Beirut quattro anni dopo l'esplosione al porto, rabbia e lacrime

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00:00L'agente di Beirut si è riunita al porto domenica 4 agosto per il quarto anniversario
00:09della spaventosa esplosione che devastò le strutture della capitale libanese. 220 i morti,
00:16almeno 6.500 feriti, ma nessuno è stato processato, tantomeno condannato. La rabbia
00:23e il ricordo restano sanguinosi mentre Beirut teme in questi giorni anche lo scoppio della
00:28guerra per la crescente tensione fra Israele, Iran e Hezbollah libanesi.
00:33È come il primo giorno, pensiamo notte e giorno al nostro figlio,
00:41nostro nipote e il figlio di mio nipote, sono morti nella stessa casa.
00:45Alle 6.07 del pomeriggio, al momento dell'esplosione, le ambulanze e le
00:53imbarcazioni del porto hanno suonato le sirene. È stata la più grave esplosione non nucleare
00:58dei tempi moderni e ha bloccato non solo il porto ma l'intera capitale libanese facendo
01:03crollare numerosi palazzi. Secondo le autorità l'esplosione fu causata da un incendio in un
01:09magazzino dove era stato ammucchiato per anni un fertilizzante a base di nitrato di ammonio,
01:14ma i cittadini restano senza risposte e senza giustizia. L'Associazione dei familiari delle
01:20vittime punta il dito contro una serie di politici e funzionari di polizia che avrebbero
01:25ostacolato le indagini. Nel dicembre 2020 l'inquirente a capo dell'inchiesta aveva
01:30accusato di negligenza l'ex premier Hassan Diab e tre ministri ma è stato rimosso. Sospetti si
01:36addensano anche su Hezbollah, il potente movimento filoiraniano. Sono passati quattro anni e non
01:46sappiamo chi ha ucciso. È vero che siamo vivi ma siamo morti dentro e non torneremo in vita finché
01:52non sapremo chi ha causato l'esplosione e chi ha fatto morire bambini, madri, ragazzi.
01:57Ho perso mia madre nello scoppio all'età in cui avevo più bisogno di lei. Era una bambina,
02:06è un pezzo del mio cuore. Il mio dolore è immenso ma lotterò finché non avremo giustizia.

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