• mese scorso
Trascrizione
00:00Siamo qui ospiti di Confragricoltura con il candidato a governatore del centrosinistra Michele De Pascale, un dibattito molto vivo, molto vivace con la selezione di categorie e con tanti imprenditori agricoli.
00:16Investimenti, snellimenti burocratici, lavoro, da dove si riparte e quali sono le risposte che Michele De Pascale vuole dare alle tante sollecitazioni arrivate?
00:26Il primo punto è quello del dialogo, io l'ho dimostrato nei miei anni di amministratore, credo nel dialogo, nel confronto, nell'ascolto e questa sarà la cifra del nostro lavoro.
00:35Sia dove dobbiamo garantire positiva continuità, penso la nostra capacità di lavorare insieme al mondo agricolo, lavoro alimentare, sui bandi del PSR, sia sulla parte di innovazione del prodotto, la parte di sicurezza del territorio, la transizione ecologica,
00:49sia dove dobbiamo fare dei cambi di mentalità, penso al tema della burocrazia, noi abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione amica di chi investe, amica del sistema di impresa, che accompagna le imprese anche nei meandri a volte di procedure che non sono semplicissime, penso soprattutto ai temi dei bandi europei.
01:06Poi c'è un impegno, un impegno formale che ho preso, quello a un cambiamento forte nella gestione del territorio, abbiamo bisogno di sicurezza territoriale, abbiamo bisogno di opere importanti di manutenzione e di gestione di tutta la rete idrica, vale per chi è stato colpito dall'alluvione, vale anche per il resto del territorio, abbiamo bisogno di ricreare un ente specializzato, di far valere la nostra voce anche con l'autorità di Bacino.
01:29Io voglio la responsabilità, voglio che se fra 5 anni le cose non saranno state fatte non ci sia più il rimpallo di adesso, ma che ci sia una responsabilità chiara in capo alla regione Emilia-Romagna di realizzare quelle opere necessarie per la sicurezza delle persone.
01:44Poi il tema del lavoro, il lavoro agricolo, il tema di gestione dei flussi migratori in maniera intelligente per accompagnare il lavoro delle imprese e poi ripeto tante tematiche sulle valorizzazioni dei nostri prodotti, sulle nostre eccellenze per una filiera, quella agricola agroalimentare che in Emilia-Romagna è una grande eccellenza ma che ha bisogno di un supporto ancora più forte.
02:14Il cambiamento di passo riguarda la protezione ordinaria dei fiumi e degli affluenti, la costruzione dei vasi, la liberazione dei nostri fiumi da prodotti, tagliati, dei conti, dei vansetti. Occorre che noi cominciamo a fare una politica di un'evoluzione sistematica, di un'impostruzione sistematica di opere che aiutino a costruire l'acqua.
02:40Quando arriva bisogna provare a costruire un atmosferico estremo e poterlo usare quando non c'è.
02:47L'agricoltura chiede anche una politica europea che sia più talata sui territori. Negli ultimi anni non c'è stato un guadagno anche se c'è stata perdita in Emilia-Romagna. Come si interpreta l'agricoltura europea?
03:00Innanzitutto non aggravando quello che vi ho detto dall'Europa. All'interno dell'Emilia-Romagna abbiamo delle leggi che chiedono di tutti quello che chiederebbe l'Europa e questo è un punto critico che tutti gli agricoltori vivevano.
03:15Di cosa ha bisogno l'Emilia-Romagna dal punto di vista dell'economia?
03:19Ha bisogno di visione, ha bisogno di politiche per lo sviluppo, ha bisogno di un mercato che sappia valorizzare i prodotti eccellenti che abbiamo, ha bisogno che le nostre aziende siano tutelate dalla concorrenza esterna.
03:40Il tema dell'insesto tecnologico e dell'alluvione ha creato anche molte tensioni di tipo politico. A Modena recentemente, qui siamo in Modena, il fratello d'Italia ha accusato pesantemente la Regione di non aver speso oltre 500 milioni di euro. Prima di Pasquale parlava invece di una logica che comunque è una cifra molto bassa rispetto a quello che sarebbe il reale bisogno di fondi dell'Emilia-Romagna su questo tema.
04:08Ora, io penso che occorra l'onestà intellettuale di guardare com'è il nostro territorio. Noi abbiamo tutte le aree interne che non sono più curate da tempo, abbiamo dei boschi lasciati a se stessi, abbiamo dei fiumi, degli agguenti pieni di tronchi, abbiamo degli argini non curati, abbiamo un territorio della nostra Regione sempre invaso e non c'è stata una politica di manutenzione dei fiumi.
04:37Questa domanda degli agricoltori, da trent'anni nessuno draga i fiumi, nessuno pulisce, nessuno mantiene il territorio. E' chiaro che non basta questo, servono anche delle opere strutturali, ma occorre innanzitutto togliere queste cataste di legna che ci sono ancora sui ghiacci e occorre farlo urgentemente prima che arrivi la foggia.

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