Con un raffinato spettacolo di marionette della compagnia Colla di Milano (un’istituzione, antichissima) molto amata da Gian Carlo Menotti, e una performance dell’attore Fausto Cabra dedicata proprio all’inventore del Festival dei Due Mondi, Alda Fendi ha inaugurato la sua nuova casa-palcoscenico di Spoleto dopo aver tramutato in realtà il sogno di acquistare la dimora abitata da Menotti, ora reinterpretata in chiave contemporanea insieme a Raffaele Curi. Un giardino raffinato affacciato sull’iconica piazza, una lunga sequenza di finestre che incorniciano la facciata del Duomo e il suo campanile, le sagome di Samuel Beckett che si rincorrono negli spazi: nell'installazione voluta da Curi, lo scrittore premio Nobel moltiplica e impone la sua presenza, mani in tasca, di profilo, sguardo diretto e profondo, rughe in bianco e nero. Affascinante, come il camino acceso che scalda un anticipo di autunno. Al debutto della dimora, Alessia e Giovanna Caruso Fendi, Giorgio e Edoardo Pigliacelli, gli scenografi premio Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, la cantante lirica (celebre mezzosoprano) Cecilia Bartoli con il marito e baritono Oliver Widmer, la presidente della Fondazione Carlo Colla & Figli Cristina Colla, Marisela Federici, Ortensia Hardouin di Gallese, Maria Pia Ruspoli, Franco Amurri, Nathalie Grenon Sartogo con la figlia Elica Sartogo, il presidente dell’Associazione stampa estera Maarten Van Aalderen, Moreschina Fabbricotti e Livia Morellini. (testo di Roberta Petronio)
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NovitàTrascrizione
00:00La casa di Menotti rappresenta tutta una vita. Il suo giardino, per esempio, è un teatro,
00:13è un teatro, un palcoscenico. La sua casa, che da ogni finestra della casa si vede l'uomo,
00:21è una cosa che veramente commuove con l'idea di questa installazione bellissima di Raffaele
00:29Curie di Beckett. Dicono che la felicità non esista. Io, per esempio, l'ho trovata proprio
00:43qui quando mi occupavo del Festival di Spoleto vicino a Giancarlo Menotti. Ma erano sempre cose
00:49che nascevano da una infelicità. La cultura è infelicità. La cultura si basa sulla tragedia
00:55greca, su Shakespeare, su dei grandi sentimenti. I grandi sentimenti danno l'infelicità,
01:01ma talmente forte, ripeto, che diventa forse l'unico modo di essere felici.