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Trascrizione
00:00Siamo in questi giorni concentrati sulla mobilitazione che i pensionati stanno organizzando. Una mobilitazione di carattere nazionale che ci vedrà presenti con un'importante manifestazione della sua popolazione.
00:21Siamo in questi giorni concentrati sulla mobilitazione che i pensionati stanno organizzando. Una mobilitazione di carattere nazionale che ci vedrà presenti con un'importante manifestazione della sua popolazione.
00:32Sulle ragioni della mobilitazione, sulle maggiori preoccupazioni dei pensionati, riflettiamo oggi. Ne parliamo con Mauro Pari, segretario generale dell'ospi CGL Brescia.
00:42Mauro, stiamo organizzando la mobilitazione in questi giorni. Quali le principali ragioni, le priorità che i pensionati stanno mettendo al centro?
00:50Le priorità dei pensionati, come spesso accade, sono le priorità del Paese. Il Paese soffre di crisi di carattere strutturale importanti. Per quello che ne sappiamo, per quello che conosciamo finora, questa legge di bilancio ancora una volta rinuncia ad affrontarle.
01:08Potremmo cominciare parlando di una crisi salariale della contrattazione. Noi siamo in una fase in cui il falò dell'inflazione è ritornato sotto controllo. In questa fase i rinnovi contrattuali dovrebbero consentire ai lavoratori e alle lavoratrici di recuperare il loro potere d'acquisto.
01:31Non sta accadendo e noi riteniamo che il governo dovrebbe essere un'agenzia di governo, di controllo, di amministrazione di questi processi mentre il governo non lo sta facendo.
01:43A proposito di potere d'acquisto, il problema riguarda naturalmente i lavoratori, la contrattazione, ma riguarda anche i pensionati. Da anni denunciamo e sottolineiamo il problema dell'Italia alla preequazione delle pensioni che hanno pesato moltissimo sul potere d'acquisto dei pensionati e sulla difesa del loro reddito. Cosa ci dobbiamo attendere per l'immediato futuro e nella prossima legge di bilancio? Siete preoccupati?
02:09Sì, come dicevo i problemi dei pensionati sono i problemi del paese. Una prima considerazione da fare è che un quadro di povertà salariale diventa un fattore, non l'esclusivo fattore, ma un fattore determinante di povertà previdenziale.
02:24Quindi a salari bassi corrisponderanno pensioni basse e, ahimè, ancora non è chiaro, ma temiamo che ci possa essere un'ulteriore manomissione del principio della preequazione automatica che, attenzione, non è un meccanismo di aumento o di rivalutazione delle pensioni,
02:47è un meccanismo che consentirebbe, se applicato correttamente, alle pensioni di ciascuno di noi di conservare il potere d'acquisto, quindi di mantenere inalterato il valore della pensione.
02:59E ribadiamo sempre che un taglio alla preequazione automatica è un taglio all'importo della pensione, è una diminuzione della pensione. Il governo ha già predisposto cassa per circa 60 miliardi per i prossimi dieci anni, quindi noi sappiamo già ora che, allo stato attuale, senza ulteriori interventi, avremo un taglio di 60 miliardi operati sulle tasche dei pensionati per i prossimi dieci anni.
03:26Quindi preoccupazione per il meccanismo della rivalutazione che in questi anni è stato più e più volte oggetto di interventi che sono stati fortemente penalizzanti e continuano il loro effetto di penalizzazione sul reddito dei pensionati, ma ha anche nelle parole d'ordine della mobilitazione del 30 il tema sanità. Come siamo messi da questo punto di vista?
03:49Non bene, perché il piano cosiddetto strutturale di bilancio, che è la pianificazione pluriennale della spesa dello Stato, conferma una riduzione di un decimo di punto per ciascun anno nei prossimi cinque anni della spesa per sanità, quindi stiamo dicendo che la spesa per la sanità non segue neanche la dinamica inflattiva.
04:15Quindi attenzione a questo, ci può essere un aumento in valore assoluto della spesa per la sanità, ma è una diminuzione rispetto alla capacità di spesa dello Stato e soprattutto alla dinamica dell'inflazione, quindi di fatto è una sottrazione di risorse alla spesa sanitaria.
04:34Necessità politica su cui è determinante il tipo di approccio che il governo ha con il fisco e su questo fronte grandi sono le preoccupazioni sia per nuovi condoni annunciati che per una politica che va in senso alternativo a quello della progressività e su questi aspetti che cosa rivendica lo SPI?
04:53La leva fiscale rimane lo strumento fondamentale per fare politica dei redditi e politica sociale, con un flash potremmo accennare a un concetto, nel disegno di leggi di riforma del fisco approvato, promosso da questo governo e approvato da questo Parlamento si fa riferimento al concetto fondamentale della cosiddetta equità orizzontale.
05:17Equità orizzontale significa che a parità di reddito, a prescindere dalla natura di questo reddito, dovremmo avere tutti lo stesso prelievo, la stessa pressione fiscale.
05:27In realtà questo non accade, anche per effetto delle scelte del governo, soprattutto in relazione ai redditi di lavoro autonomo, ma se noi considerassimo tre contribuenti, un pensionato, un lavoratore dipendente, un lavoratore autonomo, che avessero lo stesso reddito, 26 mila Euro l'ordi l'anno, cioè circa 2 mila Euro l'ordi al mese, scopriremo tristemente e drammaticamente che dei tre quello soggetto alla pressione fiscale maggiore è proprio il pensionato.
05:57Questa è una cosa che deve trovare assolutamente un'inversione in considerazione della condizione dei pensionati e anche della peculiare natura del reddito da pensione.
06:06Pensioni, sanità, fisco, tutti i temi centrali del dibattito pubblico, della condizione generale del Paese e naturalmente della condizione dei pensionati.
06:15Di tutto questo parleremo in Camera di Commercio il prossimo 21 ottobre, l'appuntamento con l'Assemblea dei pensionati, l'Assemblea che vedrà la partecipazione di Stefano Landini, dell'ospice UGL nazionale e l'intervento di molti pensionati dai territori per appunto mettere al centro quelle che sono le nostre richieste, far sentire la voce dei pensionati, prepararci alla manifestazione del prossimo 30 ottobre.
06:41L'appuntamento con Spi Insieme è per il prossimo 29 ottobre alle 20.05, subito dopo il Tg.

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