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Progettata da Pininfarina, e questa prima serie della “250 GT Cabriolet” fu commercializzata nel 1957 e nel 1958. Il modello fu realizzato utilizzando linee produttive simili a quelle usate per la 250 GT Coupé; con quest'ultima condivideva il telaio, il motore V12, le sospensioni, i freni, il cambio, la trasmissione e lo sterzo. Anche per questo modello fu impostata una standardizzazione della produzione, ma ci furono comunque degli esemplari personalizzati per clienti selezionati. La normalizzazione era operata fin dall'assemblaggio del corpo vettura, opera di Pininfarina. I corpi vettura erano fabbricati da quest'ultimo, poi venivano inviati alla Ferrari per il completamento meccanico.
La seconda serie fu presentata nel 1958 al Salone dell'automobile di Parigi con modifiche estetiche, più precisamente nella disposizione del paraurti e nei fari anteriori carenati nella prima serie e scoperti nella seconda. Per non sovrapporsi alla più sportiva 250 GT California ebbe in dote una carrozzeria più semplice, un bagagliaio più spazioso ed un miglior comfort per i passeggeri. Della seconda serie furono prodotti 200 esemplari fino al 1962. Il motore era un V12 a 60° anteriore e longitudinale. L'alesaggio e la corsa erano rispettivamente 73 e 58,8 mm, e la cilindrata era di 2953,21 cm³. Il rapporto di compressione era di 8,5:1 nella prima serie e 8,8:1 nella seconda serie. L'alimentazione era assicurata da tre carburatori di marca Weber e modello 36 DCL/3. La distribuzione era a monoalbero a camme in testa per bancata. Erano presenti due valvole per cilindro.
L'accensione era singola con due spinterogeni; tuttavia la prima serie montava i motori con le candele interne, mentre la seconda serie ricevette i motori cosiddetti "a candele esterne". La lubrificazione era a carter umido. La frizione era bidisco. La potenza massima erogata era di 220 CV nella prima serie e 240 nella seconda a 7000 giri al minuto. Il telaio era tubolare a traliccio.
Le sospensioni anteriori erano indipendenti, ed erano formate da quadrilateri trasversali e molle elicoidali; quelle posteriori invece da un ponte rigido e balestre longitudinali. Entrambe montavano ammortizzatori idraulici. I freni erano a tamburo, mentre il cambio era a 4 rapporti più la retromarcia. Rispetto alla prima serie la seconda disponeva di un cambio a quattro marce + overdrive. Lo sterzo era a vite senza fine.
La “250 GT Cabriolet” raggiungeva una velocità massima di 252 km/h.

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