Biennale Danza, Trajal Harrell: arte è credere nell'impossibile

  • 3 mesi fa
Venezia, 26 lug. (askanews) - Un lavoro coreografico che reinventa il passato e supera le distanze temporali, geografiche e culturali, usando i corpi, ma soprattutto il pensiero critico, per arrivare a una visione più profonda di ciò che l'arte e la danza possono rappresentare. Trajal Harrell, statunitense classe 1973, ha ricevuto il Leone d'Argento della Biennale Danza 2024 e a Venezia ha portato due spettacoli."Il mio lavoro - ha detto ad askanews - nasce da questa sorta di impossibilità storiche. Cerco di mettere insieme cose che non necessariamente sono collegate nella mia mente e partendo da qui cerco di creare qualcosa, perché credo che molto di ciò che l'arte può fare è aiutarci a credere nell'impossibile. Io continuo a credere che abbiamo bisogno di speranze e di sogni, abbiamo bisogno di incoraggiare la gente a credere in cose che ancora non possono essere possibili".Interessante immaginare il modo in cui questa impossibilità diventa possibile attraverso il lavoro, per questo abbiamo chiesto ad Harrel come nascono le sue opere. "È sempre un nuovo viaggio nello sconosciuto - ci ha risposto - io non so mai cosa dovrò fare, è come se non avessi idea di come creare una danza, ogni volta ricomincio da una tabula rasa. Non ho una formula, ogni volta partire con un nuovo lavoro è qualcosa che spaventa. Allora fai un passo dopo l'altro, e ancora un altro. A quel punto lo fai vedere a qualcuno e loro dicono, ok, ci riconosco qualcosa".Secondo Wayne McGregor, direttore artistico della Biennale Danza, una parola chiave per comprendere il lavoro di Harrell è "togetherness". "Nel mio lavoro - ha spiegato il coreografo - l'idea di comunione, dello stare insieme, è molto importante, perché ciò che conta davvero non è la danza, ma la relazione che si crea tra i performer e il pubblico, quello che accade in sala, che è una cosa che si può provare solo in quell'esatto momento in cui accade". E quel momento è il teatro, ne certifica la forza e l'esistenza. Anche nella prospettiva del tema della Biennale Danza, che ragiona su noi umani. "Credo che il teatro - ha concluso Trajal Harrell - sia uno di quei luoghi nei quali possiamo ricordarci quanto importante e di valore sia la nostra umanità". (Leonardo Merlini)

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00:00Un lavoro coreografico che reinventa il passato e supera le distanze temporali,
00:04geografiche e culturali, usando i corpi certo, ma soprattutto il pensiero critico
00:09per arrivare a una visione più profonda di ciò che l'arte e la danza possono
00:13rappresentare. Darjel Harrell, statunitense classe 1973, ha ricevuto il leone d'argento
00:18alla Biennale Danza 2024 e a Venezia ha portato due spettacoli.
00:26Il mio lavoro, addetto alla Sky News, nasce da questa sorta di impossibilità storiche.
00:31Credo di mettere insieme cose che non necessariamente sono collegate nella mia mente.
00:35Partendo da qui, cerco di creare qualcosa, perché credo che molto di ciò che l'arte
00:39può fare è aiutarci a credere nell'impossibile. Io continuo a credere che abbiamo bisogno
00:44di speranze, di sogni. Abbiamo bisogno di incoraggiare la gente a credere in cose
00:48che ancora non possono essere possibili. Interessante immaginare il modo in cui
00:53l'impossibilità diventa possibile attraverso il lavoro. Per questo, abbiamo chiesto a
00:57Harrell come nascono le sue opere.
00:59È sempre un nuovo viaggio nello sconosciuto, ci ha risposto. Io non so mai cosa dovrò
01:04fare. È come se non avessi idea di come creare una danza. Ogni volta ricomincio da
01:08una tabula rasa. Non ho una formula. Ogni volta partire con un nuovo lavoro è qualcosa
01:12che spaventa. Allora, fai un passo dopo l'altro e ancora un altro. A quel punto lo
01:17fai vedere a qualcuno e loro dicono, ok, ci riconosco qualcosa.
01:21Secondo Wayne McGregor, direttore artistico della Biennale Danza, una parola chiave per
01:25comprendere il lavoro di Harrell è togetherness.
01:34Nel mio lavoro, ha spiegato il coreografo, l'idea di comunione, dello stare insieme è
01:37molto importante perché ciò che conta davvero non è la danza, ma la relazione che si crea
01:42tra il performer e il pubblico, quello che accade in sala, che è una cosa che si può
01:46provare solo in quell'esatto momento in cui accade. E quel momento è il teatro, ne
01:52certifica la forza e l'esistenza, anche nella prospettiva del tema della Biennale Danza
01:57che ragiona su noi umani. Credo che il teatro sia uno di quei luoghi nei quali possiamo
02:02ricordarci quanto importante e di valore sia la nostra umanità.

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