Manolesta il colloquio di lavoro - Tomas Milian
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DivertentiTrascrizione
00:00Giudiziariamente parlando, il tema del ragazzino si potrebbe definire una confessione completa.
00:07Fortuna che tuo figlio non ha ancora 14 anni e quindi, se non altro, non ha capacità di testimoniare.
00:14Articolo 159 del codice di procedura penale.
00:18Allora non me porno fagnetto?
00:19Un momento. La legge impone ai genitori l'obbligo di mantenere, educare ed assistere la propria parole.
00:27E chi è il fortino?
00:28I figli, sì. I figli. O comunque, qualora lo Stato accertasse che a tale obbligo il genitore viene meno,
00:35ha la facoltà di allontanare il figlio dalla casa paterna.
00:38E nei casi più gravi, addirittura di far decadere la patria potestà.
00:43Che cazzo c'entrava a te adesso?
00:45Potestà. Patria potestà. Te levano figli, insomma.
00:51Gesù.
00:53Dimmi.
00:54Me le vedono i miei figli?
00:56Eh, e lo ricoverano in un asilo pubblico. Mi credi?
01:02Per me quello che dici tu è un vangelo.
01:04Eh.
01:05Ma perché mi dovrebbero levare i miei figli se ne ho fatto mai manca niente, lo sai?
01:07E allora diglielo. Quando vai a parlare allo Zuccoletta glielo dici.
01:11Sai che faccio?
01:13Io aspetto che mi mandano un'altra convocazione.
01:15Sì.
01:16Poi...
01:17I carabinieri ti mandano.
01:18Eh, vabbè, i carabinieri.
01:20Con tutti i cazzi che c'hanno da pensare qui vi stanno a perdere tempo con me.
01:23Eh.
01:27Quirino Gino.
01:30Con tutti i ragazzi che c'hanno da pensare vanno a tempo di rompere i coglioni pure a me questi.
01:34Deve venire con noi.
01:35Dove?
01:36Al tribunale dei minori.
01:40Lei come vive, signor Quirino?
01:42Come tutti gli altri.
01:44Respiro, magno.
01:46Ma non faccia l'idiota. Che lavoro fa?
01:50Eh...
01:51Io faccio il padre. Quando serve pure il padre.
01:54Io faccio il padre. Quando serve pure la madre.
01:57Ma non stiamo mica scherzando, vero?
01:59E chi scherza?
02:00Che occuparsi di un ragazzino non è il lavoro.
02:02Da quando è nato Pannolini, Bibbero, Ucci, Ucci, Rinnao, tutti i seri.
02:06Eh.
02:07Come?
02:08Ucci, Ucci, Rinnao. Che l'hanno addormentato il ragazzino.
02:10Lasci stare, Gianno.
02:11Voglio sapere...
02:13Eh.
02:14Che entrate c'ha, signor Quirino.
02:16Cioè l'entrata dalla porta.
02:18Si scorda la chiave, però c'è una finestra dalla parte di qua.
02:21Che io l'apro perché c'ho un ferito.
02:23Quirino, risponda alla mia domanda.
02:25Che lavoro fa?
02:26Ma io ho detto prima, scusi.
02:28Me devo occupare il mio figlio.
02:30Ah, ho capito che parli di lei.
02:31Lei parla del secondo lavoro.
02:33È vero.
02:34Io gli giuro, ho cercato tante, ma pare che il suo secondo lavoro
02:37o danno soltanto uno che già c'è il primo.
02:39Mi pare pure giusto, perché se no, che cazzo di secondo lavoro è?
02:43Salti quella parola, Gianna.
02:44Eh, sì.
02:45Eh, sei contenta già?
02:47Puoi saltare sul cazzo.
02:48Oh, signor Quirino.
02:50Comporti come si deve o la faccio mettere dentro per burpio qui
02:54oppure spesa pubblico ufficiale.
02:56Ha capito?
02:57Ah, mi scusi, mi scusi.
02:58Ma se non ha un lavoro, come provvede ai bisogni immateriali del bambino?
03:01Me lo spieghi?
03:02Quando gli scappa da cagà.
03:03Ma parli come si deve.
03:04Ma che mocca ho detto?
03:05Ho detto quando gli scappa da cagà, perché lei caga.
03:07No, no, no, no, no, no.
03:08Ah, no?
03:09Eh, allora stiri la signora.
03:10Io mi chiedo dove trovo il denaro per ciò che occorre al bambino.
03:11Eh, infatti non lo trovo.
03:12Ma come provvede al cibo, al vestiario, alle altre spese?
03:15Perché godo di un certo credito, modestamente.
03:17Ah, vuol dire che prende la Roma e non la paga.
03:20E beh, se no che cazzo di credito è?
03:21Ah, scusi.
03:22Ah, già.
03:23Sarta.
03:24Ti piace sartà sul piso lì?
03:26Sempre, sempre.
03:27Simpatica.
03:28Pare inquinio, eh?
03:29Prima è sorcio, però.
03:31Eh, scomparsa.
03:32Insomma, morta.
03:33No, scomparsa, se neita, seddata.
03:38Quella era la svedese, era venuta a Roma per studiare.
03:40Capito?
03:41E un giorno ci siamo incontrati.
03:44E' capitato del fattaccio.
03:45Visti, cotti e scopati.
03:46Ah.
03:47Sì, nel senso...
03:48Ah, già, devi sartà la scopata, mi dispiace.
03:50Signor Pirino, parli della madre del suo bambino.
03:52Eh, la mia madre quella.
03:53Ah, ah, ah, la madre.
03:55Ma, ma quella è una fornace, altro che madre.
03:57Quella, quella sfornava i cazzini come fossero mattoni.
04:00Gli piaceva solo da scopà.
04:02Ah beh, inutile tanto.
04:04Ogni modo, quando è andata la ragazzina è uscita dalla clinica.
04:06Io stavo là tutto contento.
04:09E mi dice, dice...
04:10Eccolo, eccolo il tuo figlio, muoviti in braccio.
04:12Poi si vede se fa...
04:13Telefono.
04:14Dice...
04:15Dice che andrà a telefonare.
04:16E io quella ragazzina aspetta.
04:17Se è più vista.
04:20Adesso la signorina Brega le darà il verbale da leggere e firmare.
04:24Ah, si chiama pure Brega.
04:26Se fa la plastica, quando frega.
04:27Legga prima di firmare.
04:28Ah beh, ah.
04:29No, mi fido di lei.
04:30Io mi fido di lei.
04:31Io di lei mi fendo.
04:32Perché...
04:33Né come padre, né come uomo.
04:35Ma come sarebbe a dirlo?
04:36Ma non voglio frettare alcuna decisione.
04:38La professoressa De Maria la terrà sotto osservazione per qualche tempo.
04:41A chi, a me?
04:42Sì.
04:43No, guardi.
04:44No, andiamo qua a rompere il cazzo per casa tutto il giorno.
04:46Controllera che le voglia veramente è mendarsi.
04:48Cercarsi un posto.
04:49No, caro, ma che me devo cercare?
04:51Ma che me devo cercare?
04:52Non basta che deve procurarsi un'abitazione salubre e più dignitosa.
04:54Siamo intesi.
04:55Altrimenti saremo costretti a sottrarre il bambino alla sua nefasta influenza.
05:01È chiaro?
05:03Che faresti lì?
05:04Me l'hai fermi fì a me?
05:06Me l'hai fermi fì a...
05:07Ma non t'azzardà.
05:08Non t'azzardà altrimenti io te spacco.
05:10Non t'azzardà altrimenti io te spacco tutto qua, capito?
05:12Ma che succede?
05:14Io stavo a dire a signora che quando sono arrivato a seglia non stava qua, ma stava qua!