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CortometraggiTrascrizione
00:00C'era della gran paura, si faceva sentire, era difficile sentire le esplosioni delle bombe
00:09perché dovevano bombardare il Ponte Vecchio, finché non suonava c'è stata l'arma, ma a volte
00:17ci stavamo anche mezz'ora in più.
00:21C'è mio zio che abitava qui nel Ponte di San Martino, mi ricordo una volta che pioveva,
00:34a quei tempi gli anziani avevano i caparelli, quei mantelli, e io nel correre qua, siccome
00:47pioveva mi aveva messo sotto la caparella, mi aveva vuoto così sotto la caparella e
00:58correvamo, lui mi teneva per un braccio.
01:04Carlo Rossi ha 92 anni e mezzo, che però forse contano meno, perché come dice lui che è
01:09nato il 29 esembrario dei compleanni e ne ha festeggiati solo 23. Non tutti belli, perché
01:14nei tempi della guerra c'era poco tempo per pensare ai regali e tantissimo per avere paura,
01:18paura delle bombe per esempio, quelle che quando suonava la sirena si doveva correre tutti al
01:22riparo. La sirena di Cesena ha fatto sentire la sua voce 962 volte, praticamente tutto
01:27è concentrato nell'arco di poco più di un anno, tra il 1943 e il 1944, quando la città
01:33il 20 ottobre venne liberata. Carlo Rossi ricorda tutto e si emoziona nel tornare a
01:37parlarne davanti a un gruppo di studenti delle scuole medie, radunati davanti a lui all'ingaggio
01:41del diffuso antiaereo di Valle Mazzoni, pronto ad essere riaperto al pubblico per raccontare
01:45le storie delle persone che lì sotto, protette dal terrappieno sormontato dalla rocca malatristiana,
01:50correvano per salvarsi la vita. I luoghi non si dimenticano neppure ora, così all'uomo
01:56che negli anni 40 era poco più di un bambino si bagnano gli occhi. Davanti a lui c'è
02:00un lungo corridoio restaurato, illuminato, vuoto e silenzioso. Una volta non era così,
02:05c'erano i posti a sedere per 150 persone, ma in tutto ne entravano 800. Si vedevano
02:10gli aerei arrivare, si aveva paura, c'era chi gridava, chi piangeva, si restava lì
02:14fino a quando l'allarme non cessava, stretti uno a fianco all'altro. Si accavano gli ricordi,
02:19i pensieri e le storie di un tempo che chi non lo ha vissuto non può nemmeno immaginarlo.
02:23Per questo è di importanza che Carlo Rossi sia qui, con i suoi 92 anni e i suoi 23 compleanni,
02:28perché è parlando alle nuove generazioni che si cementa la memoria collettiva, altro
02:32che il libro di testo di storia che chissà in che pagina e chissà in quante righe racconta
02:37la vita ai tempi del fronte. Con questo spirito l'amministrazione comunale, rappresentata
02:41dall'assessore della cultura Camillo Cervi, ha riaperto la città e il rifugio antiaereo
02:45di Viale Mazzoni, che non era l'unico, ma anche è quello per entonomagia, accompagnando
02:49l'evento con le racconte di testimoni diretti, che all'interno di quelle mura non lo dimenticheranno
02:53mai, e che certo non le considerano come un museo. Gli appuntamenti si susseguiranno periodicamente,
02:59sempre con lo stesso spirito, quello di avvicinarle a generazioni, perché nel lungo corridoio
03:04con la muratura di pietra, gli archi e le luci che creano l'atmosfera, magari oggi
03:08si realizzano ristoranti o enoteche. Non qui. Il rifugio antiaereo merita di restare quello
03:13che è, un lungo corridoio vuoto, riempito dai ricordi di chi, durante la guerra, ci
03:17ha passato una parte della vita diventando grande troppo in fretta.