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Roma, 31 ott. (askanews) - Il Convegno arriva all'indomani dell'ennesima tragedia sulle strade. I morti per incidenti stradali sono in crescita e i dati sempre più preoccupanti: nel 2023 (dati Aci-Istat) si sono registrati 166.525 incidenti con lesioni a persone che hanno causato 3.039 morti, per una media di 456 incidenti e 8,3 morti ogni giorno. Di come migliorare la sicurezza sulle strade si è parlato in Senato, in occasione della presentazione del Rapporto DEKRA dal titolo "Spazi di circolazione per le persone".Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno 1,2 milioni di persone perdono la vita sulle strade, con ben 50 milioni che subiscono ferite o disabilità permanenti. Le cause principali sono riconducibili a fattori come la velocità, l'obsolescenza delle reti stradali e il comportamento umano, responsabile di oltre il 90% degli incidenti.Per questo, l'analisi del Rapporto DEKRA mira a garantire spazi di circolazione più sicuri e adottare un approccio integrato alla mobilità, che si serva anche della tecnologia con lo scopo di avere una strada in grado di ridurre al minimo il rischio di incidenti, promuovendo un comportamento responsabile tra tutti gli utenti della strada."Dalle nostre analisi in giro per il mondo - sottolinea Toni Purcaro, Executive Vice President di DEKRA Group e Presidente di DEKRA Italia - le infrastrutture sono coinvolte per circa il 30% degli incidenti che accadono; quindi, la possibilità di migliorarle introducendo elementi tecnologici o evolvere verso la strada che perdona può ridurre di molto la mortalità".Sulle strade italiane, emerge un lieve calo nel numero delle vittime ma aumentano, seppure in misura contenuta, incidenti e feriti. "Dalle nostre analisi risulta che ridurre solo di un chilometro all'ora la velocità - prosegue Purcaro - si possono evitare circa 2.500 incidenti. Questo dato non è da prendere uno a uno, però è da tener presente in maniera molto importante e soprattutto da tener presente quella che è la reattività anche dei veicoli nel momento in cui si attiva una frenata e quant'altro. Svecchiare il parco circolante per l'Italia è una azione davvero strategica".La tecnologia può fare la differenza. "La tecnologia - conclude - è uno dei tre fattori chiave per la sicurezza stradale, diciamo sempre che è un elemento sistemico: comportamento umano, tecnologia, infrastrutture. Da tenere presente che da quest'anno c'è il nuovo regolamento per quanto riguarda la presenza degli ADAS a bordo dei veicoli di nuova immatricolazione e tenendo presente che gli ADAS possono salvare circa il 50% delle vite che si perdono. Cosa importante è insegnare ad utilizzarli bene, probabilmente questo ancora manca".Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha programmato investimenti significativi nel settore della sicurezza stradale, con 200 miliardi di euro previsti per il decennio 2023-2032. Questo piano include oltre 1.350 cantieri per la manutenzione delle strade e nuove opere. Inoltre, il Disegno di legge in corso di approvazione prevede misure più severe contro chi guida in stato di ebbrezza e il rafforzamento dei controlli sui limiti di velocità."Un tema drammatico su cui il governo è sul pezzo. Direi che mai come in questo settore - Francesco Paolo Sisto, Viceministro della Giustizia - il governo ha dato prova e dà prova di costante work in progress. Non soltanto c'è un provvedimento che è in attesa di essere licenziato col passaggio al secondo ramo del Parlamento, ma c'è una costante attenzione a tutti i problemi di prevenzione, che è la parola che insieme a quella di cultura e di sistematicità coniuga una terapia utile per intercettare questi fenomeni. Credo che mai come in questo governo vi sia una grande sensibilità verso questo settore, dal punto di vista delle norme, degli strumenti, della manutenzione delle infrastrutture ma soprattutto delle regole e delle responsabilità degli utenti che per me rimane il punto principale".

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