Tim Burton su "Beetlejuice Beetlejuice”: Perché sono tornato laggiù. VIDEO

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35 anni dopo... Tim Burton è tornato nel mondo dei suo spiritello porcello (sottotitolo italiano del film originale) con Beetlejuice Beetlejuice, sequel del film che lo lanciò nel 1988. Il film, che ha inaugurato la Mostra del cinema di Venezia il 28 agosto, è nei cinema. Nel cast, tornano i protagonisti di allora Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O'Hara. A loro si aggiungono le new entry Monica Bellucci, Willem Dafoe, Justin Theroux e Jenna Ortega. Quest'ultima è il link con la serie Mercoledì (su Netflix) che ha riportato il regista californiano al successo. Monica Bellucci, molto auto-ironica, è Dolores, ex moglie di Beetlejucie (Keaton): una perfetta, darkissima ex sposa cadavere burtoniana, in carne e ossa

 

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Transcript
00:00All'ottantunesima mostra del cinema di Venezia è l'inaugurazione con il nuovo film di Tim
00:17Burton, fuori concorso Beetlejuice Beetlejuice, secondo atto che riprende a 35 anni di distanza
00:24e il suo primo horror fantasy movie del 1988, conferenza stampa con il cast che in parte
00:30aveva lavorato nel primo episodio, Winona Ryder, Michael Keaton e Katrin O'Hara, più
00:35i nuovi arrivi Jenna Ortega, Justin Theroux, Willem Dafoe e la sua nuova compagna di vita,
00:41Monica Bellucci.
00:42Ero un po' deluso dall'industria del cinema e se dovevo fare un altro film volevo fare
00:53le cose che mi piace fare con la gente con cui amo farle nel modo in cui amo farle,
00:58ha detto Burton.
00:59Non aveva importanza il risultato, volevo solo divertirmi.
01:02Monica Bellucci nel film è dolore, schiappare in mille pezzi e poi viene rimessa insieme
01:08con tutte le sue cicatrici.
01:09Tim è un artista e un cineasta, dice del compagno, sa come creare situazioni fantastiche
01:20e orribili, comiche e emozionanti allo stesso tempo, questo mi ha aiutato a creare questo
01:25mostro.
01:26Più di un mostro, una creatura, dolore, smalvagia ma anche affascinante, pericolosa una metafora
01:32della vita perché tutti abbiamo le nostre cicatrici emotive.

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