"Questi tentativi di far passare il rispetto delle persone attraverso trasformazioni artificiali e meccaniche della lingua italiana è ingenuo e patetico ma soprattutto sintomo di una intolleranza tipica dei giorni nostri". Così Massimo Cacciari ha spiegato ai microfoni di Radio Roma la sua decisione di aderire alla petizione lanciata sui social network contro l’uso dello schwa e dell’asterisco.
Ospite del programma pomeridiano "Drive Time", il filosofo ha commentato la proposta di introdurre il simbolo "ə" al posto delle tradizionali desinenze per rendere la lingua italiana più inclusiva e meno legata al predominio del genere maschile: "L'evoluzione naturale della lingua - spiega Massimo Cacciari - va verso la semplificazione e non verso complicazioni irragionevoli. Per affrontare in modo davvero efficace i temi che stanno alla base di questa iniziativa, cioè il rispetto di tutti e l'inclusività, serve anzitutto un appello all'intelligenza: si discuta pure in modo consapevole, portando ognuno le ragioni in modo rispettoso delle opinioni differenti rispetto alle nostre ma non dimentichiamo che devono essere le coscienze dei singoli a maturare una reale presa di coscienza, non ci si può arrivare solo attraverso iniziative politiche o legali". Da qui la decisione di aderire alla petizione lanciata online dal professor Massimo Arcangeli, ordinario di Linguistica italiana all’Università di Cagliari, che in poche ore ha già raccolto oltre diecimila firme vantando adesioni importanti come quella dello storico Alessandro Barbero, del linguista Luca Serianni e della scrittrice Edith Bruck.
Per Cacciari, invece, anche su questo aspetto è in corso una battaglia ideologica che contribuirà soltanto a polarizzare l'opinione pubblica su posizioni divergenti. E ai microfoni della nostra emittente, inclazato dalle domande dei conduttori Marco Napoleoni e Federico Clemente lo ha ribadito senza giri di parole: "Queste violenze alla lingua italiana sono pura idolatria - ha chiosato il filosofo -. Pensare che il rispetto delle persone passi attraverso trasformazioni artificiali e meccaniche della lingua è ingenuo e decisamente patetico ma è anche il sintomo di una intolleranza, di un settarismo e di un fanatismo che ormai sta dilagando a tutti i livelli nella società contemporanea. Di fronte a temi così delicati che prevedono regole rigide e incontrovertibili come la matematica servirebbe applicare un po' di ragionevolezza".
Ospite del programma pomeridiano "Drive Time", il filosofo ha commentato la proposta di introdurre il simbolo "ə" al posto delle tradizionali desinenze per rendere la lingua italiana più inclusiva e meno legata al predominio del genere maschile: "L'evoluzione naturale della lingua - spiega Massimo Cacciari - va verso la semplificazione e non verso complicazioni irragionevoli. Per affrontare in modo davvero efficace i temi che stanno alla base di questa iniziativa, cioè il rispetto di tutti e l'inclusività, serve anzitutto un appello all'intelligenza: si discuta pure in modo consapevole, portando ognuno le ragioni in modo rispettoso delle opinioni differenti rispetto alle nostre ma non dimentichiamo che devono essere le coscienze dei singoli a maturare una reale presa di coscienza, non ci si può arrivare solo attraverso iniziative politiche o legali". Da qui la decisione di aderire alla petizione lanciata online dal professor Massimo Arcangeli, ordinario di Linguistica italiana all’Università di Cagliari, che in poche ore ha già raccolto oltre diecimila firme vantando adesioni importanti come quella dello storico Alessandro Barbero, del linguista Luca Serianni e della scrittrice Edith Bruck.
Per Cacciari, invece, anche su questo aspetto è in corso una battaglia ideologica che contribuirà soltanto a polarizzare l'opinione pubblica su posizioni divergenti. E ai microfoni della nostra emittente, inclazato dalle domande dei conduttori Marco Napoleoni e Federico Clemente lo ha ribadito senza giri di parole: "Queste violenze alla lingua italiana sono pura idolatria - ha chiosato il filosofo -. Pensare che il rispetto delle persone passi attraverso trasformazioni artificiali e meccaniche della lingua è ingenuo e decisamente patetico ma è anche il sintomo di una intolleranza, di un settarismo e di un fanatismo che ormai sta dilagando a tutti i livelli nella società contemporanea. Di fronte a temi così delicati che prevedono regole rigide e incontrovertibili come la matematica servirebbe applicare un po' di ragionevolezza".
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00:00C'ha di a Rodriguez sulle frequenze di Radio Roma con tutti i strani scritto con gli asterischi
00:07in questo drive time con gli asterischi finali a posto delle i praticamente io ho letto tutti
00:12i strani per convenzione diciamo così è proprio di questo stiamo parlando è un'alternativa
00:18allo che va no esatto è un'alternativa all'asterisco a quella rovesciata che viene denominata
00:23sua e che ha fatto esprimere moltissimi personaggi che fanno parte del mondo degli intellettuali
00:29dei professori universitari dei filosofi e noi abbiamo l'onore di avere in collegamento chi
00:37insomma rappresenta un po questo mondo degli intellettuali soprattutto una persona che si
00:42ha spesa in prima persona a favore di questa petizione buonasera massimo cacciari e grazie
00:48buonasera buonasera ma allora è difficile partire da qualche parte se non nel nelle
00:57motivazioni ecco che sono alla base di fondamentalmente di una di un parere
01:03contrario ecco all'introduzione di questo simbolo ma questa queste queste violenze
01:14alla lingua derivano da una idolatria per la parola che è assoluta e per la forma che
01:24al di là della sostanza che è assolutamente appunto una un'idolatria insomma l'idea che
01:32il rispetto per le differenze passi attraverso appunto trasformazioni artificiali meccaniche
01:42della della nostra lingua della sua del modo in cui la si parla la si scrive e da un lato di una
01:51ingenuità patetica e dall'altro ahimè anche il sintomo di una intolleranza di una di un
02:00settarismo di un fanatismo che sta dilagando un po in tutti i campi in tutti i settori ecco
02:07a questo proposito a me viene una domanda che ci siamo fatti molto spesso qui in questa
02:12trasmissione io e federico clemente perché anche occupandoci di malamovida nei quartieri romani
02:18anche occupandoci di questioni legate al green pass ormai c'è una polarizzazione totale che delle
02:25opinioni che vanno agli estremi opposti ora noi ci troviamo in una posizione molto complicata
02:30perché noi non sappiamo nemmeno bene dove schierarci in questa diatriba no che è fatta soprattutto di
02:36parole e poi confrontandoci ci ritroviamo ogni volta a fine puntata essere d'accordo un po con
02:41tutti nonostante abbiano posizioni opposte ma io credo che occorra almeno in campi in temi di
02:48questo genere che non sono la matematica che non sono la logica almeno un po di ragionevolezza
02:55no di ragionevolezza in questo caso poi è il contrasto proprio con con l'evoluzione anche
03:03naturale delle lingue e lingue le lingue semplificano no se dovessi seguire la logica di
03:10questi di queste di queste pretese dovrei cominciare a dire non so che quando dico tu
03:16dovrei distinguere tra tu maschile e tu femminile in base a che cosa si sta può stabilire sulla
03:29parola e maschile o femminile cioè non oppure come come negli Stati Uniti ormai sta anche
03:37capitando la pretesa di distinguere tra maschile e femminile e il terzo genere e le lingue
03:45l'evoluzione naturale delle lingue va alla semplificazione non va a una del tutto tra
03:53l'altro artificiale complicazione quindi siamo nel campo della irragionevolezza in questo in
04:00questo caso siamo nel campo della irragionevolezza e basta che però è il prodotto di quello che
04:06diceva lei cioè è un prodotto di estremizzazioni e di contrapposizioni nelle quali i coloro che
04:15poliniziano non fanno alcuno sforzo di comprendere le posizioni dell'altro e quindi e quindi anche
04:24se le posizioni se le posizioni diciamo così ragionevoli vengono stritolate in queste contese
04:32quello che appunto ragionevolmente non si schiera né per l'uno né per l'altro viene
04:38stritolato da ambedue e quindi davvero la situazione è molto molto delicata e quindi
04:47va preso molto sul serio anche questo questo assurdo tentativo di modificare le lingue in
04:55modo che ogni volta in modo che io non posso usare come ho sempre usato in italiano il plurale
05:02in un certo modo anche laddove comprendo in quello un genere femminile. Mi permetto di
05:12essere anche un filo provocatorio in chiusura di questo di questo nostro collegamento e a tal
05:17proposito una una come si chiama una una petizione ecco mi mancava la parola una petizione in questo
05:26senso non alimenta il dibattito in maniera poco sana secondo lei? Perché quale petizione scusi
05:37quella che ho firmato anch'io? Sì quella quella. Beh quella che ho firmato io denuncia appunto la
05:43totale irragionevolezza e la e la contrarietà ad ogni servio discorso intorno alla lingua
05:52la sua evoluzione di posizioni come quelle che appunto come quelle appunto critichiamo non c'è
05:59nessuna nessuna nessuna guerra di religione assolutamente nulla di tutto ciò si cerca di far
06:07ragionare. Ma senta secondo lei per chiudere ma di chi è la colpa di questa polarizzazione colpa
06:13della società nella quale viviamo è colpa dei social media tanti le attribuiscono alla libertà
06:18che c'è nei social ma io la vedo soprattutto se dovessi individuare un media la identifico
06:22soprattutto nei dibattiti televisivi c'è secondo lei un colpevole più degli altri? Sono varie
06:30facce della stessa medaglia ora è evidente che nella nella vulgarizzazione del dibattito i social
06:41hanno avuto una parte e stanno avendo una parte prepotente è chiaro perché tutto è lecito dire
06:48tutto è lecito insultare non c'è nessun tipo di protezione né della privacy né degli insulti
06:58né di niente e quindi certo certo qui è stata una si sono aperte le dighe non c'è dubbio alcuno e
07:07purtroppo i giornali stanno seguendo l'andazzo perché appunto poi il linguaggio dominante della
07:13comunicazione diventa quello e anche i giornali media le televisioni devono adeguarsi c'è poco
07:19da fare quindi dipende dall'intelligenza di ciascuno di noi insomma è un appello all'intelligenza di
07:26ciascuno di noi se devi discutere discuti in modo fondato discuti portando le tue ragioni più
07:33chiaramente possibile eccetera eccetera rispetto alle posizioni altrui ma non è non possono essere
07:42iniziative che si prendono dal punto di vista politico legale giuridico eccetera no non è più
07:54possibile questo devono essere deve essere la coscienza di ciascuno che che si muove in una
08:00direzione opposta all'andazzo. Grazie a Massimo Cacciari per essere stato qui all'interno del
08:28drive time noi ci ritroviamo tra pochissimo perché...