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Trascrizione
00:00Per me arrivare qui oggi è un'emozione. Ricordo la prima volta che in compagnia di Leonardo,
00:06Leonardo Innocenti, il sindaco, di Filippo Boni, il suo vice-sindaco, mi fecero vedere qual era il
00:12paese abbandonato, disabitato, ma tristemente noto per l'eccidio delle 70 persone, per l'esproprio
00:20che ne aveva generato il totale spopolamento da parte di Enel, quando ancora si estraeva
00:25la lignite e devo dire che entrai uscendo con le scarpe sporche perché dove noi siamo vi erano
00:34tutti alberi, non si riconoscevano più nemmeno le case, ormai il bosco aveva abbracciato quello
00:40che era l'antico paese medievale di Castelnuovo d'Avane, che ormai si chiamava Castelnuovo dei
00:46Sabbioni, era sostanzialmente stato ricostruito sulla collina, un chilometro di distanza da qui.
00:52Io ebbi con loro la condivisione e il senso di complicità nel dire dobbiamo riaprire,
00:58riappropriarci di uno spazio umano che tanta sofferenza ma che tanta intensità di sentimenti
01:04aveva fatto vivere ai suoi abitanti quando ancora qui vivevano 500 persone e era nel
01:11periodo dell'immediato dopoguerra. Ci siamo riusciti con quello che è stata la scelta del
01:17borgo da far rinascere in Toscana, presentarono 46 borghi la domanda, abbiamo scelto questo. Devo
01:26dire molto anche perché il fatto che l'Enel l'avesse espropriato ma mai avesse fatto qui
01:33estrazione perché nel 1994 cessò l'estrazione della lignite dalle miniere, ci ha consentito
01:41di avere un unico soggetto perché nel frattempo la proprietà del paese dall'Enel era passata
01:48al comune il quale aveva fatto solo questo museo, il museo di ricordo delle miniere e ecco tutto
01:55l'iter che ha portato oggi alla posa della prima pietra di un borgo spopolato che ritornerà nella
02:02sua luce a essere quel paese che noi tutti vediamo come simbolo di tanti borghi della Toscana che
02:09potranno rifiorire.

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