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Musica
Trascrizione
00:00Buongiorno e benvenuto a Gio' Di Tonno. Ciao Gio'.
00:09Buongiorno, ciao Cristiano. Grazie di essere qui. Con Gio' Di Tonno noi
00:14parliamo della nuova impresa musicale di cui lui non soltanto è interprete ma anche autore delle
00:20musiche. Gio' Di Tonno lo conosciamo dal trionfo mondiale di Notre-Dame de Paris,
00:26dove lui era l'innamorato, deforme, poetico e super intenso sul palco, soprattutto insieme a
00:34Lola Pons, la coppia dei protagonisti sicuramente più conosciuta di tutto questo insieme di
00:39rappresentazioni. E ritroviamo Gio' adesso nella rilettura, che diventa proprio un'opera pop,
00:45di un grande classico del Kappa e Spada di Alexandre Dumas e quindi arrivano sul palco
00:52i tre moschettieri. Gio', a te il piacere di raccontare come nasce questo adattamento e
00:58quanto è stato necessario, quanto lavoro è stato necessario per partire dal grande classico di
01:03Dumas e farne un copione con attori, ballerini, cantanti in scena. A te. Ok, partiamo un po' da
01:12lontano perché l'idea originaria, diciamo la scintilla che ha mosso un po' tutto, ha messo in
01:19moto in me questa idea di comporre i tre moschettieri nasce da Renzo Musumeci Greco,
01:25che è un maestro d'armi storico del teatro italiano e non solo. Quando facevamo i Promessi
01:35Sposi in teatro, sempre un altro musical, i protagonisti eravamo sempre io, Graziano Galato e
01:42Vittorio Matteucci che siamo i tre moschettieri oggi. Allora nei panni io di Don Rodrigo,
01:47Vittorio dell'Innominato e Graziano nei panni di Renzo, stavamo giocando dietro le quinte con le
01:55spade che avevamo e lui disse ma voi siete perfetti per fare tre moschettieri, ma perché
02:01non ci pensate? Perché non pensate di scrivere proprio questo spettacolo tratto da un romanzo
02:07storico eccetera? Sai quando qualcuno ti mette una pulce nell'orecchio e dici ma perché no?
02:14Poi sono passati anni perché nel frattempo io ho buttato giù un po' di idee musicali in quella
02:22perché pochi sanno che io in realtà ho sempre scritto musica anche per cose teatrali, insomma
02:28minori, però diciamo che adesso mi sono sentito pronto e maturo per scrivere una cosa importante
02:36e quindi da lì sono passati anni, sono stati tour, sono stati figli di mezzo,
02:43sono state cose, tante cose e siamo arrivati praticamente all'anno scorso, due anni fa,
02:49in cui io e Alessandro Di Zio che è l'autore dei testi, che anche lui ha la sua opera prima in
02:54teatro, abbiamo portato a compimento questo spettacolo e ovviamente hai detto bene un testo
03:02della letteratura importante perché parliamo di un romanzo molto complesso nella storia,
03:08perché il cinema soprattutto è stato sempre trattato proprio per la sua visione più legata
03:14all'azione, agli accadimenti, sempre di misteri, cose eccetera della Francia di quel periodo,
03:22in questo caso ci abbiamo messo un po' di introspezione perché la drammaturgia diciamo
03:29teatrale un po' lo richiede, ovviamente in questo nostro spettacolo ci sono i duelli,
03:34ci sono tutte le dinamiche dello spettacolo, del romanzo che abbiamo cercato di mantenere il più
03:40possibile fedele, però c'è anche un lavoro proprio in profondità sui personaggi perché i tre
03:49moschettieri hanno tre caratteri molto diversi che era bello far venire fuori. Io sono Atos e sono
03:56un po' il saggio. Atos è un po' la quercia dei tre. Il punto di riferimento dei tre è quello
04:08che per prima sposa diciamo l'idea di d'Artagnan di tornare ad essere quello che eravamo perché
04:14eravamo i tre moschettieri prima dell'arrivo di d'Artagnan si erano un pochino rilassati se
04:19vogliamo e d'Artagnan che invece con suo entusiasmo ragazzino eccetera torna un pochino a farli
04:25rinnamorare del loro ruolo di moschettieri, di difensori proprio del re e quindi dicevo che
04:33condire tutto per renderlo poi fruibile al pubblico non è stato facile. Abbiamo dovuto
04:37fare delle scelte in cui ad esempio abbiamo, ti faccio un esempio, abbiamo privilegiato anche
04:44la parte della storia d'amore tra Costanza e d'Artagnan, altra cosa che è molto poco
04:51sottolineata nel cinema invece in questo caso proprio perché ci piaceva narrativamente far
05:00venire fuori questo amore così contrastato dal cardinale Richelieu, dai cattivi insomma
05:05della storia e poi siccome il motore di tutto è l'amicizia, il valore dell'amicizia che racconta
05:12questo romanzo, noi abbiamo fatto sì che questa amicizia tra loro tre poi fosse anche a volte
05:19più forte dell'amore stesso, andasse oltre l'amore perché loro salvano, è vero che salvano il re
05:24da Richelieu, dall'emire del cardinale, ma salvano poi anche questo amore o almeno ci provano.
05:29Ok, senti, può darsi che nella messa in scena di questa versione dei tre moschettieri sia stato
05:37d'aiuto invece tutto l'apparato iconografico, no? Perché come tu dicevi è sempre stato fatto un
05:44editing molto spedito dei tre moschettieri privilegiando la parte d'azione, quindi i duelli,
05:51le cavalcate, ma tutta la parte storica politica di intrigo di corte è sempre uno sfondo molto
05:58lontano, invece che avendo a disposizione il palco, le scenografie, sia più possibile
06:04contestualizzare tutta la ricchezza e le contraddizioni del periodo. C'è, ma qui entra
06:12in campo la genialità di Giuliano Peparini, che è il regista e direttore artistico del progetto,
06:18che riesce a rendere proprio quello che hai detto tu, quindi il contestualizzare questa
06:23storia in un periodo storico molto complesso. Finisce il medioevo, inizia il rinascimento,
06:29inizia questa nuova nascita della Francia che era il centro della cultura di tutti gli avvenimenti,
06:36di tutti gli accadimenti a livello europeo e non solo, mondiale, e quindi è riuscito a
06:43contestualizzarlo, dovrei dirti con poco, nel senso che non bisogna aspettarsi delle scenografie
06:49troppo materiali, ma riesce a far vivere quella Francia, riesce a far vivere il salone di Richelieu,
06:57magari con due arazzi, con due tessuti che vengono giù, c'è un po' di metateatro se vogliamo,
07:05lo spettatore dovrà immaginare molto, ma le canzoni raccontano così tanto bene, a mio avviso,
07:12e avendolo scritto non posso dire il contrario, che è un connubio perfetto, guarda, la scelta
07:19stilistica tra le musiche e la regia renderà esattamente questo, anche tutto quello che
07:25sembra essere sullo sfondo, in realtà verrà fuori in maniera prepotente e quello che Guillaume ha
07:32fatto poi è talmente forte il romanzo che abbiamo cercato di rendere giustizia. Vuoi ricordare tu i
07:39tuoi comprimari in scena, cioè gli altri protagonisti? Assolutamente sì, come dicevo prima,
07:45Vittorio Matteucci interpreterà il goliardico, il guascone vero del gruppo, ubriacone, Portos,
07:52Godereccio, Graziano Galatoni invece sarà Aramis, il più estroverso dei tre e quello che poi avrà
08:02una crisi profonda e spirituale si convertirà alla chiesa, poi ci sono Leonardo Di Mino che
08:08interpreta Rosfor, il cattivo, il braccio armato del cardinale Richelieu, che è interpretato
08:14da Christian Mini, sto facendo tutti i nomi che sono nomi molto conosciuti nel teatro musicale
08:18italiano e poi c'è Roberto Rossetti che interpreta Dumas e fammi concludere con i più
08:26giovani che sono D'Artagnan, un D'Artagnan straordinario, bello e bravo come pochi che si
08:33chiama C. John e poi c'è Camilla Rinaldi che interpreta Milady e Beatrice Blascovici che
08:40interpreta Costanza, sono straordinari e c'è Gabriele Beddoni che interpreta Planché, il
08:45servitore di D'Artagnan, un cast, credetemi, straordinario, voci incredibili, talmente belle
08:52che io a volte dico ma io ero già felice di averlo scritto, volevo goderne dal dietro le
08:57quinte di queste voci, poi adesso mi ci trovo in mezzo perché devi sapere che la mia ambizione più
09:03grande è quella di voltare pagina e dedicarmi alla scrittura e spero che questo spettacolo
09:08mi possa dare questa possibilità. E comunque è una strada nuova che comincia. Allora, si comincia
09:16il 2 novembre da Isernia e si va avanti. Chiuderei con questa domanda, Joe. Viviamo in un mondo in
09:26cui spesso viene celebrato l'antieroe, no? Anche al cinema spesso gli eroi sono tutti sfasciati,
09:34vieni di problemi, sono che lottano con il loro dark side sempre di più. Qui invece torniamo a
09:42una celebrazione diciamo per eccellenza, epica, classica, del grande egoismo, cioè quelli che non
09:47hanno grandi dubbi, la cosa giusta da fare è questa e questa missione è potenziata, come tu
09:53mettevi bene in evidenza, dalla legame di amicizia che è anche più forte dell'amore delle donne,
10:00delle rotture sentimentali e dei disastri e degli intrighi politici. Questo significa che
10:06sono passati secoli ma fondamentalmente che abbiamo ancora bisogno di innamorarsi di storie
10:12di grande eroismo. Assolutamente sì, assolutamente sì e ti direi anche di un eroismo romantico,
10:20la figura dell'eroe romantico che oggi manca, perché hai detto tu, si è umanizzato molto l'eroe
10:26con tutte le sue problematiche, ma come probabilmente ci siamo, si sono umanizzate tutte
10:31le figure, penso agli artisti, i social hanno umanizzato o disumanizzato tutti, perché una
10:37volta c'era il mito dell'artista, adesso poi quando lo vedi a casa che ci fa il caffè, che
10:42va in bagno eccetera, con tutte le debolezze. Allora abbiamo una piccola parentesi, non aveva
10:49torto Stanley Kubrick o non ha torto Paolo Conte a dire io parlo con le mie opere quando sto facendo,
10:55io scompaio al mondo perché io ho senso attraverso la mia opera e questo dà il fascino alla cosa.
11:01Sono assolutamente d'accordo, sono assolutamente d'accordo, infatti io adoro una canzone che se
11:06non la conoscete la consiglio a tutti proprio perché descrive moltissimo proprio la figura
11:12dell'artista che è artista quando è artista e poi torna uomo nella quotidianità e sentito
11:19la guarda che non sono io, una canzone di De Gregori meravigliosa, perché lui ti racconta
11:25quando vanno lì a chiedergli ma che cosa vuol dire, perché hai messo quella parola oppure la
11:29tua canzone mi ha fatto innamorare quando lui sta facendo la spesa al supermercato e dice guarda che
11:34non sono io quello di cui ti sei innamorata, io sono un uomo normale che sta facendo la spesa
11:40eccetera. Io sono un pochino per il ritorno a quasi una distanza perché è quello che crea
11:48una diversa dimensione proprio della figura anche che rafforza proprio il significato di quello
11:58che è il messaggio, il ruolo che sia di un cantatore che può essere un cantante che può
12:06essere un eroe moderno a suo mondo perché col potere della musica eccetera. In questo caso
12:11i moschiettieri è giusto che... perché i moschiettieri? Perché il valore dell'amicizia
12:16in questo caso è rafforzato dal fatto che loro si sentono veramente depositari quasi di una forza,
12:28di una responsabilità grandissima che è quella di difendere una nazione e poi difendono anche
12:33un amore. Io sono per il ritorno a un aspetto romantico e basta con questa invasione delle vite
12:45che poi ce le cerchiamo noi. Io non personalmente perché sono molto poco social, però sinceramente
12:50quando vedo attori, cantanti, politici, non ne parliamo. Non voglio aprire questo,
12:55perché quando vedo i politici che cucinano ad esempio, faccio riferimenti casuali allora...
13:02In una sala qui a lavorare mi chiedevano se avevo... Benissimo, allora lasciamo invece il
13:14piacere e la curiosità di scoprire tutta la magia della messa in scena direttamente lì. Dal 2
13:21novembre parte un tour nazionale, ci sono poi il calendario ufficiale, lo trovate online e lo
13:28troverete anche nel pezzo in cui questa video intervista viene inclusa. Allora, noi ringraziamo
13:34Gio' Di Tonno per averci riportato di fronte al mito dei moschettieri di Dumas. Si riparte dal
13:402 novembre, avanti tutta. Grazie Gio'. Grazie mille per l'ospitalità. A presto. Ciao.