sono le sue divisioni interne e non bisogna fare di tutta l’erba un fascio perché altrimenti l’equazione palestinese uguale terrorista non può che portare altra morte altra distruzione di civili innocenti”



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00:00E' sempre cronaca dai territori, ancora un atto di inciviltà cittadina, un nuovo murale vandalizzato, ce ne parla Silvia Corsi.
00:11Riflettere sulla libertà di stampa e ancora di più sul ruolo fondamentale che l'informazione ha in situazioni di guerra oggi è più che doveroso.
00:18E' stato vandalizzato il murale in ricordo di Scirina Boaclea a Roma, inaugurato solo qualche mese fa a Via di Valco San Paolo, in onore della giornalista palestinese uccisa nel campo profughi di Jenin perché stava raccontando quello che i palestinesi ogni giorno vivono proprio in quel luogo.
00:35Avevamo inaugurato questo murale insieme alla federazione nazionale della stampa italiana e all'ottavo municipio di Roma capitale, ancora insieme ad organizzazioni come Join the Resistance e Giovanni Palestinesi per Roma.
00:53Noi di Radio Roma, in qualità anche di giornalisti, credevamo nella libertà di espressione, nella libertà di stampa che portava avanti Scirina Boaclea. Oggi questo murale è stato vandalizzato probabilmente alla luce di quello che sta succedendo tra Israele e Palestina in questi giorni.
01:12Sul muro appare una scritta messa nero su bianco, assassini, accanto ad una figura di una donna, di una giornalista che ha perso la vita solo perché stava facendo il suo lavoro.
01:22Scirina Boaclea non centrava assolutamente nulla con quello che è accaduto in Israele, anche perché ovviamente è morta prima, ma non solo. Lei era semplicemente una giornalista, forse sta pagando il fatto di essere palestinese.
01:35Ecco, bisogna studiare bene cos'è la Palestina, quali sono le sue divisioni interne e non bisogna fare di tutta l'erba un fascio perché altrimenti l'equazione palestinese uguale terrorista non può che portare altra morte e altra distruzione di civili innocenti.

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