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NovitàTrascrizione
00:00Tre magistrati, due giudici onorari e uno della sezione agraria. Sono loro ad aver mandato
00:07in pezzi il mastodontico processo dell'Ilva di Taranto e le condanne, durissime, di primo
00:12grado. Ora, per via di quelle tre toghe, è tutto da rifare. In sostanza, la vicenda
00:20del complesso siderurgico che ha provocato morti e malattie è destinata a finire nel
00:24nulla e ad alimentare la rabbia e la frustrazione delle famiglie che hanno sofferto per lunghi
00:28anni. Le vittime di quei veleni si erano avvingiate al verdetto della Corte d'Assise di Taranto
00:34che nel 2021 aveva inflitto pene severe e un totale di 26 condanne per quel disastro
00:39diventato un dramma nazionale. In particolare Fabio e Nicola Riva, ex proprietari e amministratori
00:46della cittadella industriale, erano stati puniti rispettivamente con 22 e 20 anni di
00:51carcere. L'ex responsabile delle relazioni istituzionali Girolamo Archinà, scomparso
00:56nelle scorse settimane, era stato condannato a 21 anni e mezzo. Il ex presidente della
01:02regione puglia Nichi Vendola si era preso 3 anni e mezzo. Inoltre era stata disposta
01:08la confisca per equivalente degli illeciti profitti per oltre 2 miliardi di euro. Ora
01:14è tutto in fumo. La sezione staccata di Taranto della Corte d'Assise d'Appello di Lecce ha
01:19fatto tabula rasa di quel verdetto, ha azzerato più di un decennio di processi in cui si
01:24contestava. Tra l'altro, l'Associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale
01:29ha spedito le carte a potenza perché sarà la procura del capoluogo della basilicata
01:34a riformulare, ormai fuori tempo massimo, i capi d'imputazione e la richiesta di rinvio
01:39a giudizio. Siamo in una specie di gioco dell'occa dai danni, economici, umani e giudiziari
01:45incalcolabili, ma la verità è che sulla buccia di banana della competenza è venuto
01:49giù tutto. Un edificio emerso in superficie con il sequestro degli impianti dell'area
01:54a caldo nel 2012. Ma con i lavori iniziati ancora prima, nel 2010. Le regole del diritto
02:02però sono queste e 29 pagine demoliscono le 3.773 del primo round. Il punto è che
02:09i tre giudici si erano costituti parte civile nel procedimento e dunque, sulla base del
02:14citatissimo articolo 11 del codice di procedura penale, le carte avrebbero dovuto prendere
02:19la strada di potenza. Questo perché è vero che i tre non erano i titolari del dibattimento,
02:25ma appartenevano agli uffici giudiziari della martoriata città pugliese e il palazzo di
02:30giustizia dovrebbe esprimere terzietà e imparzialità. Non coniugabili con l'ingresso in aula di
02:35alcune toghe dell'ufficio come parti danneggiate. La questione di incompetenza, scrivono i giudici
02:42d'appello, trova la sua causa nella circostanza che due delle parti civili costituitesi nel
02:47presente processo avevano svolto le funzioni di giudice di pace e una terza quelle di esperto
02:52della sezione agraria del Tribunale di Taranto. Possono sembrare questioni marginali ma non
02:57è così per la Corte d'Assise d'Appello che prosegue implacabile ricostruendo le tre
03:01biografie. In particolare, uno dei due avvocati in questione aveva esercitato le funzioni
03:07di giudice di pace dal 1994 al 2015 e si era costituito parte civile dinanzi alla Corte
03:13d'Assise di primo grado all'udienza del 17 maggio 2016, chiedendo il risarcimento
03:19dei danni causati ad un suo terreno, situato nelle immediate vicinanze dei parchi minerari
03:23e dell'area A, caldo dello stabilimento Ilva. Ma già nel 2010, in una vicenda interminabile
03:31e drammatica, aveva difidato l'Ilva. Siamo dentro un perfetto cortocircuito, secondo
03:37la Corte che formula le stesse critiche con gli altri due protagonisti, loro malgrado,
03:42di quel naufragio. Il secondo giudice di pace si era costituito
03:47parte civile prima, all'udienza del 16 giugno 2014 e l'aveva revocata pochi mesi dopo, ma
03:53comunque era entrato nel procedimento. Stesso iter per l'esperto, alla sezione agraria di
03:59Taranto dal 1981 al 2005 e poi nel processo dall'udienza del 17 maggio 2006. In un'epoca
04:07cronologicamente successiva, ma la distanza temporale secondo la Corte non fa cadere le
04:13obiezioni sollevate a più riprese da stuoli di avvocati.
04:15Pertanto, è la clamorosa conclusione, la sentenza di primo grado va annullata per tutti
04:21gli imputati e gli atti vanno trasmessi, per competenza, al procuratore di potenza.
04:26Non è esattamente quello che si era scritto e detto subito dopo il verdetto, con le motivazioni
04:32ancora infieri. Si era parlato genericamente di mancanza di serenità da parte di alcuni
04:37magistrati di Taranto che abitano nei quartieri a ridosso della grande fabbrica.
04:42Insomma, era stata evocata quella che i giuristi chiamano la legittima sospicione,
04:46ma non è così. È sull'orologio della competenza che cosa è sipario.
04:51Dunque, tutti di nuovo alla casella di partenza, questa volta a potenza.