Interrogato sull'impatto che gli insulti via social network hanno su di lui, Daniele De Rossi, tecnico della Roma, risponde in conferenza stampa. Guarda il video.
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SportTrascrizione
00:00Non è piacevole, io al social gli do poco peso, anche se poi socialmente ne hanno tanto perché alla fine la maniera di parlare, la maniera di interagire è diventata un modo di fare quasi quotidiano,
00:18anche se nel quotidiano probabilmente quello che mi hanno scritto non lo direbbero, ma non perché io sia spaventoso, sia un pericolo, ma perché vai in giro per strada e vedi uno che ha venduto un giocatore o che vuole vendere un giocatore o che ha perso una partita e non gli auguri un tumore, non gli dici che deve morire la famiglia.
00:40Adesso sorrido su cose che per dieci minuti, mezz'ora ti fanno fastidio, poi fai il calcolo intanto, dici cento sono tanti o cento messaggi così sono brutti, se fai il calcolo su quanti sono i romanisti fondamentalmente sono pochi.
00:56A volte sono quattordicenni, quindicenni, a volte sono dei subumani mai visti, quindi uno lascia correre perché chi proferisce quelle parole, soprattutto chi ha una tastiera non è degno di troppo interesse.
01:16Mi dispiace, spero sempre di essere amato, sapevo che quando sono venuto qui poteva inclinare un po' quello che è stato da calciatore, però anche da calciatore abbiamo vissuto momenti a volte delicati.
01:30Non ho mai stato amato, protetto e coccolato come mi è successo con i tifosi di Roma, ma allo stesso tempo nessuno mi ha fatto male come mi hanno fatto male alcuni tifosi di Roma anche negli anni in cui giocavo qua.
01:44Nessuno è un po' insito nella natura dell'uomo, sappiamo farci voler bene e sappiamo voler bene, ma sappiamo anche odiare, ogni tanto me lo ricordano.
02:00Non penso che sia cambiato chissà cosa fra me e i tifosi di Roma, magari qualche risultato buono aiuterà a riportare il sereno con quelli che si divertono sui social.