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Vincenzo Fuoco, trentacinque anni e una passione inesauribile per il gioco del calcio, fin da quando era ragazzino. Quan | dG1fOTlWUy1Fb19oUTQ
Transcript
00:00Quando ero bambino qualcuno ha portato via i miei sogni e a nessuno dovrebbero essere
00:09portati via i propri sogni.
00:10Ci siamo fidati troppo di una certa persona che ci siamo proprio... abbiamo chiuso gli
00:16occhi forse.
00:17Io vivo con il rimpianto di non essere riuscito a dire no quando avevo undici anni.
00:25A quell'età è difficile distinguere il bene dal male, i buoni dai cattivi.
00:31Mi chiamo Vincenzo Fuoco, ho trentasette anni e da bambino sognavo di fare il calciatore.
00:38Qualcuno aveva notato le mie insicurezze, le mie paure.
00:50Questa persona era un dirigente, accompagnatore della nostra squadra.
00:54Un giorno si propone per farmi da accompagnatore agli allenamenti, quel giorno ho iniziato
01:02un'altra vita.
01:03Mai avevo avuto il sentore che potessero succedere queste cose, ne avevo mai neanche
01:08sentito parlare.
01:09Io mi ricordo delle parole su degli abusi subiti, non era stato molto chiaro e dettagliato,
01:16all'epoca mi aveva solo detto ho subito degli abusi da bambino.
01:20Vedere che siede vicino a mio padre quando pranziamo, che è così ben voluto, mi fa
01:26sentire che forse quello che è successo non è poi così sbagliato.
01:30E così è entrato con un amico, un amico di famiglia.
01:36Ormai cominciavo a sentirmi davvero speciale.
01:40Mi diceva spesso infatti che le mie doti mi permettevano di poter stare nel suo di mondo,
01:48se non in quel mondo fatto di fatica, sudore e scarsi risultati che poi aveva invece la
01:55mia famiglia.
01:56Non aver detto quel no mi ha costretto a una vita fatta di menzogne, fatta di ombre.
02:04Non avevo scelta, non potevo fare altrimenti, almeno quello che io credevo.
02:18Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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