Una prigione e i fantasmi della storia, ma forse non solo quelli. Leggende e racconti popolari, streghe e misteri. L'Irlanda del Nord, a pochi giorni da Halloween, festa di cui qui si rivendica la paternità, è uno spazio dove le dimensioni si intrecciano e la possibilità di trovare narrazioni alternative è alta. Succede per esempio a Belfast, nella più antica prigione della città, Crumlin Road Gaol, dove accanto alle celle e ai tunnel dell'epoca vittoriana si dice si aggirino gli spiriti di chi è stato detenuto e condannato. Che ci si creda o meno, a noi nessun fantasma è apparso, restano gli incubi della storia, antica e più recente, resta il patibolo dove venivano eseguite le impiccagioni e restano le tracce del conflitto novecentesco che ha insanguinato l'Ulster.
A pochi chilometri dalla capitale, a Carrickfergus, nel museo civico degli attori ricordano una storia di streghe datata 1711, una donna, tormentata in modi misteriosi da demoni e da altre donne, in una vicenda che scivola nella leggenda, ma resta ancorata alla realtà, rappresentata dal Castello di Carrickfergus, dove si esercitava la giustizia e il potere e dove, anche qui, insieme ai tormenti si racconta di fantasmi che compaiono e rivendicano la propria voce. Apparizioni che sarebbero state documentate anche da fotografie, che la guida del castello ci mostra come prova.
«Halloween è molto sentito in Irlanda, perché è una festa antica, è Samhain, una ricorrenza molto importante nel calendario celtico perché è il momento in cui la distanza tra i vivi e i morti diventa molto sottile e gli spiriti possono passare da una dimensione all'altra». Liz Weir è una storyteller di Ballymena e nella casa affacciata sul mare racconta di apparizioni e misteri, di come il diavolo in persona, insieme a un mendicante, abbia dato vita alla tradizione di Halloween. Le storie scivolano nel mito, i piani si confondono, la narrazione torna a essere anche un luogo sociale, di incontro tra le persone. Con lei a raccontare c'è anche un altro storyteller, Stephen O'Hara.
«Non c'è alcuna tradizione in Irlanda secondo la quale il diavolo abbia la pelle rossa, le corna e il forcone» ha spiegato O'Hara. «Nel folklore irlandese è sempre una persona come tutte le altre, la persona che ci può stare accanto. Questo perché in tempi di sofferenza, povertà, malattia e ignoranza la gente aveva paura soprattutto delle altre persone».
Il mistero, insomma, è anche più vicino di quanto potremmo sospettare e qui, nell'Irlanda del Nord, continua a vivere e a muoversi, strano e affascinante come le strade di notte che attraversano questi racconti e ci portano lontano.
A pochi chilometri dalla capitale, a Carrickfergus, nel museo civico degli attori ricordano una storia di streghe datata 1711, una donna, tormentata in modi misteriosi da demoni e da altre donne, in una vicenda che scivola nella leggenda, ma resta ancorata alla realtà, rappresentata dal Castello di Carrickfergus, dove si esercitava la giustizia e il potere e dove, anche qui, insieme ai tormenti si racconta di fantasmi che compaiono e rivendicano la propria voce. Apparizioni che sarebbero state documentate anche da fotografie, che la guida del castello ci mostra come prova.
«Halloween è molto sentito in Irlanda, perché è una festa antica, è Samhain, una ricorrenza molto importante nel calendario celtico perché è il momento in cui la distanza tra i vivi e i morti diventa molto sottile e gli spiriti possono passare da una dimensione all'altra». Liz Weir è una storyteller di Ballymena e nella casa affacciata sul mare racconta di apparizioni e misteri, di come il diavolo in persona, insieme a un mendicante, abbia dato vita alla tradizione di Halloween. Le storie scivolano nel mito, i piani si confondono, la narrazione torna a essere anche un luogo sociale, di incontro tra le persone. Con lei a raccontare c'è anche un altro storyteller, Stephen O'Hara.
«Non c'è alcuna tradizione in Irlanda secondo la quale il diavolo abbia la pelle rossa, le corna e il forcone» ha spiegato O'Hara. «Nel folklore irlandese è sempre una persona come tutte le altre, la persona che ci può stare accanto. Questo perché in tempi di sofferenza, povertà, malattia e ignoranza la gente aveva paura soprattutto delle altre persone».
Il mistero, insomma, è anche più vicino di quanto potremmo sospettare e qui, nell'Irlanda del Nord, continua a vivere e a muoversi, strano e affascinante come le strade di notte che attraversano questi racconti e ci portano lontano.
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00:00Una prigione e i fantasmi della storia, ma forse non solo quelli. Leggende e racconti
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00:15di cui qui si rivendica la paternità, è uno spazio dove le dimensioni si intrecciano
00:20e la possibilità di trovare narrazioni alternative è alta. Succede per esempio a Belfast, nella
00:25più antica prigione della città, Camlyn Road Gaol, dove accanto alle celle e ai tunnel
00:30dell'epoca vittoriana si dice si aggirino gli spiriti di chi è stato detenuto e condannato.
00:35Che ci si creda o meno, a noi nessun fantasma è apparso, restano gli incubi della storia,
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00:45le tacce del conflitto novecentesco che ha insanguinato l'Ulster.
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01:00storia di streghe datata 1711. Una donna tormentata in modi misteriosi da demoni ed altre donne,
01:07in una vicenda che scivola nella leggenda, ma resta ancorata la realtà, rappresentata
01:12dal castello di Caryfergus, dove si esercitava la giustizia e il potere e dove, anche qui,
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01:28ci mostra come prova.
01:33Halloween è molto sentito in Irlanda perché è una festa antica, è Samhain, una ricorrenza
01:38molto importante nel calendario celtico perché è il momento in cui la distanza tra i vivi
01:42e i morti diventa molto sottile e gli spiriti possono passare da una dimensione all'altra.
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02:04la narrazione torna a essere anche un luogo sociale di incontro tra le persone.
02:09Con lei a raccontare c'è un altro storyteller, Stephen O'Hara.
02:18Non c'è alcuna tradizione in Irlanda secondo la quale il diavolo abbia la pelle rossa,
02:22le corna e il forcone, ha spiegato O'Hara. Nel folklore irlandese è sempre una persona
02:27come tutte le altre, la persona che ci può stare accanto. Questo perché in tempi di
02:32sofferenza, povertà, malattia e ignoranza, la gente avverrà paura soprattutto delle
02:37altre persone. Il mistero, insomma, è anche più vicino di quanto potremmo sospettare
02:42e qui, nell'Irlanda del Nord, continua a vivere e a muoversi, strana e affascinante,
02:47come le stade di notte che attraversano questi racconti e ci portano lontano.