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  • 22/08/2024
Il Sud nell'Italia unita - I primi meridionalisti 6p. - 1972 Riversamento e digitalizzazione Dr. Fernando Menichini. Tratto dagli archivi della Famiglia Menichini.
Trascrizione
00:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
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02:01L'esperienza fallimentare dei fasci siciliani
02:05non ha lasciato tracce visibili
02:07nel modo di essere e di vivere degli isolani.
02:10E se il discorso politico, invece,
02:12può dirsi ampliato, più vivo,
02:14non è mutata la condizione di fondo
02:16della gran parte di essi.
02:21La miseria è rimasta,
02:23e con essa la passività indolente,
02:25la rassegnazione di sempre.
02:30Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
02:41Alla notizia della repressione dei fasci siciliani
02:44manifestano solidarietà con i movimenti popolari meridionali,
02:47esponenti socialisti e della sinistra settentrionali.
02:51Più tardi, inoltre,
02:53specie nelle elezioni politiche del 1895,
02:56in molti collegi elettorali del centro nord
02:59vengono presentate candidature protesta,
03:02come ad esempio quella di Nicola Barbato.
03:07Con il voto a favore di un esponente dei fasci incarcerato
03:11si vuole sollecitare partecipazione
03:13alla lotta politica da esso simboleggiata.
03:16Ma questi episodi non eliminano il reale isolamento
03:19delle organizzazioni politiche popolari meridionali
03:22né riescono a favorire il processo di formazione
03:25dei partiti politici moderni nel sud.
03:30Gli uomini politici più attenti ai problemi di fondo del mezzogiorno
03:34ritengono ora necessaria una globale presentazione
03:37della questione meridionale nel dibattito politico nazionale.
03:41Occorre eliminare innanzitutto i pregiudizi
03:44e le erronee conoscenze che erano circolati
03:47e ancora circolano nella cultura scientifica
03:50oltre che negli ambienti politici settentrionali.
03:54Dopo l'unità non erano mancate voci importanti
03:57a chiarimento delle reali condizioni
03:59e delle necessità del mezzogiorno.
04:01Ma forse soltanto sul finire del secolo
04:04diviene urgente uno spregiudicato
04:06e documentato confronto fra le due Italie.
04:13Il divario tra il nord e il sud continua a crescere.
04:16Allo sviluppo industriale delle regioni settentrionali
04:19fa riscontro alla depressione economica e politica
04:22quale conseguenza della crisi agraria meridionale
04:25e dei connessi moti di rivolta.
04:31Quasi simbolo di maturazione della questione meridionale
04:34si può scorgere nella pubblicazione
04:36avvenuta proprio nell'anno 1900
04:38del notissimo saggio di Francesco Saverio Nitti
04:41dal titolo Nord e Sud
04:43nel quale spicca una affermazione categorica.
04:46Il problema del mezzogiorno
04:48è il più grande problema attuale.
04:50La libertà e l'avvenire d'Italia
04:52sono nella soluzione di questo problema.
04:57Quale conseguenza del primato del problema meridionale
05:00Nitti ritiene che
05:02in avvenire, in qualunque progetto di riforma
05:05qualunque margine abbia il bilancio
05:07bisognerà pensare all'Italia meridionale
05:09cui la natura non fece ricca
05:11e che per l'unità ha dato tutto.
05:13Nitti, uomo di studio
05:15proveniente da una famiglia meridionale
05:17di tradizione democratica risorgimentale
05:20rappresenta una delle più notevoli voci
05:22dell'ambiente liberale progressista.
05:25La sua proposta di soluzione è importante
05:27perché superando i pregiudizi correnti
05:29fonda il suo discorso
05:31in termini concreti di scienza politica.
05:35Per lui, occorre gettare le premesse
05:37di una industrializzazione del Sud
05:39attraverso un progetto di riforma
05:41e un'industrializzazione del Sud
05:43attraverso una politica di moralizzazione
05:45della presenza dello Stato in quelle regioni
05:47e nel contempo
05:49attraverso la ricerca dei mezzi opportuni
05:51per inserire tutto il mezzogiorno
05:53nel processo produttivo nazionale.
06:12Qualche anno più tardi
06:14egli preciserà il proprio pensiero
06:16con alcune proposte per l'avvenire industriale
06:18della città di Napoli
06:20e per la ricerca di fonti di energie nel Sud
06:22e spiegando quale poteva essere
06:24lo sviluppo di un ambiente agricolo
06:26quale quello meridionale
06:28verso una nuova civiltà industriale.
06:38Ter opera del Nitti
06:40e di alcuni altri politici
06:42si apre con gli inizi del nuovo secolo
06:44un vivace dibattito sulla questione meridionale.
06:46Ter opera del Nitti
06:48e di alcuni altri politici
06:50si apre con gli inizi del nuovo secolo
06:52un vivace dibattito sulla questione meridionale
06:54che si sviluppa nel Parlamento
06:56negli organi di stampa
06:58e nei partiti.
07:02Più a diretto contatto
07:04con i movimenti politici popolari
07:06si hanno altre proposte del mondo meridionale
07:08fra le quali meritano una particolare attenzione
07:10quelle di Salvemini e di Sturzo
07:12non tanto per le caratteristiche
07:14dei due personaggi
07:16quanto piuttosto perché riflettono
07:18due atteggiamenti delle popolazioni del Sud
07:20facendosi interpreti di aspirazioni
07:22fortemente sentite
07:24ma non sempre chiaramente espresse
07:26nei rispettivi movimenti politici.
07:28Gaetano Salvemini
07:30pugliese, storico in signe
07:32dotato di un vivissimo senso della politica
07:34inizia la sua battaglia
07:36meridionalistica
07:38all'interno del Partito Socialista.
07:42Negli scritti degli anni
07:44tra il 1899
07:46e i primi del secolo
07:48la sua tesi si prospetta
07:50con chiarezza immediata.
07:52Occorre gettare le basi
07:54per una efficace collaborazione
07:56fra il movimento operaio settentrionale
07:58e i contadini meridionali
08:00sottraendo il Sud
08:02alla gestione trasformistica
08:04Il primo strumento
08:06per ottenere questi scopi
08:08dovrebbe essere l'estensione
08:10del suffragio ai contadini.
08:16Salvemini
08:18dalla analisi delle elezioni politiche
08:20denuncia un fenomeno
08:22che rende ancora meno rappresentativa
08:24la deputazione meridionale.
08:26Dato che per votare
08:28è necessario saper leggere e scrivere
08:30nel Sud la vastità dell'analpabetismo
08:32fa sì che la stragrande maggioranza
08:34del proletariato sia esclusa dal suffragio
08:36con la conseguenza che
08:38molti deputati vengano scelti
08:40da poche centinaia di votanti.
08:44La soluzione salveminiana
08:46è pertanto di stampo chiaramente democratico
08:48mediante la chiamata delle masse contadine
08:50degli operai, dei pescatori
08:52alla corresponsabilità
08:54di scegliere i propri rappresentanti.
08:56Il secondo elemento
08:58della sua proposta politica
09:00è costituito dal rifiuto
09:02del blocco protezionistico
09:04che a suo vedere
09:06lega in comunanza di interessi
09:08i capitalisti settentrionali
09:10e i latifondisti del Sud.
09:14Questo elemento diviene ora
09:16nel momento del decollo
09:18della grande industria del Nord
09:20un fattore centrale
09:22delle scelte direttrici
09:24del Nord.
09:28Anche non pochi economisti settentrionali
09:30iniziano in questo periodo
09:32una polemica antiprotezionistica
09:34ma in Salvemini
09:36essa è indubbiamente
09:38l'eco della diretta conoscenza
09:40dei problemi dell'agricoltura pugliese.
09:42Quasi la voce di tanti contadini non istruiti
09:44che si va ad aggiungere
09:46con interessi spiccatamente popolari
09:48alle proteste che da oltre un decennio
09:50agricoltori, commercianti
09:52milionari e molti pugliesi
09:54sono andati elevando contro i danni
09:56delle tariffe doganali protettive.
10:02Affiora qui il terzo punto
10:04della proposta salveminiana
10:06quello federalista
10:08una concezione dello Stato
10:10in netta antitesi con la politica attuata
10:12in 40 anni di unità.
10:14Egli mette ben in risalto
10:16i mali del centralismo
10:18non in una stratta teorizzazione
10:20di decentramento
10:22bensì invocando la fine
10:24di un certo centralismo
10:26quello della corruzione
10:28e del potere in funzione
10:30di dominio e di repressione.
10:34L'inizio di un decentramento
10:36caratterizzato non dagli interessi
10:38particolaristici o di gruppo
10:40anzi al contrario
10:42costruito dall'immissione
10:44di gran parte delle popolazioni meridionali
10:46nella vita dello Stato.
10:50Scrive Salvemini nel 1900
10:54Supponete ora che nell'Italia meridionale
10:56ci sia il suffragio universale
10:58supponete che l'esercito
11:00incaricato di difendere
11:02l'ordine pubblico nel sud
11:04sia formato di contadini meridionali
11:06anzi che ogni contadino
11:08debba difendere l'ordine
11:10del paese in cui è elettore
11:12supponete che gli interessi locali
11:14vengano trattati nel comune
11:16e nella regione interessata
11:18e suscitino l'attenzione di tutti
11:20e tutti siano invitati
11:22ad occuparsene
11:24date insomma all'Italia meridionale
11:26una costituzione federale
11:28e poi sappiatemi dire
11:30a che si ridurrà dopo qualche anno
11:32il potere politico dei lati fondisti.
11:35Questa profonda fiducia
11:37nelle masse popolari meridionali
11:39non trova un pieno riscontro
11:41nella realtà per le difficoltà
11:43di un'autonoma articolazione partitica.
11:45L'iniziale organizzazione
11:47del movimento socialista
11:49pur ottenendo in alcune zone
11:51qualche risultato nella propaganda
11:53e nella diffusione di idee
11:55attraverso giornali e periodici
11:57resta legata spesso al prestigio
11:59e all'influsso di personaggi
12:01che fungono da guida
12:03provengono e si muovono ancora
12:05sul terreno della democrazia progressista.
12:11Tuttavia il tema dell'allargamento
12:13della base dello Stato nel Sud
12:15è ormai divenuto un fatto centrale
12:17del dibattito politico
12:19e trova consensi anche in un altro
12:21vasto settore popolare, quello cattolico.
12:23Nel Sud anche il movimento cattolico
12:25ha incontrato, al pari di quello socialista,
12:27difficoltà organizzative
12:29accresciute inizialmente
12:31da residui di filoborbonismo
12:33e da uno spezzettamento ambientale
12:35e clientelare.
12:41Ma sul finire del secolo
12:43accanto ad un risveglio religioso
12:45si è manifestata vivace l'adesione
12:47alle idee di un cattolicesimo sociale
12:49o come allora viene detto
12:51della democrazia cristiana.
12:57La tematica meridionalistica
12:59anzi appare subito parte integrante
13:01del discorso dei democratici cristiani
13:03per la sua carica popolare
13:05e per l'esigenza di partecipazione
13:07dal basso che essa comporta.
13:15Don Luigi Sturzo, prete
13:17in una sperduta cittadina
13:19di provincia siciliana,
13:21formatosi però nel clima
13:23di un chiaro risveglio religioso
13:25e nella vivace dialettica politica
13:27di questi principali,
13:29fa del problema meridionale
13:31il punto di partenza
13:33di un nuovo modo di guardare
13:35da parte di un cattolico
13:37al complesso della struttura statale.
13:39Al pari di Salvemini,
13:41e nello stesso momento
13:43egli esprime una convinzione federalistica
13:45che porta evidentemente
13:47alla propria radice
13:49tutta la insoddisfazione
13:51del popolo meridionale
13:53per tanta parte provato
13:55da un giornalista impenitente.
13:57Lasciate che noi del Meridione
13:59possiamo amministrarci da noi,
14:01da noi designare il nostro indirizzo finanziario,
14:03distribuire i nostri tributi,
14:05assumere la responsabilità
14:07delle nostre opere,
14:09trovare l'iniziativa dei rimedi
14:11ai nostri mali.
14:13Non siamo pupilli,
14:15non abbiamo bisogno
14:17della tutela interessata
14:19del Nord.
14:21La contraposizione al Nord
14:23rappresenta in Don Sturzo
14:25fattore costruttivo di una diversa realtà.
14:27La politica regionalistica
14:29attuata attraverso la valorizzazione
14:31delle autonomie locali,
14:33della rappresentanza municipale,
14:35delle amministrazioni provinciali
14:37in una parola degli enti intermedi
14:39tra lo Stato e il cittadino.
14:41La vita locale siciliana
14:43e meridionale in genere
14:45è caratterizzata dal dominio
14:47di alcuni ceti e gruppi
14:49cementati dal clientelismo.
14:51Regionalismo non deve significare
14:53il trionfo di questi gruppi,
14:55ma proprio il contrario,
14:57mediante la formazione di leghe,
14:59di associazioni, di cooperative.
15:01I cattolici, con un programma
15:03democratico e svincolati
15:05da una dipendenza dai gruppi
15:07liberali e moderati,
15:09debbono, secondo Sturzo,
15:11divenire animatori di un rinnovamento
15:13della vita locale.
15:15Centro di questa nuova attività
15:17deve essere l'associazione
15:19dei consiglieri comunali cattolici
15:21e poi una più vasta organizzazione
15:23degli enti locali.
15:29Anche per lui non ci deve essere
15:31più subordinazione nel mezzogiorno,
15:33ma neppure la rivolta inconsulta,
15:35prepolitica.
15:37Si delinea la necessità
15:39di una vera formazione partitica
15:41e comunque di un'autonoma presenza
15:43e coscienza politica
15:45delle popolazioni meridionali.
15:49Di fatto,
15:51le tesi di Salvemmini e di Sturzo
15:53non trovano subito lo spazio
15:55adatto per affermarsi,
15:57anche se in diversa misura
15:59riescono ad animare i rispettivi movimenti.
16:09In realtà,
16:11la classe politica italiana
16:13non ha ancora compiuto
16:15una precisa scelta meridionalistica.
16:17Questo le premesse perché
16:19essa si possa verificare.
16:25La soluzione dal sud
16:27non è resa possibile
16:29e tuttavia la questione meridionale
16:31è ormai un problema
16:33di politica nazionale.
16:47Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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