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Un viaggio alla scoperta di un popolo, gli armeni, attraverso testimonianze dirette, brevi parti didascaliche e visite d | dG1fLXczZXZnUE5lbFU
Transcript
00:00Il giovane vento si era innamorato di un bellissimo albero di albicocco e giocava con le sue foglie
00:28fermi. Ma tempesta, signora dei venti, lo venne a sapere. Mi chiamo Melinne Ciorbaccia,
00:41sono nata a Damasco da genitori armeni.
00:46Armelinne, una parola del dialetto veneto tipicamente veneziana, significa albicocca.
00:58Svela la credenza che il frutto fosse di origine armena.
01:02Il duduk è uno strumento a fiato che fa parte della famiglia degli Obui. Viene
01:11costruito rigorosamente con il legno di albicocco.
01:14Mekhitar è ispirato dall'idea di porsi come un ponte tra la chiesa armena e quella romana.
01:33Samuel Murat e suo suocero Raffaele lasciano per testamento un'ingentissima somma di denaro
01:40perché vengano istituiti i collegi.
01:42Mi chiamo Vaemon Gian, sono un armeno della diaspora. Io sono arrivato a Venezia nel 1960.
01:53È curioso come il popolo armeno, che ha sempre trovato ostacoli a vivere sulla
01:59terra dove ha avuto origine, sia così legato a una città posta sull'acqua.
02:04In pratica dovunque una persona di origine armena si recchi può cercare gli altri armeni.
02:34Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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