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CortometraggiTrascrizione
00:00Siamo qui a festeggiare i 50 anni della costituzione della cooperativa La Fabbrica degli Attori,
00:09che ha sede qui al Teatro Vascello di Roma. Nel settembre del 1974 Giancarlo Nanni e Manuela
00:15Kusterman, insieme a un gruppo di lavoro di artisti e tecnici, decisero di costituire
00:21la cooperativa, che nasceva già da un'esperienza aggregativa artistica ed era il modo più
00:28vicino al loro sentimento di fare impresa. Il teatro è un rito collettivo e questa
00:35è la cosa più bella, forse, del teatro. Il teatro non si può fare da soli, si può
00:42fare insieme. Quindi devo dire che è un'esperienza che è stata sempre all'interno di una cooperativa,
00:53anche se in effetti La Fabbrica degli Attori nasce nel 1974. Però il nostro spirito è
01:00sempre stato collettivo, quindi diciamo che è dall'inizio che ci potevamo considerare
01:06cooperativa ma poi è stata sancita dal 1974. Quindi io celebro i 50 anni di resistenza
01:15e spero che duri ancora per molto molto tempo. I valori che esprimevano questi teatri e la
01:22loro capacità innovativa, la loro capacità rigenerativa, sono valori che tuttora sarebbero
01:29validi per un sistema, quello del teatro italiano, che mostra veramente tantissime, tantissime
01:36criticità . La cooperazione mette in moto dei processi come quello di responsabilizzazione
01:44e democratizzazione delle insemble teatrali, di ridefinizione del contesto della funzione
01:51pubblica dei teatri, nonché degli esempi di cooperazione nella cooperazione tra Italia
01:57e Italia estero, che sono dei modelli e degli scenari anche per un teatro futuro. Non vogliamo
02:03soltanto ricordare, vogliamo anche ragionare con le istituzioni e soprattutto con le accademie
02:11che hanno lo scopo di formare giovani artisti per il futuro, di introdurre e reintrodurre
02:20la cultura cooperativa nei programmi di studio, perché siamo convinti che il modello cooperativo
02:27è un modello che può agevolare, può aiutare i giovani artisti a esprimere nuovi linguaggi,
02:35a gestire il proprio lavoro, quindi a gestire il loro futuro.